Marchiori: «Andreas Hofer, un messaggio ancora attuale»
Tradizionale commemorazione oggi a Mantova di un personaggio che richiama la pace
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«La storia offre sempre insegnamenti ed il messaggio che Andreas Hofer ci ha lasciato rimane attuale più che mai, oltre che monito per continuare a coltivare la pace, il rispetto e la collaborazione fra popoli.»
Con queste parole l’assessore provinciale Simone Marchiori commenta la tradizionale commemorazione di Andreas Hofer a Mantova, città dove è stato giustiziato 214 anni fa.
La cerimonia ha visto due momenti ufficiali: il primo dove Hofer venne giustiziato a Cittadella, presso Porta Giulia, nel parco dedicato al patriota sudtirolese dove è ubicato anche il sito espositivo «Spazio Andreas Hofer».
Il secondo momento, dopo la sfilata per le vie del centro storico, si è svolto nel cortile del palazzo d'Arco dove Hofer venne processato e condannato a morte.
All'evento, organizzato dalla Federazione Schützen del Sudtirolo, ha partecipato una folta rappresentanza di Schuetzen trentini, più di un centinaio capeggiati dal comandante Enzo Cestari.
Calorosa l'accoglienza della città di Mantova con numerosi cittadini ad applaudire gli Schützen e la Musikkapelle.
In particolare a spendersi per la riuscita dell'evento, già da numerosi anni, il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti e il Presidente dell'associazione porta Giulia, Paolo Predella
Presenti anche numerose autorità civili della Regione fra cui il sindaco di Calliano, Lorenzo Conci e il sindaco di Salorno Roland Lazzeri che ha anche portato ai presenti il saluto della sua amministrazione.
Padre Christoph, cappellano degli schützen sudtirolesi, durante l'omelia, ha ricordato l'importanza delle tradizioni, purché siano ben radicate in ciascuna persona, per evitare che siano solo delle belle facciate destinate a crollare.
A margine della cerimonia l’assessore Marchiori ha rivolto un pensiero a tutti coloro che, anche ai giorni nostri, come Andreas Hofer, danno la vita per la propria terra, in maniera disinteressata.
«Fortunatamente viviamo in una terra in cui, anche grazie all'autonomia, non è più necessario morire per difendere i propri ideali.
«Ma abbiamo la responsabilità, ancora più forte, di agire culturalmente e politicamente per fare un modo che la memoria storia e le tradizioni non vengano dimenticate e che sempre più la popolazione dei tre territori sia consapevole dell'importanza e dell'unicità dei sistemi di autogoverno in una chiave euroregionale.»