Il fondatore di Solidarność al Festival dell’Economia di Trento
Lech Wałesa: «Per costruire la pace vanno abolite le vecchie divisioni»
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«I miei coetanei lo sanno e perciò mi rivolgo soprattutto ai giovani: Solidarność ha contribuito alla caduta dell’Unione Sovietica e all’annullamento del patto di Varsavia, all’unione delle due Germanie. La nostra intenzione era abolire le divisioni che nel mondo erano numerose come non mai. Si trattava però solo di un primo capitolo del nostro operato.»
Il primo appello del premio Nobel per la Pace 1983 ed ex presidente della Polonia Lech Wałesa, che questa mattina ha dialogato al Teatro Sociale con il caporedattore centrale di news, Radio 24, Gigi Donelli, è una esortazione a raccogliere questa eredità e a riorganizzare l’Europa, che «manca di una coordinazione unitaria», come ha affermato dal palco del Teatro Sociale ad una gremita platea.
Una frase simbolo di un concetto che ha fatto da collante per l’intera durata dell’evento. Il premio Nobel Wałesa , partendo dalla storia della Polonia che lui ha vissuto, combattendo sia il comunismo che il fascismo, ha infatti esortato Paesi come Francia, Germania e anche l’Italia, a costituirsi come guida in seno all’Europa, non adagiandosi sul fatto che ormai la democrazia sia un qualcosa di scontato.
Riguardo alla guerra in atto in seno all’Europa, Wałesa - che sulla camicia, accanto alla parola «Konstytucja» (Costituzione), al simbolo di Solidarność e ad un’icona della Madonna di Czestochowa, porta una spilla con i colori della bandiera dell’Ucraina - ritiene che se il suo Paese non si fosse «rifugiato nella Nato e nell’Europa, oggi la guerra sarebbe in corso anche in Polonia».
«L’Ucraina affronta la guerra in qualche modo al posto nostro e quindi la sosteniamo al massimo, – ha detto. A proposito della Russia, secondo il premio Nobel per la pace, “dobbiamo aiutarla, perché possa costituire un diverso sistema politico, non con i carri armati, con i missili, ma con la persuasione”.
Altro tema affrontato dal premio Nobel, per tornare al concetto di Europa unita e in pace, è lavorare per abolire le vecchie divisioni, i blocchi, le contrapposizioni.
«Bisogna che qualcuno prenda sinceramente in mano la situazione, trovi i punti essenziali di interesse fra le Nazioni e discuterli, fino a raggiungere un accordo comune.»
Anche perché, ha fatto presente, la tecnologia di cui tutti dispongono non rispetta affatto i confini. E l’unico modo per superare le frontiere è il dialogo e trovare valori comuni che ci aiutino nella costruzione del futuro.
Wałesa, poi, ha invitato a riflettere su come considerare l'economia moderna, come scegliere fra modelli di pensiero diversi.
Infine un pensiero è andato ai giovani, che Wałesa ha incoraggiato ad avere una visione globale delle cose e quindi fare delle scelte di valore.
Foto Carlo Alberto Covelli.