«Fotografata» l'immigrazione dall'Idos stamani al Cinformi

In Trentino sono 50.104 persone (-1,4%) – Oltre 46mila in Alto Adige (+1,3%)

 
Crescita progressiva, seppure rallentata, della popolazione immigrata; forte aumento dei processi di inserimento (acquisizioni di cittadinanza, iscrizioni a scuola, incidenza sugli occupati e sulle nascite); persistenza del bilancio positivo tra spesa pubblica ed entrate statali assicurate dagli stranieri.
Sono alcuni fra i dati che caratterizzano l'immigrazione in Italia forniti dal Dossier Statistico nazionale Immigrazione 2015 presentato stamane a Trento, nella sede del Cinformi (e in contemporanea in tutta Italia) da Pierluigi La Spada, coordinatore responsabile del Centro informativo per l'immigrazione, Paolo Boccagni, sociologo dell'Università di Trento e Serena Piovesan, sociologa dell'area studi e ricerche Cinformi.
Il Dossier è realizzato del Centro studi e ricerche Idos in collaborazione con l’UNAR – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri. Lo studio offre una panoramica del fenomeno migratorio nello scenario non solo italiano ma anche mondiale ed europeo.
L'Italia a inizio 2015 conta 5.014.000 residenti stranieri. I non comunitari sono i più numerosi (3,5 milioni), sebbene sia rilevante la provenienza europea: 2,6 milioni, dei quali quasi il 60% cittadino UE (1,5 milioni).
La collettività più numerosa è quella romena (1.131.839), seguita dai cittadini dell’Albania (490.483), del Marocco (449.058), della Cina (265.820) e dell’Ucraina (226.060).
 
 Mondo 
Partendo dallo scenario globale, nel 2014 i migranti nel mondo sono giunti, secondo stima, a sfiorare i 240 milioni, con una incidenza superiore al 3% sulla popolazione globale.
Per la prima volta il numero mondiale di migranti forzati ha sfiorato invece i 60 milioni, con un aumento annuo di 8 milioni.
Di questi, due terzi sono costituiti da sfollati interni e il restante terzo da richiedenti asilo e rifugiati (rispettivamente 1,8 e 20 milioni).
 
 Europa 
Guardando al quadro europeo, al 1° gennaio 2014 le persone con una cittadinanza diversa da quella del paese di residenza ammontano a 33,9 milioni (aumento di 2,2 milioni rispetto al 2009), con una incidenza del 6,7% sulla popolazione totale.
Sul fronte delle migrazioni forzate, nel 2014 i paesi di accoglienza dei 628mila richiedenti protezione sono nell'ordine Germania (202.815), Svezia (81.325), Italia (64.625), Francia (64.310) e Ungheria (42.775).
In termini di incidenza delle persone accolte sulla popolazione residente primeggia la Svezia (2,1%) seguita da Malta (1,5%), Austria (0,9%) e Cipro (0,9%); in Italia l'incidenza è invece dello 0,2%, sotto la media europea (0,3%).
Nei primi 6 mesi del 2015 sono state 422.860 le domande di asilo presentate, delle quali 172mila in Germania, 67mila in Ungheria e, rispettivamente, circa 30mila in Francia, Italia e Svezia.
 
 Italia 
L'Italia a inizio 2015 conta 5.014.000 residenti stranieri.
I non comunitari sono i più numerosi (3,5 milioni), sebbene sia rilevante la provenienza europea: 2,6 milioni, dei quali quasi il 60% cittadino UE (1,5 milioni).
La collettività più numerosa è quella romena (1.131.839), seguita dai cittadini dell’Albania (490.483), del Marocco (449.058), della Cina (265.820) e dell’Ucraina (226.060).
I cittadini immigrati in Italia mostrano una forte tendenza all’insediamento stabile, soprattutto i non comunitari.
Inoltre, nel 2014 sono stati 129.887 gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana (+29,0%) rispetto al 2013, mentre risultano in leggera diminuzione i matrimoni misti.
Su un totale di 502.596 bambini nati nel corso del 2014, quelli con genitori entrambi stranieri sono stati 75.067, il 14,9% del totale.
Dei quasi 1,1 milioni di minori stranieri, sono stati 814.187 gli iscritti a scuola nell’anno scolastico 2014/2015, il 9,2% di tutti gli iscritti.
Sul fronte lavorativo, secondo l’Istat, gli occupati stranieri nel 2014 sono risultati 2.294.000 (1.238.000 uomini e 1.056.000 donne), più di un decimo degli occupati complessivi (10,3%), con un tasso di occupazione nuovamente in leggero aumento.
Secondo una stima riportata nel Dossier, le entrate fiscali e previdenziali ricollegabili ai lavoratori immigrati sono state nel 2013 pari a 16,6 miliardi di euro, mentre il totale delle uscite sostenute nei loro confronti è stato di 13,5 miliardi (saldo positivo di 3,1 miliardi di euro).
Peraltro, nel 2013 il contributo al Pil nazionale assicurato dagli occupati stranieri è stato di 123.072 miliardi di euro (l’8,8% del totale).
In particolare, i migranti versano in media tra i 7-8 miliardi di contributi l’anno ma, non riuscendo tutti a maturare il diritto alla pensione, l’Inps ha stimato che abbiano lasciato nelle casse previdenziali oltre 3 miliardi di euro improduttivi di prestazioni.
Sul fronte dei migranti forzati, nel 2014 sono sbarcate in Italia oltre 170mila persone, ma diverse altre sono arrivate per ricongiungimento familiare e per altri motivi (religiosi, sanitari, di studio, ecc.).
Le richieste di asilo sono state 64.625 e hanno coinvolto persone provenienti in prevalenza dall’Africa subsahariana (Nigeria 10.135, Mali 9.790, Gambia 8.575 e Senegal 4.675), ma in buona misura anche dall’Asia (Pakistan 7.150, Bangladesh 4.535 e Afghanistan 3.120) e, per quanto riguarda l’Europa, dall’Ucraina (2.800).
 
 Provincia di Trento 
In base ai dati Istat, alla fine del 2014 in provincia di Trento gli stranieri residenti ammontano a 50.104 persone, con un decremento relativo dell’1,4% rispetto all’anno precedente.
L’incremento della popolazione straniera registrata negli archivi anagrafici provinciali subisce quindi una battuta d’arresto.
Registra una flessione anche l’incidenza dei cittadini stranieri sul totale della popolazione residente in provincia, passando dal 9,5% al 9,3%.
Anche il volume delle nascite di stranieri è in diminuzione (-9,1%) rispetto al 2013, confermando la contrazione rilevata nell’anno precedente.
Le 833 nascite da cittadini stranieri assumono un peso sul totale che si attesta al 17,1%.
Romania, Albania e Marocco sono i primi tre gruppi nazionali fra i migranti in Trentino.
Si conferma la prevalenza della componente femminile (53,6%) su quella maschile.
 
 Accoglienza migranti forzati in Trentino 
Nel corso della presentazione, il coordinatore responsabile del Cinformi, Pierluigi La Spada, ha fornito il quadro aggiornato dell'accoglienza dei migranti forzati in provincia di Trento.
Sono 850 i migranti forzati attualmente presenti sul territorio provinciale, mentre ammonta a 1.281 il totale delle persone arrivate nel 2015, mentre 716 hanno lasciato (nel 2015) il progetto di accoglienza.
Le persone attualmente accolte sono in gran parte maschi (783), mentre l'età media è di 25 anni.
Fra gli 850 migranti forzati accolti figurano 780 richiedenti/titolari di protezione internazionale, 10 potenziali vittime di tratta ai fini di sfruttamento e 60 minori stranieri non accompagnati.
I migranti forzati (giunti dalla Libia) sono di origine soprattutto subsahariana (60%) e in piccola parte originari dei paesi asiatici; vengono accolti in 92 strutture dislocate in 25 comuni del territorio provinciale.
 
 Alto Adige 
I residenti stranieri in Alto Adige a fine 2014 si attestano a oltre 46mila persone, pari a circa il 9 per cento del totale della popolazione. Rispetto al 2013 si è registrato un incremento dell'1,3 percento. Sono circa 10mila i minorenni stranieri.
I residenti stranieri in Alto Adige a fine 2014 si attestano a oltre 46mila persone, pari a circa il 9 per cento del totale della popolazione.
Rispetto al 2013 si è registrato un incremento dell'1,3 percento. Il 54 per cento degli stranieri residenti sono donne.
Sono circa 10mila i minorenni stranieri. 138 le nazionalità rappresentate.
Nell'anno scolastico 2013/2014 gli iscritti nelle scuole altoatesine erano in totale 82.382 di cui 8.042 stranieri, dei quali 1.527 nati in Italia.
Parlando dei cicli scolastici emerge la tendenza degli alunni stranieri ad iscriversi alle scuole professionali, con 11,3 iscritti ogni 100.
Per quanto riguarda la disoccupazione, a fronte di un tasso provinciale del 4,4 per cento ne risultava interessata la popolazione residente con cittadinanza UE (italiani inclusi) al 3,3 per cento, mentre quella residente proveniente da paesi non UE al 22,5 per cento.
Monika Weissensteiner della Fondazione Alexander Langer Stiftung Onlus ha parlato de «La rotta del Brennero», la frontiera di passaggio lungo una delle rotte più battute dalle persone in transtio verso un altro paese del Nord Europa. Un dato: parlando delle riammissioni nel periodo 2010-2014 circa ogni 10 riammissioni accolte dall'Austria, l'Italia ne ha accolte 10.