Carlo Busetti, «Trentatré» – Di Daniela Larentis
L’opera celebrativa realizzata dall’artista trentino è dedicata alla vittoria del terzo scudetto del Napoli – L’intervista
Carlo Busetti, «Trentatré» - 2023.
Il trentino Carlo Busetti, artista poliedrico molto apprezzato sia in Italia che oltreconfine, riserva da sempre particolare attenzione allo sviluppo di progetti di arte applicata. La sua ultima creazione è un’opera celebrativa, dedicata alla vittoria del terzo scudetto del Napoli, dal titolo emblematico «Trentatrè».
Le sue opere digitali dalle accese cromie danno vita a forti suggestioni: una volta realizzate, vengono poi trasferite su supporti di diversa natura: pannelli in alluminio, alucobond, plexiglas, forex, pelle, vetro, ceramica; l’artista collabora da qualche tempo con realtà operanti nell’ambito dei complementi d’arredo, ne è testimonianza quest’ultima realizzazione datata 2023.
La sua produzione artistica è caratterizzata da una marcata propensione alla sperimentazione, numerose le mostre e i prestigiosi eventi a cui partecipa con le sue opere, a riprova del suo lungo percorso creativo; fra tutti citiamo a titolo esemplificativo l’inaugurazione del museo Apple a Savona, un grande motivo di orgoglio per lui, considerato che i suoi lavori nascono su iPad, uno strumento che lui utilizza come una sorta di taccuino, da cui non si separa mai.
L’applicazione della sua arte digitale nel mondo del Fashion design inizia molti anni fa: un esempio, l’esposizione milanese in uno showroom di via Montenapoleone, nel cuore del fashion district più famoso del mondo.
Alcune brevi note biografiche prima di passare all’intervista.
Carlo Busetti, laureato in ingegneria civile-ambientale, fin dalla tenera età coltiva la grande passione per il disegno, passando dai lavori a penna su carta degli anni ottanta e novanta all’affascinante universo della digital art.
Le nuove tecnologie permettono di sperimentare nuovi linguaggi anche nel campo dell'arte; dopo aver provato varie tecniche, decide di esprimere al meglio la sua creatività attraverso l’uso dell’iPad: lo porta sempre con sé, se ne serve per abbozzare schizzi, dando forma alle sue idee.
Le opere, una volta realizzate, vengono trasferite su diversi supporti, dai pannelli in alluminio ad altri materiali, fra i quali la ceramica. Fra le mostre a cui prende parte, TecnoNart, allestita presso il Centro Culturale d’Anaunia Casa de Gentili a Sanzeno (TN); la Triennale di Roma, evento fra i più famosi del panorama artistico nazionale, alla quale partecipa nel 2017 con l'opera Eterei voli, e altri importanti eventi curati da Loredana Trestin, curatrice apprezzata a livello nazionale e internazionale.
L’artista conta al suo attivo importanti realizzazioni su commissione, fra tutte ricordiamo l’opera «Percorsi paralleli» creata appositamente per la nuova stazione ferroviari di Mezzana, Trento, nel 2016.
Partecipa alla Biennale Arte Dolomiti con l’opera Archetipo, la collettiva allestita presso l’ex caserma sul Monte Rite in Cadore.
Espone al museo All About Apple, a Savona, meta ambita per turisti e appassionati del noto marchio americano, e in altre prestigiose location tra le quali, il Galata Museo del Mare a Genova e lo spazio Divulgarti Eventi al Ducale, il palazzo Zenobio a Venezia, il Palazzo Velli Expo a Roma e la Rocca Paolina di Perugia e diversi altri; partecipa nel 2021 alla XIII edizione Florence Biennale con l’opera realizzata con Stefano Benedetti.
È del 2023 la presentazione in due note location trentine dell’opera dedicata alla vittoria del terzo scudetto del Napoli.
Curiosi di saperne di più gli abbiamo rivolto alcune domande.
Quando nasce l’idea di quest’opera?
«L’opera mi è stata commissionata per celebrare la vittoria dello scudetto del Napoli.
«La richiesta mi è stata fatta un paio di mesi prima, in quel momento c’erano buone probabilità che potesse accadere ciò che poi è effettivamente accaduto; sarebbe stato il terzo scudetto dopo trentatré anni d’attesa.
«Ho iniziato a immaginarla, per scaramanzia ho aspettato il 30 aprile per iniziare a realizzarla, il giorno in cui matematicamente si è saputo che il Napoli avrebbe vinto.
«Ho preso ispirazione dall’opera che anni fa ho dedicato a Maradona, inserendo diversi elementi iconici.»
Che cosa simboleggiano i vari elementi, partendo dal n.10, in alto a sinistra?
«È il numero della maglia appartenuta a Maradona dal 1984 al 1991. Dal numero 10 si eleva nel cielo una linea curva di colore nero che, salendo, si assottiglia, sorvolando il Vesuvio, per terminare con il volo di due rondini: quella nera ricorda la morte di Maradona, quella bianca la risurrezione del Napoli dopo 33 anni.
«Ma il dieci è un numero che nasconde altri significati, per esempio indica il giorno in cui sono nato, ma anche gli anni del mio percorso artistico, iniziato nel 2013, e non solo.
«Più sotto si può notare lo skyline del golfo di Napoli e l’indicazione del 2020, anno di morte di Maradona. Il golfo di Napoli accoglie perfettamente la forma dello stadio Diego Armando Maradona, con il numero del 3° scudetto e i colori della bandiera.»
Le due rondini in volo, l’una accanto all’altra, formano il numero 33: che cosa simboleggia questo numero?
«Gli anni trascorsi dal secondo scudetto conquistato nel 1990. Questo numero per me è importante anche per altre ragioni; la mia connessione con il numero 33 è nata nell'agosto del 2014, quando ricevetti una telefonata dall'assessore alla cultura di Tassullo, Marco Benvenuti. Avendo visto alcune delle mie creazioni digitali sui social media, mi propose di organizzare una mostra personale presso il Municipio di Tassullo.
«Accettai con entusiasmo, dopo essermi confrontato con la mia manager, la curatrice Loredana Trestin. Decisi di intitolare la mostra Emozionarti e, ispirandomi al numero 1331, esposi esattamente 33 opere. Da quel momento in poi, il numero 33 mi ha seguito costantemente.»
Accanto al Vesuvio è indicata una lettera e più sotto una data…
«La lettera N è il simbolo del Napoli calcio, all’interno della bandiera, l’anno è il 2023, scritto nel sole napoletano. Il 4 giugno 2023 è il giorno dell’ultima partita di campionato che ha sancito la vittoria del terzo scudetto»
L’opera dove è esposta?
«L’opera, realizzata a tiratura limitata su 33 pannelli in plexiglas, è riprodotta su termo-arredo in ceramica, presentato in luglio in Val di Sole, a Dimaro, presso lo Sporthotel Rosatti, la struttura che ospita la squadra azzurra in ritiro. È esposta anche in Val di Non, all’hotel Pineta Nature Resort a Tavon.»
Progetti futuri?
«Con Stefano Benedetti, con il quale ho già collaborato felicemente in passato, mi piacerebbe dare vita a un interessante progetto di videoarte.»
Daniela Larentis – [email protected]