Pasqua, Agriturist: il turismo fuori porta sceglie la campagna

Ma se si registra il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere

«Una Pasqua tricolore all’insegna del buon cibo, della campagna e del verde.»
Sintetizza così, Augusto Congionti, presidente di Agriturist (Confagricoltura), il quadro dell’andamento delle festività pasquali.
«Si registra il pienone per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, ma non tutte le strutture hanno il tutto esaurito per le camere, – precisa Congionti. – Ad essere in qualche modo penalizzate sono le strutture situate più all’interno.
«Anche se le prenotazioni sono partite con ritardo, il recupero sta andando veloce e, in molte zone, si va verso il tutto esaurito, in particolare negli agriturismi che abbinano all’ospitalità la ristorazione, capace di attirare cittadini alla ricerca dei piatti tipici della tradizione.»
 
La campagna, segnala l’osservatorio di Agriturist sul territorio, si conferma dunque la scelta naturale degli italiani per le feste.
Gettonate le classiche mete vicino alle città frequentate per lo più da famiglie con bambini e coppie con meno di 55 anni. Numeroso il turismo di ritorno degli italiani che vivono all’estero.
«Mentre per gli stranieri, soprattutto tedeschi, si registrano per le vacanze di Pentecoste molte prenotazioni, – continua il presidente Agriturist. – Invece per il lungo ponte 25 aprile/1° maggio, aspettiamo dopo Pasqua.
«L’estate si presenta positiva già con richieste dall’estero principalmente dal nord Europa e dagli Usa.»
 
Da Nord a Sud gli operatori sono ottimisti, anche se permane l’abitudine tutta italiana del last minute.
«Vincenti sono, oltre alla ristorazione, le molteplici attività collegate – sottolinea Congionti – come le lezioni di cucina, i percorsi enogastronomici e le escursioni, che servono a ricaricarsi e a diventare protagonisti della propria vacanza sperimentando esperienze all’aria aperta.»
«In grande crescita l’enoturismo, con oltre un milione e mezzo di appassionati, e il cicloturismo, alternativa sostenibile in forte aumento a dimostrazione – continua Congionti – di un settore capace di valorizzare le produzioni agricole locali e in grado di modularsi, evolversi e rafforzarsi, diventando protagonista dello sviluppo dei territori e della tenuta dell'occupazione.»
 
Tutto esaurito in Toscana e nelle aree turistiche di Piemonte, Puglia e Sicilia, soprattutto per la ristorazione. Si registra maggiore affluenza in Veneto, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania e Calabria.
In alcune aree, soprattutto per Pasquetta, sta pesando l’incertezza meteo.
Dal 2004 le aziende agrituristiche sono cresciute quasi del 90%. E, solo lo scorso anno, hanno accolto più di quattro milioni di turisti, con un fatturato di 1,5 miliardi di euro:
«A dimostrazione che l’intuizione di Confagricoltura a inventare, in Italia, l’ospitalità nelle aziende agricole è stata vincente.
«Oggi è un fenomeno ben radicato e di successo, che non ha eguali in tutto il mondo, importantissimo segmento dell'offerta turistica italiana, capace di valorizzare l’agricoltura, l’ospitalità rurale, l’enogastronomia, l’ambiente, i borghi, le zone di montagna e le aree di collina.»