Porta a Porta: «Costi della politica. A che punto siamo?»

Nella puntata di stasera, Vespa ha invitato i presidenti delle Autonomie di Sicilia e di Bolzano – Due esempi opposti, che il conduttore non ha saputo gestire

La puntata di questa sera di Porta a Porta è stata piuttosto importante per le Autonomie, perché con il titolo «Costi della politica. A che punto siamo?», Bruno Vespa ha voluto fare il punto della situazione.
Da una parte ha parlato delle spese nei palazzi del parlamento ma anche delle regioni, con un focus sulla recente inchiesta per le tangenti sulla ricostruzione dopo il terremoto de L’Aquila.
Ospiti in studio sono stati il sindacalista della UIL Luigi Angeletti, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, l’ex magistrato onorevole Stefano D’Ambruoso (con Monti per l’Italia) e il neo eletto presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher.
 
Anche se presenti in video confrenza, per Crocetta e Kompatscher, presidenti delle due Autonomie agli antipodi del Paese, avrebbe potuto essere il momento fondamentale per fare chiarezza sulle regioni e province autonome.
Come da qualche anno predichiamo, infatti, il paese ha bisogno di capire bene in che cosa consista l’autonomia che tutti ci invidiano come un «ingiusto privilegio», perché non si tratta affatto di privilegio.
La proposta di cancellare le autonomie, avanzata proprio da chi predica il federalismo, ricorda i tempi bui di quando, non potendo dare a tutti lo stesso benessere, si voleva dare a tutti lo stesso malessere.
 
Le autonomie sono invece una ricchezza da esportare nel resto del paese, perché hanno dimostrato come la responsabilità porti a lavorare al meglio.
La presenza di Arno Kompatscher è stata significativa, ma si è sentita la mancanza di due personalità navigate come Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder.
Kompatscher ha chiarito come la Provincia autonoma di Bolzano (e quindi anche quella di Trento) collabori in pieno al risanamento dello Stato, dall’Accordo di Milano alle ultime rinunce dettate dalla Legge di Stabilità.
In effetti, Verpa non ha lasciato molto spazio a presidente altoatesino per precisare la verità storica.
 
Secondo noi sarebbe stato fondamentale lasciargli spiegare senza mezzi termini quanto le nostre popolazioni fossero state povere prima dell’autonomia. Come aveva detto ai nostri microfoni Durnwalder, «60 anni fa eravamo come il Gana».
Oggi si fa fatica crederlo, ma anche la nostra è stata terra di emigrazione, di sofferenza. La fame, quella autentica, quella che si soffre anche quando si lavora dalla mattina alla sera, è stata la base di partenza dimenticata troppo in fretta.
In questi anni abbiamo conquistato tutte le competenze grazie al fatto che siamo riusciti ad amministrarci spendendo molto meno e lavorando molto meglio del resto del Paese.
Ma tutto questo non perché siamo più bravi, ma perché non abbiamo mai dimenticato le nostre origini di povera gente.
 
GdM