La Giunta provinciale ricorda il comandante Francesco Volpi

I funerali dell’illustre concittadino si svolgeranno venerdì 22 novembre alle ore 14 presso la chiesa di Sant’Antonio in Bolghera

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Anche la Giunta provinciale ricorda la figura del comandante Francesco Volpi, che si è spento ieri sera a 105 anni. Eroe di guerra, durante il secondo conflitto mondiale fu infatti insignito della Medaglia di bronzo al Valor Militare per aver portato a termine, in Russia e sul Mediterraneo, oltre 230 missioni di collegamento tra la base operativa e i punti avanzati del fronte, ha anche ricevuto l'Aquila di San Venceslao dall'amministrazione provinciale nel 2014.
 
«Con lui scompare una figura importante per il Trentino – è il ricordo del presidente Maurizio Fugatti e dell'assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti, – un uomo carismatico, di forte volontà, che dopo il servizio svolto nella seconda guerra mondiale si è distinto nel campo aeronautico in più riprese, ricordiamo ad esempio la fondazione dell'Associazione Piloti trentini di guerra nei primi anni '50 la sua attività nell'Aero Club di Trento o la collaborazione nella progettazione dell'aeroporto di Mattarello.
«Attività che lo ha portato a tanti riconoscimenti, come quella di Gran Ufficiale della Repubblica Italiana o la stessa Aquila di San Venceslao ricevuta per i suoi cento anni.
«Con lui se ne va una persona straordinaria che aveva fatto del volo la sua vita.»
 
Il comandante Volpi era stato l’interfaccia tra la famiglia Caproni e la Provincia autonoma di Trento nella realizzazione del Museo dell’Aeronautica G. Caproni.
Un aereo in particolare, il S.M.79 Sparviero (meglio conosciuto come lo chiamavano i nemici, il «Gobbo Maledetto» per la sua particolare forma ricurva) che adesso è in bella vista al Museo Caproni è stato trovato, recuperato, trasportato a Trento e restaurato grazie a Francesco Volpi che pilotava proprio quell’aereo.
 
I funerali di Francesco Volpi si svolgeranno venerdì 22 novembre alle ore 14 presso la chiesa di Sant’Antonio in Bolghera.
 
Il muso del trimotore «Gobbo Maledetto» del Museo Caproni.