Dimaro, tempesta Vaia: prosciolti i quattro indagati
Archiviata dal giudice del tribunale di Trento l’inchiesta sulla morte di Michela Ramponi, avvenuta il 28 ottobre 2018
Archiviata dal giudice del tribunale di Trento l’inchiesta sulla morte di Michela Ramponi, avvenuta il 28 ottobre del 2018 a Dimaro Folgarida.
«Evento imprevedibile ed eccezionale», questa la motivazione che ha portato il giudice al proscioglimento dei quattro indagati: il sindaco di Dimaro Folgarida Andrea Lazzaroni, il dirigente provinciale del Servizio bacini montani Roberto Coali, l’ex capo della Protezione civile trentina Stefano Devigili, e l’ingegnere Silvia Franceschi. Le ipotesi di reato erano, a vario titolo, omicidio colposo e disastro colposo.
L’eccezionale ondata di maltempo provocò una colata di fango e detriti sul rio Rotian che trascinò a valle tutto e finì per inghiottire diversi edifici. Vittima dell’ondata di maltempo Michela Ramponi, 45 anni. Il marito chiese giustizia e la Procura di Trento aprì un’inchiesta.
A distanza di due anni e mezzo si è chiusa l’indagine: la Procura dopo aver valutato le relazioni di esperti che hanno effettuato perizie, ha chiesto l’archiviazione e il giudice delle udienze preliminari ha deciso per il proscioglimento dei quattro indagati non riscontrando errori nella gestione dell’emergenza.