Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2026, un messaggio di pace
Il «sogno a cinque cerchi» ieri sera alla Campana dei Caduti sul Colle di Miravalle
È stata una location di particolare significato a ospitare ieri sera la tappa in Vallagarina di «Un sogno a cinque cerchi», il ciclo di incontri organizzati dal Coordinamento olimpico trentino in collaborazione con le Comunità di Valle per promuovere e coinvolgere l'intero territorio in vista dei Giochi invernali che vedranno anche la nostra provincia protagonista.
Negli spazi della Fondazione Opera Campana dei Caduti, sul Colle di Miravalle, il Reggente Marco Marsilli, in collegamento video, ha aperto la serata citando i principi di libertà, democrazia e pace che, assieme al ricordo dei Caduti, sono al centro della mission della Fondazione; valori che si rispecchiano anche nello sport.
Di qui l'impegno della Fondazione Opera Campana dei Caduti a sostenere l'eventuale, auspicata «tregua olimpica» alla quale si è fatto accenno nello scenario internazionale in relazione ai conflitti in corso.
Nel solco di un messaggio di pace anche l'intervento della sindaca di Rovereto Giulia Robol (presente anche l'assessore allo sport Michele Dorigotti), che ha ricordato come Maria Dolens sia il simbolo stesso della città, affermando al contempo che Rovereto si sente parte dell'avventura olimpica e paralimpica.
Stefano Bisoffi, presidente della Comunità della Vallagarina, ha sottolineato l'importanza del coinvolgimento dell'intero Trentino grazie agli incontri sul territorio, assicurando supporto alla macchina organizzativa dei Giochi.
Sono stati invece il presidente del Comitato Paralimpico trentino Massimo Bernardoni e il rappresentante degli imprenditori in seno al Coordinamento provinciale olimpico Cristian Sala a illustrare in dettaglio l'avventura olimpica e paralimpica, dopo l'introduzione di Silvia Vaia del Nordic Ski Val di Fiemme e del giornalista Gabriele Buselli.
«I Giochi saranno uno straordinario evento al quale il Trentino arriverà migliore, più accessibile grazie a interventi strutturali e infrastrutturali che resteranno a disposizione della comunità migliorandone la qualità della vita.
«L'assoluto rigore rispetto alla legacy – ha sottolineato Bernardoni – è stato uno dei valori determinanti nell'assegnazione di questi Giochi da parte del Comitato Olimpico Internazionale. Un'eredità sinonimo fra l'altro di accessibilità; di qui – ha aggiunto Bernardoni – anche la scelta, non solo grafica, di accostare sempre i simboli di Olimpiadi e Paralimpiadi.»
Crescita economica e turistica, ma anche sicurezza, sono ulteriori obiettivi primari della macchina organizzativa che richiedono un grande lavoro d'equipe.
«La passione per le Olimpiadi e Paralimpiadi cresce costantemente – ha affermato Cristian Sala – e tutto ciò che viene fatto in vista dei Giochi è funzionale non solo alle competizioni ma anche al territorio che le ospita.
«Le 160 mila ore di produzione televisiva programmate, accanto al 30% di medaglie assegnate in Trentino, rendono l'idea della portata della copertura mediatica che vedrà i riflettori puntati sul nostro territorio.»
Sala ha poi illustrato la governance trentina dei Giochi, ponendo l'accento sulle opere quali componenti integranti di una legacy che comprende anche progetti culturali e sportivi.
Qualche elemento per fotografare i Giochi invernali 2026: saranno i più diffusi di sempre, abbracciando un'area di 22mila chilometri quadrati che ingloba due Regioni (Lombardia, Veneto) e due Province Autonome (Trento e Bolzano).
Alcuni numeri: 16 discipline olimpiche, 6 discipline paralimpiche, 18 venue di gara, più di 3.500 atleti da oltre 90 Paesi, 5 cluster (Milano, Valtellina, Val di Fiemme, Anterselva, Cortina), 7 villaggi olimpici e 3 villaggi paralimpici.
Saranno invece circa 18.000 (2.580 per il cluster Val di Fiemme) le ragazze e i ragazzi che potranno contribuire attivamente alla realizzazione di questo storico evento.
La serata alla Campana dei Caduti si è chiusa con le testimonianze in clima “a cinque cerchi” di atleti del territorio: Renzo Cramerotti, già atleta olimpico di giavellotto, Amedeo Tonelli, già arciere olimpico e allenatore della nazionale femminile italiana a Parigi 2024, Alessandro Daldoss, già campione paralimpico di sci alpino e Paolo Ioriatti, campione di wheelchair curling.