Italiani sul fronte dei Balcani nella Seconda guerra mondiale

Il Museo Storico della Guerra propone conferenze e incontri il 23 e il 30 ottobre

Le vicende dei soldati italiani durante la Seconda guerra mondiale saranno al centro di due appuntamenti in programma al Museo della Guerra di Rovereto i prossimi mercoledì 23 e 30 ottobre.
Gli incontri affronteranno il tema del conflitto sul fronte dei Balcani, collegandosi alla mostra fotografica visitabile al Museo fino al 10 novembre, dal titolo «Taccuino grigioverde 1940-42. Appunti, impressioni, documenti e fotografie di Sirio Galli dall’Albania e dalla Macedonia».
Gli incontri si inseriscono da un lato tra le iniziative che il Museo dedica alla Seconda guerra mondiale e che al termine della mostra su Sirio Galli proseguiranno a novembre con un’altra esposizione dedicata al fronte greco con le immagini di Giuliano Zandonati. INFO: www.museodellaguerra.it
 
L’incontro di mercoledì 23 ottobre (ore 17.30) avrà come tema «La Seconda guerra mondiale nei Balcani: occupazione, collaborazione, resistenza».
Lo storico Marco Abram, le cui ricerche si sono focalizzate su diversi aspetti della storia jugoslava e post-jugoslava, proporrà un’introduzione allo sviluppo del Secondo conflitto mondiale nel contesto dell’Europa sud-orientale, focalizzandosi in particolare sui contesti albanese e jugoslavo occupati dalle forze dell’Asse.
Abram parlerà dell’intricata rete di conflitti che videro coinvolti i diversi eserciti occupanti, i movimenti di resistenza, le forze collaborazioniste e la popolazione civile locale.
Marco Abram ha ottenuto un PhD in storia all’Università di Udine, ha lavorato come ricercatore presso l’Osservatorio Balcani e Caucaso – Transeuropa, il Center for Advanced Studies – South Eastern Europe, il Dipartimento di storia dell’Università di Fiume e l'Università della British Columbia, dove ha insegnato Storia del Sud Est Europa.
 
Mercoledì 30 ottobre Quinto Antonelli interverrà sul «Conflitto italo-slavo. Le testimonianze dei soldati trentini sul fronte dei Balcani».
Antonelli, già responsabile dell’Archivio della scrittura popolare della Fondazione Museo Storico del Trentino, autore di ricerche sull’esperienza dei soldati nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, nonché sulla memoria della Grande Guerra e di molti altri studi, proporrà una riflessione sulle scritture autobiografiche e le narrazioni relative all’esperienza dei soldati trentini sul fronte dei Balcani nel corso della Seconda guerra mondiale.
I soldati impegnati nei Balcani scrissero e raccontarono molto meno rispetto a soldati e reduci dal fronte russo: l’incontro con Antonelli rappresenta l’occasione per indagare un tema poco conosciuto ma estremamente interessante.
 
Gli appuntamenti sono aperti al pubblico e si svolgeranno nella sala conferenze del Museo in via Castelbarco 7. Entrambi sono validi come ore di formazione per i docenti (in questo caso è necessaria l’iscrizione inviando un’email a [email protected]).
Come detto a novembre e in calendario il ciclo «Cosa rimane alla fine della guerra» anche in questo caso valido quale momento di formazione per insegnanti.
Saranno quattro appuntamenti nei quali si farà luce su diversi aspetti del primo dopoguerra: mercoledì 6 novembre «Il rientro dei profughi in Trentino» con Francesco Frizzera, il 13 novembre «Paesaggi di guerra. Paesi e città in Trentino tra macerie e ricostruzione» con Anna Pisetti; di nuovi Frizzera il 20 con «La guerra per il cibo dopo il conflitto in Germania: 1919-1924», chiudendo poi con Anna Grillini che racconterà «La guerra nella mente. Il trauma psichiatrico in Trentino dopo la guerra. Donne e civili».