«Monsignor Big Bang»: vita e pensiero di Georges Lemaître
La conferenza sul padre della teoria del Big Bang si terrà giovedì 9 giugno l'Istituto Sacro Cuore di Trento
Giovedì 9 giugno si terrà una conferenza presso l’Istituto Sacro Cuore di Trento sul pensiero di Georges Eduard Lemaître, il padre della teoria del «Big Bang», il modello cosmologico basato sull'idea che l'universo sia iniziato dall’espansione a velocità elevatissima in un tempo finito nel passato a partire da una condizione di volume ridottissimo e temperatura e densità estreme, e che questo processo continui tuttora.
In effetti è il modello predominante nella comunità scientifica che trova conferme basate su prove e osservazioni astronomiche.
La conferenza, a cinquant’anni dalla morte di Georges Lemaître, sarà condotta da Mauro Stenico, studioso autore di «La meraviglia cosmica: Saggezza divina e Natura celeste», al quale abbiamo rivolto un paio domande.
Dottor Stenico, anzitutto, chi è Lemaître?
«Georges Lemaître (1894-1966) fu un matematico, un fisico e un sacerdote cattolico belga. Della sua persona e della sua opera scientifica molto si potrebbe dire, ma il tutto si può condensare nella semplice affermazione per la quale egli fu il padre della formulazione fisica della teoria dell'espansione dell'Universo.
«Se oggi tale fenomeno espansivo viene ritenuto un dato di fatto, all'epoca di Lemaitre questa proposta venne accolta, almeno inizialmente, tutt'altro che in maniera favorevole, in primo luogo da Albert Einstein, che la rifiutò per vari anni.
«Molto versato nei calcoli ma anche grande studioso dei dati astrofisici dell'epoca, il sacerdote cosmologo belga riuscì a spiegare il principale dato empirico degli anni Venti del Novecento - il redshift – chiamando in causa l'espansione dello spazio.
«Espansione che a suo dire sarebbe stata generata dalla frammentazione-esplosione di un'entità originaria da egli definitiva atomo primitivo.
«I cosmologi di oggi, sebbene con connotazioni assai diverse da quelle lemaitriane, parlano di singolarità cosmologica per designare un punto di massa, temperatura e densità infinite che racchiudeva un tempo il Cosmo intero e che esplose, per ragioni ignote, circa 13-14 miliardi di anni fa.»
Lei ha avuto modo di studiare la sua vita e i suoi scritti proprio a Lovanio, la città belga in cui insegnò. In cosa è consistita la sua ricerca?
«La mia ricerca di dottorato internazionale (Trento, Francoforte sul Meno) in Comunicazione politica, che ho portato a termine nel 2013 e dalla quale è sorta l'ampia pubblicazione La ragionevole 'creazione: osmologia moderna, ideologie del XX secolo e religione (ed. Museo storico del Trentino, Trento, 2015), aveva per oggetto i molteplici rapporti tra cosmologia moderna (teoria dell'espansione cosmica), religione cattolica e alcune ideologie novecentesche (nazionalsocialismo, comunismo sovietico e tedesco-orientale).
«È infatti possibile dimostrare, con apposita documentazione che io ho vagliato in cinque lingue, come la ricezione di una teoria cosmologica possa essere influenzata dal clima politico di una società.
«L'esempio per eccellenza è costituito dall'Unione Sovietica, dove sino al principio degli anni Sessanta il solo menzionare una teoria scientifica che presupponesse l'inizio del Cosmo materiale - giacché per l'ideologia comunista la materia era e doveva essere eterna - era vista con grande diffidenza ideologica.
«Quale fisico ma anche sacerdote, Lemaitre dovette affrontare una serie di difficoltà: in Russia e nella DDR il suo nome fu automaticamente associato al creazionismo clericale; in Occidente egli dovette non di meno subire gli attacchi di tutti quegli astronomi che, come l'inglese Fred Hoyle, vedevano nell'ipotesi lemaitriana dell'atomo primitivo non una proposta scientifica, bensì una versione mascherata del racconto della Genesi.»
C.J.