Consorzio di Tutela dei Vini del Trentino
Presentato al MUSE il secondo Bilancio di Sostenibilità
All’interno del prestigioso MUSE - Museo delle Scienze di Trento si è tenuta ieri la presentazione del 2° Bilancio di Sostenibilità del Consorzio di Tutela Vini del Trentino.
Un evento rilevante e significativo che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, esperti del settore e imprenditori del mondo vitivinicolo.
Moderato e condotto dalla giornalista Linda Pisani, l'incontro ha sottolineato la centralità della sostenibilità per il settore vitivinicolo trentino e per l’intero territorio regionale e ha messo in luce il percorso intrapreso, i traguardi raggiunti e gli obiettivi futuri del Consorzio.
Albino Zenatti, Presidente del Consorzio di Tutela Vini del Trentino, ha sottolineato il lungo percorso verso la sostenibilità:
«Questo secondo Bilancio di Sostenibilità rappresenta il frutto di un lavoro iniziato già negli anni ’90.
«È un nuovo traguardo composto da tanti tasselli, volevo ringraziare il Senatore Pietro Patton, ex Presidente del nostro Consorzio ed il Consiglio di Amministrazione che nel tempo ha dato prova di grande lungimiranza.»
La presentazione tecnica del secondo Bilancio di Sostenibilità è stata curata da Stefano Rizzi dell’Ufficio tecnico del Consorzio di Tutela Vini del Trentino e da Lara Bontempelli, Junior sustainability manager di Trentino Green Network.
I dati presentati hanno evidenziato che il Consorzio conta 91 cantine e aziende agricole associate, con una superficie vitata totale di 10.299 ettari, di cui il 15% sopra i 500 metri.
La superficie media per azienda è di 1,6 ettari, con il 13% delle aziende certificate biologiche e l'80% certificate SQNPI.
Italo Gilmozzi, Assessore al territorio e lavori pubblici del Comune di Trento, ha enfatizzato l'importanza di «un contatto ed uno scambio sempre più frequente tra pubblica amministrazione e mondo dell’agricoltura. È importante fare rete tra istituzioni e imprese».
L'Assessore all’agricoltura, promozione dei prodotti trentini, ambiente, difesa idrogeologica ed enti locali, Giulia Zanotelli, ha dichiarato: «A volte si dimentica l’importanza della difesa idrogeologica del territorio e di quanto l’agricoltura sia fondamentale in questo senso. La sostenibilità economica è fondamentale, dobbiamo garantire il presidio delle aziende sul territorio assieme al ricambio generazionale. Diamo valore a questi risultati».
Il Direttore generale del Consorzio, Graziano Molon, ha intrattenuto i presenti con un intermezzo musicale, suonando una chitarra realizzata con il famoso legno di risonanza della foresta di Paneveggio e sottolineando l'analogia tra musica e vino:
«Questo strumento, realizzato con una materia prima del territorio, il famoso legno di risonanza di Paneveggio, attraverso un percorso sapiente di conoscenza e capacità umana diventa uno strumento che crea gioia e convivialità, esattamente come il vino che, partendo dalla vigna e dall’uva, diviene attraverso il lavoro sapiente dell’uomo, un prodotto che allieta e crea momenti di gioia e convivialità.»
I saluti istituzionali e l’ottima performance musicale del Direttore Graziano Molon hanno dato il via al confronto tra le visioni e le esperienze di alcuni noti esperti sul tema della sostenibilità.
Rossella Sobrero, docente universitaria e Presidente di Koinètica, ha evidenziato l'importanza della trasparenza nella comunicazione della sostenibilità:
«Il futuro è non raccontare frottole, il tema della trasparenza è quello premiante.
«La parola percorso è centrale, è ciò che la singola azienda fa fatica a raccontare.
«Bisogna essere trasparenti, dire la verità e raccontare anche gli obiettivi che non sono stati raggiunti. Questo crea credibilità.»
Lucrezia Lamastra, docente universitaria e Coordinatrice comitato scientifico SOStain ha condiviso con i presenti le buone pratiche e il modello di governance della Fondazione SOStain Sicilia, offrendo uno sguardo approfondito sulla nascita e gli obiettivi di questa certificazione di sostenibilità, basata su 10 requisiti.
«Lo sviluppo sostenibile è un rischio se non lo precorriamo – ha evidenziato Laura Ricci, Fondatrice di Linfa Consulting e Trentino Green Network, – in quest’ottica ho individuato 3 parole chiave: impatto, cultura aziendale e cambiamento.
La sostenibilità oggi vuol dire misurare ma anche emozionare.
Siamo in un momento in cui è necessario unire il pensiero strategico al pensiero creativo, entrambi devono essere parte della cultura aziendale».
Andrea Terraneo, Presidente di Vinarius (Associazione Enoteche Italiane) ha analizzato, attraverso i dati emersi da una indagine, la percezione e la domanda di vini sostenibili nelle enoteche italiane: «Il dato più interessante riguarda la richiesta di vini sostenibili nelle enoteche.
«Questa domanda c’è ed è una tendenza moderata ma in crescita costante. Io temo le mode passeggere e quindi ritengo che questa crescita equilibrata sia molto positiva.»
Luca Rigotti, Presidente Gruppo Vino Copa Cogeca e Presidente Settore Vino Fedagripesca Confcooperative, ha aperto la tavola rotonda dal titolo «Trentino Sostenibile: dialogo aperto tra imprese del vino e istituzioni» moderata da Fabio Piccoli, giornalista e Direttore responsabile di Wine Meridian.
«Il sistema cooperativo interessa una gran parte della produzione ma la forza del Trentino è aver implementato questi processi a livello generale, anche al di fuori della dimensione cooperativa.
«È stato un percorso oneroso e chi ci ha preceduto è stato lungimirante nel prevedere la richiesta di sostenibilità dei consumatori. Siamo orgogliosi e convinti di aver intrapreso la strada giusta.»
«La sostenibilità è fondamentale nelle strategie del gruppo cooperativo Cavit, che comprende undici cantine sociali – ha osservato Lorenzo Libera, Presidente Cavit e Cantina Sociale di Avio. – Il sistema Cavit come il resto del Trentino da tempo è riuscito a valorizzare il prodotto dei soci che garantiscono il proprio appoggio per poter implementare le misure di sostenibilità. I nostri viticoltori sono già sensibili anche perché vivono da parecchi anni questa cultura della sostenibilità.»
Secondo Lucia Letrari, Enologa e Titolare di Cantina Letrari, «Oggi questi numeri mi confermano ciò che già sapevo, abbiamo iniziato ad intraprendere un percorso di sostenibilità già negli anni ‘90 ma l’abbiamo comunicato poco, questo secondo Bilancio di Sostenibilità è una importante occasione di comunicazione e confronto».
«Dobbiamo dare merito ai viticoltori, ai titolari delle aziende e alle cooperative, – ha osservato Pietro Patton, Senatore e Presidente Cantina di La-Vis e Valle di Cembra. – Non è stato facile creare la consapevolezza nel sistema che la sostenibilità è una grande opportunità anche rispetto ai limiti che si vorrebbero imporre al consumo di vino.
«La crescita professionale dei viticoltori è stata molto ampia ed è stata sostenuta, senza crescita professionale dei viticoltori non c’è futuro.
«Il secondo Bilancio di Sostenibilità del Consorzio rappresenta una testimonianza concreta di questo sforzo, è importante proseguire nella dimensione di crescita imprenditoriale e formativa degli agricoltori.»
Collegatosi da remoto, Giuseppe Ciotti, Funzionario della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale MASAF, è intervenuto per fare una precisazione:
«Un conto sono le pratiche sostenibili, un conto è il concetto di sostenibilità che va ricondotto ad un modello di sviluppo molto complesso e che possiamo inquadrare con questo secondo Bilancio di Sostenibilità.
«L’elemento che fa la differenza è il coinvolgimento delle realtà produttive sul territorio. La sostenibilità non può essere garantita dalla singola azienda, ma riguarda il coinvolgimento di circa l’80% della superficie vitata del Consorzio nella certificazione SQNPI.
«Questa è una garanzia per salvaguardare aspetti che vanno oltre la tutela ambientale, abbiamo coinvolto la componente sociale che è parte integrante del tessuto economico.»
In conclusione, Fabio Piccoli ha affermato: «Come si può chiaramente desumere, non può esistere una azienda sostenibile in un territorio non sostenibile».
Albino Zenatti ha chiuso l'evento sottolineando tre concetti chiave: «percorso», «qualità» e «comunicazione», invitando a diffondere la consapevolezza dei risultati raggiunti dal Trentino anche oltre i confini territoriali.
Il Consorzio di Tutela Vini del Trentino continua a dimostrare il suo impegno verso una viticoltura sostenibile, un percorso iniziato decenni fa e che oggi rappresenta un modello di eccellenza a livello nazionale e internazionale.