Cent'anni fa si diceva «Trento redento al 30 percento»
Era la battuta diffusa tra le popolazioni passate all’Italia alla fine della Grande Guerra, quando le Corone vennero sostituite con le Lire pagandole il 70% in meno
Il 4 novembre ricorre l’anniversario della fine della Grande Guerra, vinta dall’Italia dopo quasi quattro anni di sanguinosissime battaglie.
L’Austria, nemico dell’Italia dai tempi del Congresso di Vienna, passava da un impero di 50 milioni di abitanti a una repubblica di soli sei milioni di persone.
L’Italia ne era uscita vincente, ma a un prezzo altissimo. Gli italiani chiamati alle armi furono 5.615.000, dei quali 670mila morirono e un milione rimasero feriti.
A questi vanno aggiunti i 24.000 italiani morti combattendo per l’Impero Austro Ungarico, più della metà dei quali trentini.
Il Regno d’Italia si era trovato a dover corrispondere le pensioni ai parenti dei caduti e i sussidi agli invalidi.
In quattro anni il debito pubblico era passato dai 15,766 miliardi del 1914 ai 92,857 del 1918. La lira si era svalutata del 272 percento.
Le popolazioni «redente» si videro sostituire la Corona austro ungarica con la Lira italiana.
Se prima della guerra le due valute corrispondevano all’incirca alla parità, dopo la guerra le Corone vennero cambiate dallo Stato italiano per un controvalore corrispondente al 40% del loro valore.
La Corona provvisoria circolante a Bolzano.
La popolazione, arrotondando un po', creò il modo di dire «Trento redento al 30 percento».
Le popolazioni ovviamente non ne furono contente e capirono subito che il Regno d’Italia non avrebbe portato molto di buono, a parte naturalmente l’appartenenza a un paese che Sognavano fin dal risorgimento.
In realtà tuttavia, col cambio - per quanto svantaggioso – dalla Corona alla Lira ci guadagnarono, perché la corona si svalutò drasticamente, tanto che nel 1922 i prezzi risultarono 14.000 volte più elevati di prima della guerra.
Nel 1923 l’Austria introdusse la «Corona d’oro», pari al valore di 14.400 vecchie corone, che vennero emesse anche in monete d’argento, da 5.000. 10.000 e 20.000 vecchie corone. Poi quelle corone d’argento vennero chiamate rispettivamente mezzo scellino, scellino e doppio scellino.
Quindi, nel dicembre 1924, lo scellino divenne la moneta ufficiale dell’Austria, pari al cambio di 10.000 vecchie corone per uno scellino.