Il libro storico della settimana – Di Guido de Mozzi
Arrigo Petacco La Croce e la Mezzaluna Mondatori 2005-2006 Euro 8,80
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IL CONTENUTO
Intorno alla metà del sedicesimo secolo l'Europa, dilaniata al suo
interno da guerre politiche e religiose, pareva ormai destinata a
soccombere alla crescente egemonia dell'impero ottomano. Ma nel
1566 Antonio Michele Ghislieri, un semplice monaco domenicano, fu
elevato al soglio pontificio con il nome di Pio V. Inquisitore
inflessibile e paladino della Controriforma, il nuovo papa fu
artefice di un vero capolavoro: la Lega santa, una sorta di "patto
mediterraneo" che riunì sotto il segno della Croce tutte le potenze
cristiane. Dimentiche per la prima e unica volta dei rispettivi
egoismi, esse costituirono una grande flotta multinazionale che il
7 ottobre 1571 nelle acque di Lepanto ebbe la meglio sulle forze
navali turche.
IL PARERE
Arrigo Petacco si legge sempre tutto d'un fiato, e questa
pubblicazione non fa eccezione. Anzi, pochi libri di storia
riescono come questo ad avvincere e fare cultura. Tante le cose che
si imparano da questa lettura, che vanno ben più in là del fatto
d'arme in sé. Petacco ha ricostruito attorno alla famosa battaglia
navale di Lepanto praticamente tutte le ragioni che hanno portato
l'Europa a divenire la più potente "nazione" del mondo.
Con la caduta dell'Impero Romano di Oriente del 1453, l'Impero
Turco si era sentito a due passi da Roma, lasciando sognare il
Sultano che in questa maniera avrebbe realizzato la profezia di "un
solo Dio in cielo, un solo Imperatore in terra". Per contro, la
cultura Bizantina da quella data si era trasferita in Italia,
generando il più grande movimento filosofico e culturale mai
registrato nel mondo, chiamato poi dagli storici
"Rinascimento".
Per oltre un secolo i Turchi vissero depredando indisturbati le
coste europee, grazie alle divisioni religiose e politiche che,
tanto per cambiare, stavano lacerando il nostro continente. Con
l'elezione di Pio V al soglio pontificio, iniziò la costruzione
della riscossa cristiana. Fu un papa intransigente e inquisitore
inflessibile, ma fu n'unica personalità capace di mettere
faticosamente insieme una flotta europea.
Dal racconto emerge in tutta la sua grandezza una figura storica
che prima non si conosceva molto, don Giovanni d'Austria, che
Petacco giustamente definisce "uno dei più misteriosi e
affascinanti del Cinquecento". Comandata da Don Giovanni, il 7
ottobre 1571 la flotta turca, casualmente schierata a forma di
Mezzaluna, e la flotta cristiana, casualmente schierata a forma di
Croce, si scontrarono e, contro tutte le previsioni, la vittoria
europea fu schiacciante. La notizia corse più veloce del telegrafo
e tutte le corti i cui territori si affacciavano sul Mediterraneo
festeggiarono. A Istanbul il Sultano si limitò a commentare
"possiamo ricostruire la flotta con legnami pregiati, vele di seta
e sartiame d'oro". Ma in realtà la Mezzaluna scomparve dal
Mediterraneo. Le galee a remi, costruite negli arsenali veneziani
di Costantinopoli, erano ormai superate dai galeoni atlantici.
Perché nel frattempo le grandi potenze affacciate sull'Oceano
Atlantico avevano scoperto i nuovi mondi e si apprestavano a
conquistarli, relegando il mare Mediterraneo ad un teatro di
secondaria importanza, tanto vero che da allora iniziò il lungo ma
inesorabile declino dell'Impero Turco e della Repubblica di
Venezia. Il primo cadde, ormai fatiscente, alla fine della Prima
guerra mondiale, la seconda cadde senza colpo ferire per mano di
Napoleone Buonaparte.
Facciamo i complimenti ad Arrigo Petacco, che ha saputo scrivere un
libro della massima importanza con la semplicità di un narratore di
romanzi. Un libro da consigliare a tutti i giovani affinché in
alcune ore di piacevole lettura imparino a conoscere le origini del
Mondo Moderno.