Rovereto dedica il Natale dei popoli alla magica Russia
Lo Schiaccianoci, Icone russe, artigianato con le matrioske, il coro del Patriarcato ortodosso, filosofia sulla profondità del Natale cristiano…
«Festa fragile quella del Natale -
dice Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose - amata da tutti ma
esposta a malintesi e stravolgimenti.»
Sarà dunque un Natale di riflessione e di confronto tra popoli
quello che la città di Rovereto vivrà quest'anno. Un Natale che
elegge la grande Russia a protagonista, che con le sue storie
antiche e le sue forti contraddizioni, guida un fitto calendario di
spettacoli, mostre e concerti.
La presentazione si è svolta nella sala del Consiglio comunale di
Rovereto alla presenza del sindaco nonché assessore alla Cultura
Guglielmo Valduga, il curatore del progetto Lanfranco Cis, il
direttore di Apt Fontanari, il presidente del Consorzio «Rovereto
InCentro» Prosser e la dirigente comunale della cultura Simonetta
Festa.
Sarà davvero magico il Natale roveretano che quest'anno punta alla
cultura russa. Ad aprire il programma il 4
dicembre (ore 20.30 Campana dei Caduti) tocca al filosofo
Marcello Farina che si interroga sulla profondità del Natale
cristiano.
Poi è un susseguirsi di eventi. Dalla mostra di «Presepi Contro»
alla Campana dei Caduti. Mostra che non deve ingannare perché i
presepi dell'artista faentina Muki strappano la Natività Santa
all'intimità della grotta di Betlemme per trasferirla negli aspri
scenari delle guerre più recenti: Cambogia, Kuwait, Sud Marocco,
Israele, Somalia, Bosnia, Sarajevo, Palestina, Medio Oriente,
Afghanistan, Iraq. Sono quindi presepi con bossoli, fili spinati,
maschere antigas…
Quindi ci sarà la mostra di icone russe (apertura 6
dicembre sala Iras Baldessari). Espressione del messaggio
cristiano affermato nel Vangelo, le icone sacre conservano, accanto
al fasto e al grande pregio artistico, la maestà e il decoro dei
simboli perduti nella notte dei tempi. E per comprenderne meglio la
fattura è previsto anche un laboratorio su «come nasce
un'icona».
Nel centro storico - sabato 13 dicembre ore 17
piazza Malfatti - si potrà assistere allo spettacolo di
coreografiche acrobazie Kabardinka, direttamente dalla mitica e
suggestiva realtà delle terre caucasiche.
Venerdì 19 dicembre (ore 21 Chiesa di S. Marco) si
terrà uno dei momenti clou del Natale russo: il Concerto del Coro
del Patriarcato Ortodosso di Mosca. Si tratta di una delle
compagnie corali più prestigiose e interessanti al mondo: composto
di voci solamente maschili, il Coro del Patriarcato Ortodosso anima
regolarmente le sontuose liturgie della Chiesa di Mosca.
Sabato 20 dicembre in piazza Malfatti 13 campane
daranno vita al concerto di Campane. Circondato dalla folla, il
campanaro esegue dal vivo un repertorio che va dai classici
rintocchi a brani e melodie tratte dalla tradizione. Le campane
sono fornite dalla Fonderie Capanni, una delle più antiche in
Italia, e la stessa che ha fuso la campana dei caduti di
Rovereto.
Altro momento di squisita cultura russo sarà «Lo Schiaccianoci»
messo in scena dal Balletto di Mosca «La Classique» (lunedì
22 Dicembre, Ore 21 Auditorium Melotti). Composta di 48
elementi, la celebre Compagnia esegue il Balletto fantastico in due
atti e tre scene ispirato alla trama del racconto di E. T. Hoffmann
e messo in scena per la prima volta nel 1872.
Martedì 30 dicembre nella Sala della Filarmonica
altro spettacolo di grande interesse con le «Voci dal Mondo».
Trentini d'adozione; asiatici, africani, americani e slavi di
nascita: si avvicendano cantanti e musicisti di origini diverse per
dare vita ad un solo, variopinto, coinvolgente concerto. Lo
spettacolo di un gruppo corale composto da badanti russe e ucraine
cede il passo all'esibizione di una cantante magrebina, di un
percussionista africano, di un terzetto di musica andina, di un
gruppo musicale albanese, del gruppo musicale «sinti».
Il 31 dicembre concerto di fine anno, alle 23 in
piazza Malfatti con «King» Naat Veliov & The Original Kocani
Orkestar. Strumenti dell'irrequieta cultura musicale tzigana, gli
ottoni, i sassofoni e i clarini di una delle brass band più
acclamate del mondo miscelano repertori tradizionali e stili
differenti antichi e moderni - turska, romski, bylgarska, rumunski
o srpsko - per dare libero sfogo ad una vertiginosa e incontenibile
espressione musicale.
Poi disseminati in alcune giornate di dicembre ci sarà «La Casa di
Nonno Gelo» un confortevole «cantuccio» per i più piccoli dove
ascoltare fiabe russe, una piccola ludoteca dove giocare insieme,
un ricco laboratorio dove preparare graziosi oggetti natalizi. Lo
stesso vale per le veglie di Natale che in questo caso saranno
bravi tratti dai più grandi scrittori di letteratura russa.
Tutti i fine settimana di dicembre si terrà anche il Mercatino
dell'artigianato artistico russo a cura del «Russian Traditional
Souvenir» di Gorski con uova decorate, matrioske dipinte, presepi
di ogni forma e dimensione, scatoline in cartapesta, icone…
Al programma non mancherà nemmeno la letteratura russa sullo
schermo proposta dalla galleria Transarte, la contaminazione russa
nella gastronomia proposta dai ristoranti bagarini coinvolti, il
concorso letterario ispirato al Natale nella tradizione russa, i
film in tema che si proietteranno al Museo Civico.