Felicetti riduce di 56 tonnellate le emissioni di CO2e
Presentati i risultati del bilancio di sostenibilità del Pastificio trentino
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Felicetti continua a mantenere la propria posizione tra le 100 aziende più sostenibili selezionate da Forbes per il nostro Paese. Un riconoscimento rinnovato anche quest’anno, per un impegno che il Pastificio trentino ha voluto documentare nel proprio bilancio di sostenibilità. Il report, che prende in esame l’ultimo anno di esercizio, è stato presentato questa mattina nel Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, alla presenza degli stakeholder – istituzioni, clienti, fornitori, soci, associazioni – e dei soggetti che a vario titolo rappresentano le istanze del territorio.
Non solo un momento di rendiconto, ma un’occasione per condividere una riflessione più ampia sulle responsabilità a cui sono chiamate le imprese che operano nelle «terre alte».
La presentazione dei risultati di bilancio, infatti, è stata preceduta da una lectio del professor Aldo Bonomi, sociologo e fondatore del Consorzio Aaster, studioso – oltre che nativo – delle economie delle alte quote.
«Condividere queste riflessioni è un compito che ci siamo dati e che ci appare anche doveroso – commenta Riccardo Felicetti, ad dell’azienda di famiglia – se consideriamo che il Pastificio, con una popolazione aziendale di quasi 200 persone tra dipendenti e collaboratori, prevalentemente residenti nella Valle, è una comunità nella comunità. Il destino di questo territorio ci riguarda profondamente, così come ci accomuna la consapevolezza che responsabilità ambientale e sociale siano un binomio inscindibile. Tutti possiamo fare qualcosa per migliorare il mondo in cui operiamo – piccolo o grande che sia – cominciando con il fare sempre meglio ciò che sappiamo fare, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Ambiente che nel nostro caso sono queste maestose montagne».
Le materie prime e l’impegno per il biologico
In un anno difficile, in cui per molte aziende la relazione tra redditività e impegno per la sostenibilità ha generato tensione, inducendo a compiere scelte di ridimensionamento degli obiettivi, Felicetti ha continuato ad investire in questa direzione.
Da quasi trent’anni, il biologico rappresenta uno dei metodi di lavoro privilegiati dall’azienda, condiviso con una filiera che pratica l’uso responsabile di terreni e risorse. Il Pastificio è oggi riconosciuto come uno dei maggiori player italiani di pasta secca biologica, certificata CCPB (Consorzio per il controllo dei prodotti biologici).
Nell’anno in esame, le paste biologiche hanno pesato per il 37% della produzione complessiva a volume, contribuendo al conto economico in maniera consistente, tanto da comporre la voce principale dei ricavi.
Non solo. Il 100% della semola di grano duro impiegata per i prodotti a marchio è sempre di origine italiana (ad eccezione delle linee Khorasan Kamut®, di provenienza canadese). Confermato anche l’impegno nella ricerca e selezione delle varietà di semola meno convenzionali e di altissima qualità, che trova espressione nella Monograno, la linea di punta.
Packaging e carbon footprint
Mentre continuano gli investimenti del Pastificio per il passaggio dalle bobine in plastica a quelle in carta – che hanno portato a una riduzione dell'11% degli imballi in polietilene e polipropilene e a un aumento del 6% di quelli in cartone – compie tre anni la prima confezione di pasta in carta 100% riciclabile certificata Pefc e proveniente da foreste gestite responsabilmente.
Nel 2023 il pack monomateriale ha rappresentato il 22% del totale della produzione (+3 pp rispetto all’anno precedente), consentendo un risparmio di 56 tonnellate di CO2e immesse nell’ambiente. Obiettivi per il futuro: superare il 30% dei pack in carta entro il 2027 e introdurre nuovi materiali innovativi, stabili e performanti che possano essere smaltiti direttamente nell’organico, così da spostare un’ulteriore percentuale di volumi di plastica verso materiali compostabili.
Indipendenza energetica ed emissioni
La riduzione delle emissioni non è la risultante della sola introduzione del nuovo pack: il Pastificio, infatti, è da tempo impegnato nel miglioramento continuo dei processi produttivi – per aumentarne l’efficienza e ridurne le esternalità – e nella gestione e monitoraggio puntuale dei consumi energetici. Va in questa direzione l’installazione di impianti fotovoltaici e di cogenerazione negli stabilimenti di Predazzo e Molina, che nel corso dell’ultimo esercizio hanno generato 54.359 GJ, facendo contrarre del 38% la quota di energia acquistata dalla rete. Un risultato che ha ridotto di conseguenza anche le tonnellate di CO2e immesse in atmosfera: nel 2023 le emissioni di gas a effetto serra associate alle attività del Pastificio sono passate da 5.129 tCO2e a 5.025 tCO2e, pari a una riduzione di circa il 5,6% (-38% se si considerano le sole emissioni indirette scope 2).
Gestione dei rifiuti
L’obiettivo 100% per Felicetti è già una realtà. Tutti i rifiuti prodotti dall’azienda nel 2023 – peraltro ridotti complessivamente del 28% grazie a una accorta gestone degli scarti generati dai processi industriali – sono stati avviati al recupero, senza alcun ricorso allo smaltimento in discarica.
Segue una logica di circolarità anche l’accordo siglato per la cessione a titolo gratuito dei residui dell’impasto al biodigestore di Predazzo per la produzione di biogas destinato alla centrale di teleriscaldamento e di biodigestato per la concimazione dei campi. Il progetto, ora in fase di avvio, consentirà di trasformare in risorsa i sottoprodotti del processo di trafilatura, segnando una tappa fondamentale nel processo di creazione di una comunità energetica a carattere territoriale.