La Giornata della Memoria a Rovereto

Deposizione della corona e tre spettacoli che vedono protagonisti gli studenti

Una giornata per non dimenticare le vittime della Shoah, delle leggi razziali e delle persecuzioni, ma anche per ricordare chi si è opposto a costo di rischiare la propria vita e tenerne vivo il messaggio.
La Giornata della memoria, il 27 gennaio, rappresenta un momento molto intenso, un'occasione per fermarsi e riflettere su quanto accaduto, ricordare la tragedia dello sterminio nazista, interrogarsi sulle dinamiche di quegli anni, sulle colpe di chi ha dato vita a tutto questo e di chi ha convissuto con indifferenza e rassegnazione con quanto stava accadendo, ma anche ricordare e mantenere vivo il messaggio di chi ha lottato per fermare le persecuzioni, quello di ragionare, indignarsi, opporsi alle ingiustizie e alle discriminazioni anche oggi, nella vita di tutti i giorni.
 
Il Comune di Rovereto promuove, a partire da questo fine settimana, alcune iniziative legate alla Giornata della Memoria, in collaborazione con Anpi Rovereto-Vallagarina, la Comunità della Vallagarina, il Laboratorio di Storia di Rovereto, l'Associazione «Grande Quercia» e diversi altri soggetti del territorio che hanno contribuito alla realizzazione degli spettacoli.
Tra questi, numerosi alunni e studenti, che hanno trattato questi temi nel corso dell'anno e hanno deciso di interpretarli sul palco.
 
Venerdì 24 gennaio andrà in scena «Cuori Pensanti. Storie parallele di deportati. 1939-45». Lo spettacolo è stato curato nei testi dal laboratorio di Storia di Rovereto ed è stato realizzato con la collaborazione di Anpi Rovereto-Vallagarina. La regia è di Michele Comite.
Gli studenti del gruppo teatrale del Laboratorio di Storia, dopo lo spettacolo «Fermata 25 aprile», hanno deciso di proseguire l'attività dedicandosi a un nuovo progetto legato alla memoria, interpretando le storie dei deportati trentini, legate e intrecciate con quelle di molti altri deportati nel lager nazisti divenuti simbolo della Shoah, come Anna Frank e Primo Levi.
Lo spettacolo coinvolge diversi studenti degli istituti superiori della Vallagarina e dell'università che hanno deciso di collaborare insieme alla creazione dello spettacolo.
Il percorso si è svolto in più fasi, a partire dalla lettura delle storie dei deportati.
I ragazzi hanno fatto proprie queste testimonianze e le hanno rielaborate per il teatro, riscoprendo queste storie, facendole rivivere, dando loro un nome ed esprimendo la dignità e le emozioni di queste persone.
Gli studenti dell'Istituto Fontana si sono occupati, inoltre, della creazione di video dedicati a queste storie, che saranno proiettati nel corso dello spettacolo.
La mattina lo spettacolo sarà riservato alle scuole ed è già sold out, mentre la sera sarà aperto al pubblico all'Auditorium Melotti con inizio alle ore 20.45 (ingresso gratuito).
 
Nella giornata del 27 gennaio alle ore 16.00 in Piazzale Orsi sarà deposta una corona di alloro presso il monumento degli Ex Internati, in onore di tutto coloro che persero la vita nei campi di concentramento.
 
Il 27, il 28 gennaio e il 29 gennaio sarà la volta di due diversi spettacoli teatrali, curati dall'Associazione «Grande Quercia», dedicati alla figura del medico e pedagogo Janusz Korczak, personaggio di spicco del panorama letterario-culturale polacco tra gli anni 1912-1942 che decise di dedicare tutta la sua vita a 200 bambini ebrei orfani o abbandonati.
Fondò un orfanotrofio nel ghetto di Varsavia e fu deportato insieme ai bambini nel campo di sterminio di Treblinka.
La regia, in entrambi i casi è di Emanuele Reti.
La vicenda sarà narrata da due diversi punti di vista, quella del pedagogo e quella dei bambini che hanno vissuto nell'orfanotrofio.
 
Il primo spettacolo, l'opera musicale «Le farfalle del campo», andrà in scena il 27 gennaio, alle ore 20.45 all'Auditorium Melotti, con ingresso gratuito.
I testi e le musiche sono di Hamal. Sul palco Andrea Ferrari (violino), Gianlcuca Rivellino e Franco Giuliani (chitarre), Paolo Festini (clarinetto e flauto).
Hanno collaborato Stefan Torresani e Paola Ferrari (disegni), Marco Salvetti (grafiche animate).
Direttice artistica Debora Camper. (Ingresso gratuito).
 
Il secondo spettacolo «La casa dei bambini», è in programma con due repliche: martedì 28 e mercoledì 29 gennaio alle ore 10 all'Auditorium Melotti.
Il titolo dello spettacolo prende spunto dal nome dato all'orfanotrofio fondato da Korczak.
E saranno proprio dei bambini, gli alunni di quinta della scuola elementare di Volano, a narrare la vita nel ghetto e la quotidianità nell'orfanotrofio diretto da Janusz Korczak e dalla sua assistente Stefa, attraverso musica, canti, danze e recitazione.
Lo spettacolo narra il drammatico destino della comunità ebraica a Varsavia, confinata in una zona chiusa da alte mura e filo spinato, sorvegliate a vista, sino alla soluzione finale.
Lascia emergere, in questa buia pagina di storia, però, la figura positiva e forte di Janusz Korczak, che decise di prendersi cura dei bambini fino a quando furono deportati a Treblinka, nell'agosto del 1942, e che, anche se si poteva salvare, non li abbandonò mai.
La sua testimonianza è un'eredità importante: un'immagine di educatore in grado, anche in un momento così difficile, di formare, responsabilizzare e insegnare la democrazia attraverso geniali intuizioni didattiche quali furono, ad esempio, il giornalino dei bambini, il tribunale dei bambini o il parlamento della casa.
Lo spettacolo è curato dall'Associazione «Grande Quercia» - gruppo teatrale e dalla Scuola musicale Jan Novàk di Villa Lagarina.
Testi e musiche di Hamal; Direttrice del coro Cinzia Bonifazi. chitarra Franco Giuliani; fisarmonica Fabio Conti; Direttore artistico Debora Comper; regia di Emanuele Reti; attori: Michela Comani, Dennis Raffaelli e 36 bambini della scuola elementare di Volano.