Si presenta a Roma il saggio di Mario Avagliano e Marco Palmieri
Il libro mette a fuoco la reazione di complicità, indifferenza, opportunismo, ma anche di solidarietà, degli italiani «ariani» nei confronti degli ebrei
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Titolo: Di pura razza italiana.
L'Italia «ariana» di fronte alle leggi razziali
Autori: Avagliano Mario, Palmieri Marco
Editore: Baldini & Castoldi 2013 (collana I saggi)
Pagine: 446, brossura
Prezzo di copertina: € 18,90 - Disponibile in eBook
IL CONTENUTO
Alla fine degli anni Trenta, con la conquista dell'Etiopia e la proclamazione dell'Impero, l'Italia fascista sente il bisogno di affiancare alla nuova coscienza imperiale degli italiani anche una coscienza razziale.
Ben presto dal «razzismo africano» si passerà all'antisemitismo, e nel 1938 in pochi mesi si arriverà alle fatidiche leggi razziali che equivalsero alla «morte civile» per gli ebrei, banditi da scuole, luoghi di lavoro, esercito, ed espropriati delle loro attività.
Tutti gli italiani «ariani» aderirono, dai piccoli balilla che non salutavano più i compagni, a gente comune e alti accademici che volsero le spalle agli ex amici.
La bella gioventù dell'epoca (universitari, giornalisti e professionisti in erba) rappresentò l'avanguardia del razzismo fascista. Molti di loro avrebbero costituito l'ossatura della classe dirigente della Repubblica, ma quasi tutti in quel quinquennio furono contagiati dal virus antisemita.
Ecco perché per circa sessant'anni c'è stata una sorta di autoassoluzione nazionale che gli storici non hanno pienamente rivisto.
Per restituirci un'immagine più veritiera dell'atteggiamento della popolazione di fronte alla persecuzione dei connazionali ebrei, Avagliano e Palmieri hanno scandagliato un'enorme mole di fonti.
PRESENTAZIONE
Questa sera alle ore 20.30, in occasione delle celebrazioni del giorno della memoria, alla Scuola Superiore di Polizia sarà presentato il saggio di Mario Avagliano e Marco Palmieri «Di pura razza italiana. L’Italia «ariana» di fronte alle leggi razziali».
Il libro mette a fuoco, per la prima volta in Italia, la reazione di complicità, indifferenza, opportunismo, ma anche di solidarietà, degli italiani «ariani» ai provvedimenti e alla persecuzione antiebraica nel nostro Paese iniziata con le «Leggi per la difesa della razza» emanate nel 1938 dal regime fascista, attraverso una ricognizione ampia e approfondita dei documenti dell'epoca provenienti da tutta Italia, quali diari, lettere, denunce, articoli di giornale e relazioni fiduciarie.
All’evento sarà presente il giornalista e storico Mario Avagliano, membro dell'Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza e direttore del Centro Studi della Resistenza dell'Anpi di Roma-Lazio e la signora Grazia Di Veroli, membro della Comunità ebraica romana, i cui nonni e genitori sono stati catturati dai tedeschi il 16 ottobre 1943, giorno del rastrellamento del Ghetto di Roma, e deportati nei campi di sterminio, e, in rappresentanza della Comunità ebraica di Roma, Joseph di Porto, Assessore alle politiche comunitarie e relazioni con l’UCEI
«E’ importante per i frequentatori della nostra Scuola, futuri Commissari, Medici e Direttori Tecnici della Polizia di Stato - commenta il Dott. Roberto Sgalla, Direttore della Scuola - commemorare questa giornata perché la memoria conserva il passato ma allo stesso tempo fa crescere e garantisce un futuro migliore. Non possiamo essere nulla se non ricordiamo ciò che siamo stati.»