Elezioni comunali: confermati i sorprendenti risultati degli exit poll
Nelle principali città si va al ballottaggio: A Roma tra M5S e PD, a Milano tra PD e Centrodestra, a Torino tra PD e M5S, a Napoli tra De Magistris e Lettieri
I risultati delle elezioni amministrative 2016 sono definitivi e possono essere letti nel dettaglio sul sito del Viminale.
In sostanza si confermano i risultati emersi dagli exit-poll, per cui si andrà al ballottaggio in tutte le principali città italiane.
A Roma sono clamorosi sia il flop di Marchini che l’exploit della candidata del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi, che andrà al ballottaggio con il candidato del PD Roberto Giachetti, dopo un lungo testa a testa con la candidata di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
A Milano il candidato del centrosinistra Beppe Sala si trova più o meno allo stesso livello di quello del centrodestra Stefano Parisi. Sembrava che Sala potesse raccogliere la vittoria a piene mani e invece ora è tutto in discussione.
A Napoli il sindaco uscente Luigi De Magistris se la dovrà contendere con il candidato del centrodestra Gianni Lettieri. Qui è clamorosa l’esclusione dal ballottaggio della candidata renziana Valeria Valente.
Anche a Torino Fassino non è stato eletto al primo turno e anche in questo caso a vedersela con lui sarà Chiara Appendino del M5S, forte del suo 35%.
Le osservazioni da fare sono presto dette.
Il centrodestra diviso non ce la fa da nessuna parte. Ovviamente non è detto che gli elettori moderati di Berlusconi avrebbero votato per la Meloni, ma certamente adesso il ballottaggio sarebbe stato tra M5S e FdI.
Matteo Renzi ha perso un po’ dappertutto e lui stesso ammette la sconfitta. Quello che il PD ha pagato sono state le liti che hanno accompagnato le primarie un po’ in tutto il Paese. Poi le scelte locali non fanno testo sul piano politico, perché le persone si conoscono e si sa per chi votare indipendentemente dall’appartenenza politica.
Silvio Berlusconi ha perso a Roma e sta vincendo a Milano: l’opposto delle previsioni. Anche per lui si tratta adesso di rivedere i rapporti con le altre componenti della destra. Aveva ragione a dire che gli astenuti avrebbero favorito gli avversari, ma evidentemente non è riuscito a convincerli di aver scelto le persone giuste.
Beppe Grillo ha ragione a dire che, sia pur lentamente, il Movimento 5 Stelle sta prendendo posizione.
Tra due settimane si vedranno i risultati dei ballottaggi, che potrebbero riservare ancora risultati clamorosi.