Abbattuto in Svizzera l’orso trentino M13. Altro che Casteller…!

Suo fratello era stato ucciso da una BMW sulla Statale del Brennero in Alto Adige

L'orso M13 è stato abbattuto ieri in val Poschiavo, in territorio svizzero, dove era sconfinato dal Trentino dopo essere stato radiocollarato, nel 2011, dai tecnici della Provincia autonoma di Bolzano in collaborazione con quelli trentini (e nuovamente dai tecnici svizzeri nel 2012).
L'orso - uno degli esemplari rientranti nel progetto europeo di ripopolamento denominato Life Ursus - aveva già manifestato comportamenti problematici in Trentino, e per questo era tenuto sotto controllo dal personale del Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento.
Spostatosi in Svizzera nel 2012, era stato avvistato nel luglio scorso per la prima volta proprio in val Poschiavo, nel cantone dei Grigioni, proveniente dalla zona di Tirano.
Negli ultimi mesi erano stati segnalati alle autorità elvetiche numerosi attacchi soprattutto a pecore e arnie, danneggiamenti di fabbricati, incursioni anche nei pressi di abitazioni e scuole.
 
L'annuncio dell'abbattimento dell'orso è stato dato dalle autorità cantonali e federali, secondo le quali l'animale, avendo ormai perso la ogni forma di timidezza verso gli esseri umani e cercando sistematicamente il cibo nelle zone abitate, era ormai divenuto un pericolo.
«Nell’autunno e dopo il letargo – si legge nella nota diramata stamane dal Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste dei Grigioni, che ha indetto una conferenza stampa a Coira – il plantigrado era ormai diventato un pericolo per la sicurezza delle persone: si era infatti sovente spinto fino nei centri abitati alla ricerca di cibo, aveva inseguito di giorno delle persone e non mostrava più alcun timore, nonostante le ripetute azioni di dissuasione. L’abbattimento è stato eseguito conformemente alla Strategia Orso Svizzera.»
 
«L’orso M13 – si legge ancora – era stato munito nell’ottobre 2011 e in seguito nel giugno 2012 di un radiocollare e negli ultimi mesi si aggirava regolarmente nel Cantone dei Grigioni. Nella regione di Poschiavo si è spinto sempre più sovente fino nei centri abitati alla ricerca di cibo e senza mostrare alcun timore dell’uomo, anche dopo il letargo. Le ripetute azioni di dissuasione volte ad allontanarlo dai villaggi non si sono rivelate efficaci. L’orso non ha modificato il proprio comportamento.
«Dopo che, a partire da ottobre 2012, si era spinto sempre più sovente nelle zone abitate, i responsabili a livello federale e del Cantone dei Grigioni hanno deciso di farlo rientrare nella categoria degli orsi problematici e, di conseguenza, di tenere conto in modo particolare del rischio che esso costituiva per la sicurezza delle persone.
«Il radiocollare ha consentito di sorvegliare da vicino M13. Dopo che nel novembre 2012 era entrato in un’abitazione alla ricerca di cibo e che al termine del letargo si è avvicinato di giorno a persone senza dimostrare alcun timore è stato dichiarato pericoloso per la sicurezza delle persone.»
 
Conformemente alla «Strategia Orso Svizzera», dunque, l’abbattimento era inevitabile.
Noi non la pensiamo così. Dellai era stato criticato per aver disposto la custodia cautelare al Casteller di un paio di orsi problematici.
Premesso che qualsiasi orso può diventare problematico in un mondo popolato e dominato dall’uomo, racchiudere un orso in un recinto (non grande, ma certamente mille volte più dignitoso di una gabbia) è sempre meglio che ucciderlo.
Alla fin dei conti, bastava narcotizzarlo e rispedirlo in Trentino, magari con trasporto a carico del destinatario.
 
GdM
 

 Scheda – Orso M13
M13 nasce a gennaio 2010 nel gruppo montuoso della Paganella-Gazza, nel comune di Terlago. Solo l’anno successivo è possibile, grazie al monitoraggio genetico, comprendere che è figlio di KJ2 e Gasper e fratello di M12 e M14.
Il giovane maschio trascorre il 2010 e parte del 2011 in compagnia della madre e dei fratelli nella zona compresa tra la Paganella e il Monte Bondone.
A maggio 2011 M13 lascia la madre, per la quale comincia una nuova stagione degli amori, e si dirige dapprima verso sud a Garniga (monte Bondone) e sul monte Stivo (comune di Arco), esplorando una zona più a sud di quella frequentata in precedenza con la madre.
L’indole girovaga di M13, tipica dei soggetti del suo sesso ed età, lo porta presto a muoversi nuovamente, questa volta verso nord, dapprima nella zona della Montagna di Cles e poi in val di Sole. In autunno si stabilisce nel gruppo delle Maddalene, provocando qualche danno a carico di pecore in Val d’Ultimo (destra orografica).
Questi eventi spingono il personale della Provincia Autonoma di Bolzano, supportato del personale della PAT, a tentare la cattura dell’orso, che il 16 ottobre 2011 viene munito di radiocollare GPS (foto A).
 
Subito dopo la cattura M13 rientra in Trentino, più precisamente in val di Bresimo, dove viene più volte osservato e filmato nel gennaio 2012 insieme ad un altro orso identificato poi, grazie alle analisi genetiche, come il fratello M14. M13 poco dopo frequenta anche l’altro fratello, M12, confermando il fatto che in alcuni casi i soggetti della stessa cucciolata, possono mantenere un legame anche successivamente al distacco dalla madre ed alla conseguente dispersione.
Il 7 febbraio 2012 il collare di M13 viene ritrovato dal personale della PAT in val di Bresimo, riscontrando una rottura delle viti di chiusura. Da quel momento in poi l’orso è seguito grazie a rilievi genetici e avvistamenti, facilitati anche dalla frequente presenza del fratello M12, che rende le segnalazioni facilmente attribuibili ai due soggetti.
Nel mese di marzo i due fratelli si spostano verso nord-ovest, al confine tra la provincia di Bolzano e l’Austria nella zona di Spiss (valle dell’Inn).
Successivamente M13 prosegue in solitudine risalendo verso sud la stessa valle, attraversando il confine con la Svizzera, almeno in un caso viene filmato nei dintorni di Scuol.
Anche le autorità svizzere decidono di dotarlo di un radiocollare GPS a seguito dei danni provocati. Il trasmettitore viene applicato il 12 aprile 2012. Poco dopo, il 1 maggio 2012, M13 subisce un incidente, venendo investito da un treno in Svizzera nella valle dell’Inn, senza fortunatamente riportare conseguenze gravi. L’impatto causa però la rottura del radiocollare GPS.
Il 30 giugno le autorità elvetiche provvedono ad un ulteriore cattura ed applicazione dell’apparecchiatura trasmittente, che consente di seguire l’orso durante tutto il corso dell’estate e dell’autunno.
In questo periodo M13 dimostra un particolare modo di compiere gli spostamenti tra Bormio (SO), Poschiavo (CH) e la val Camonica (BS). Il giovane orso infatti attraversa per ben quattro volte gruppi montuosi molto alti, rimanendo in quota spesso per più di 24 ore, durante le quali oltrepassa ghiacciai e passi oltre i 3.000 metri dei gruppi montuosi dell’Ortles-Cevedale, dell’Adamello e del Bernina (figure B,C, D, ed E). In un’occasione raggiunge i 3.405 metri, la maggiore quota mai documentata per un orso in Europa.
M13 decide poi di trascorrere il periodo del letargo invernale nella zona di Poschiavo, registrando un’home range nel corso del 2012 di 3.701 km2 e una distanza lineare percorsa superiore ai 1.000 km, computando solo gli spostamenti effettuati quando era munito del terzo radiocollare (01.07.2012 – 19.11.2012).
I dati riguardanti la telemetria satellitare dell’orso M13 sono stati forniti gentilmente dal KORA - Ecologia dei carnivori e gestione della fauna selvatica e dall’Ufficio Caccia e Pesca del Canton Grigioni (CH).
 
Home range di M13 nel 2012 (MPC)
 
Primo attraversamento di ghiacciai nel Gruppo dell’Ortles-Cevedale 


Attraversamento di ghiacciai nel Gruppo del Bernina.  


 
Secondo attraversamento di ghiacciai nel Gruppo dell’Ortles-Cevedale (13 Cime). 
 
Attraversamento di ghiacciai nel Gruppo dell’Adamello