Afghanistan, ora che il Paese di nuovo nel caos
L’ENPA ricorda la bella storia di Bruno e Chiara, i due cani arrivati in Italia nel 2012 da Bala Murghab
L’Afghanistan piomba di nuovo nel caos e oltre a esprimere profonda preoccupazione, Enpa ricorda la bella storia a lieto fine di Bruno e Chiara, i due pastori del Caucaso che da Bala Murghab furono portati in Italia nel 2012 grazie a Enpa e a Nowzad.
L'arrivo di Bruno e Chiara in Italia nel 2012.
Bruno e Chiara hanno vissuto quattro anni di vita, sin da cuccioli, con i militari italiani in servizio nella base afghana, dando loro affetto, vegliando per la loro sicurezza, confortandoli nei momenti difficili, fino al momento in cui il contingente italiano ha avuto l’ordine di rientrare ed i due cani hanno rischiato di rimanere orfani dei loro tanti padroni, e abbandonati a un destino incerto.
La presenza di Bruno è più volte emersa anche nelle cronache giornalistiche degli inviati di guerra.
Sempre forte e tenace, Bruno ha accolto le carezze e consolato per le nostalgie e le perdite.
Bruno fu adottato dalla base con la sorella Dora quando era un cucciolo.
Poi, durante un attacco afghano, Dora fu uccisa e a Bruno furono spezzate le zampe.
Ma lui non perse la forza. Curato dai militari, si rimise in sesto e riprese a camminare.
Da allora non ha più lasciato i suoi soldati, aspettandoli quando uscivano in missione o accompagnandoli quando erano in pattugliamento a piedi.
Più tardi a Bruno fu affiancata Chiara, un altro pastore del Caucaso che era divenuto la sua inseparabile compagna.
Il merito del loro salvataggio da morte certa in Afghanistan è di un militare, Gianluca Missi, che per anni ha vissuto con questi due adorabili animali, e ha contattato ENPA prima della sua ripartenza chiedendo di fare in modo che i due potessero essere espatriati in Italia.
Ad attivarsi è stata la presidente dell’Enpa Carla Rocchi, che con la collaborazione del generale Preziosa del Ministero della Difesa è riuscita a far trasferire i cani prima a Kabul, ospitati dall’associazione Nowzad che ha sorvegliato la loro quarantena obbligatoria e li ha successivamente accompagnati in Italia.
Dopo aver perfezionato la quarantena presso il rifugio Enpa di Perugia, Bruno e Chiara sono stati adottati e continuano a vivere felici e coccolati nel nostro Paese.
Ricordiamo questa grande storia con un forte significato nella speranza che le sofferenze possano presto cessare per animali umani e animali non umani.