Missione a La Spezia/ 2: Il Museo Tecnico Navale di La Spezia

Seconda puntata: la visita al museo che raccoglie la storia della conquista dei mari

Il modello in scala dell'Amerigo Vespucci, gioiello della Marina Militare. 

Come primo approccio alla base navale di La Spezia, ci è stato proposto di visitare il Museo Tecnico Navale.
In Italia ci sono due musei della Marina. Uno è il Museo Storico Navale di Venezia ed è situato presso l'Arsenale di Venezia, dove la Marina Militare italiana espone in via permanente una raccolta di testimonianze, di vestigia e di cimeli storici riguardanti la navigazione ed in particolare la storia marinara italiana e della marineria veneziana.
L’altro è il Museo Tecnico Navale di La Spezia, che ha la propria sede nello storico Arsenale Militare, quello che abbiamo visitato noi.
 

L'ingresso del Museo.
 
La nuova sede del Museo, inaugurata il 12 maggio 1958, è situata accanto alla porta principale della base navale militare della Spezia, mentre in precedenza si trovava presso le officine meccaniche all'interno dello stabilimento militare.
Ricoprendo una superficie complessiva di circa 3.000 mq il Museo espone, attraverso le sue sale situate al pianterreno e al primo piano, oltre che nel suo giardino interno, migliaia di reperti unici che riescono a far «vivere» al visitatore la successione degli avvenimenti della storia navale, dalle origini della navigazione ai nostri giorni.
Ogni Museo rivela una storia e il Museo Tecnico Navale di La Spezia, in particolare, ne racconta una che guarda all'uomo e alla sua capacità di confrontarsi con il mare, elemento da sempre amato e temuto.
 

Il direttore del Museo, Capitano di Vascello Leonardo Merlini.
 
Noi abbiamo avuto il privilegio di essere accompagnati dal direttore del Museo, Capitano di Vascello Leonardo Merlini, che si è soffermato a descriverci tutti i reperti più importanti.
Ma il museo è dotato da molte guide ben preparate, alle quali consigliamo di rivolgersi se si vuole visitare il museo per arricchire la propria conoscenza storica degli eventi che hanno accompagnato il nostro Paese.
Ovviamente una preparazione storica non guasta, ma il percorso didattico è costruito con una logica temporale che aiuta a comprendere quello che non si sa.
D’altronde, ci sono due modi di visitare il museo: quello di godersi la vista dei reperti e quello di capire come si è mosso il nostro Paese.
 

 
Tra le principali raccolte si possono ammirare: una preziosa raccolta di polene; modelli di navi e velieri di ogni epoca; mezzi navali leggendari (tra i quali un "maiale" e un barchino esplosivo tipo M.T.M.); una vasta collezione di armi con pregiati esemplari e numerosi cannoni navali; la stazione ricetrasmittente usata da Guglielmo Marconi nel 1897 alla Spezia, nei suoi primi esperimenti.
Costituisce inoltre parte integrante del Museo stesso una interessante biblioteca con pregiati volumi storici e documenti originali, tra cui il foglio matricolare di Giuseppe Garibaldi.
L'intento del Museo è quello di mantenere vivo nel popolo italiano il culto e le tradizioni della marineria in genere e della Marina Militare in particolare; infatti, come afferma l'art. 1 del Regolamento, con il quale se ne stabiliscono gli intendimenti ed i compiti, il Museo raccoglie e custodisce «degnamente le testimonianze del passato di entrambe, delle loro tradizioni, delle loro glorie, dei loro sacrifici» e documenta «altresì l'evoluzione tecnica delle costruzioni delle navi, delle armi e dei mezzi impiegati nelle attività e nella guerra marittima».
 

L'originale del primo apparecchio radio inventato da Guglielmo Marconi per la Marina Militare.
 
Il Museo Tecnico Navale della Spezia custodisce complessivamente oltre 150 modelli di navi ed imbarcazioni, circa 2.500 medaglie, 1.500 nastri per berretti da marinaio, circa 6.500 cimeli e 2.000 documenti, oltre a 5.500 volumi tecnici e storici; tutto ciò a disposizione del pubblico in vaste sale sistemate su due piani.
L'esposizione del materiale segue in genere due ben distinte tematiche: una che tende a porre in evidenza l'evoluzione dell'arte navale attraverso i secoli, l'altra che tende ad offrire all'attenzione del visitatore molti cimeli, provenienti sia dall'epoca delle Marine preunitarie, sia da Unità della Regia Marina e dell'attuale Marina Militare.
 

Modellino in scala del sommegibile Scirè, con i tubi per il trasporto dei maiali.
 
Il suo ingresso ne fa subito assaporare lo spirito: a terra un mosaico che ricorda antichi navigatori; a destra una collezione di anfore romane sormontate da una serie di rappresentazioni di carte geografiche che fanno immaginare piccoli «gusci di noce» nelle distese degli oceani; a sinistra il modello della Fregata della Marina sabauda San Michele.
Sopra la biglietteria una vetrina, con particolari di uniformi d'epoca, ci fa immergere nel mondo della storia; mentre lo stemma ligneo dell'Incrociatore Liguria, preso a logo del Museo, ci riporta dove nasce la tradizione della nostra Marina.
Una sala dedicata all'evoluzione navale ospita una pregevole raccolta di modelli in scala di vascelli di marine degli stati italiani rievocanti i tempi della navigazione a vela, nonché modelli di quasi tutte le principali Unità italiane varate tra il 1860 ed il 1910 nell'Arsenale della Spezia e quelli di navi italiane risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
 

Il modello in scala della Olterra, che fungeva da base per i maiali in Spagna. Sotto lo spaccato della stiva.

 
Tra i cimeli più antichi va annoverata una raccolta di polene appartenute a vascelli del XV, XVI e XVII secolo. Fra queste merita una particolare menzione la misteriosa scultura lignea femminile, detta Atalanta, che si crede possa stregare con il suo fascino inquietante chi la guardi troppo a lungo.
La sala dei mezzi d'assalto raccoglie una vasta documentazione. I primi reperti, risalenti alla guerra del '15-'18, sono i resti del Grillo e un prototipo dell'ordigno con il quale Rossetti e Paolucci affondarono nel porto di Pola la corazzata austriaca Viribus Unitis, il 1° novembre 1918.
Sono presenti, inoltre, il prototipo del Siluro a Lenta Corsa di Tesei e Toschi (meglio noto come "Maiale") e numerosi altri mezzi che testimoniano l'attività, nata alla Spezia, del «Gruppo Mezzi d'Assalto» durante la Seconda Guerra Mondiale.
 

Il primo orologio subacqueo costruito apposta dalla Panerai per gli incursori .
 
La sala delle armi subacquee segue l'evoluzione del siluro, a partire dal prototipo impiegato dalla Marina del 1875, per arrivare ai vari tipi impiegati nella Prima e nella Seconda Guerra Mondiale.
L'evoluzione delle mine subacquee è testimoniata dalla presenza di esemplari originali utilizzati durante i conflitti mondiali.
La sala dedicata alle armi antiche, infine, ospita, tra le altre, due spingarde moresche del XVI secolo, un cannoncino turco del 1521, due piccole bombarde del 1784, una mitragliatrice Gatling a 10 canne dei primi del secolo, originariamente utilizzata dai Boxer.
Sono inoltre esposte due teche di armi portatili impiegate nella Guerra italo-turca e nella Prima Guerra Mondiale.
 

La sala delle Polene, le sculture che venivano montate a prua delle navi di legno.
 
Di particolare interesse, infine, è la documentazione fotografica sui primi esperimenti di Guglielmo Marconi con le stazioni riceventi mobili alla fine dell'Ottocento.
Nel giardino interno del Museo Navale c'è un monumento in bronzo della Medaglia d'Oro al V.M. Costanzo Ciano, opera dello scultore Francesco Messina.
Sempre nel giardino, vi sono altri reperti di grandi dimensioni, tra i quali i tubi trasportati dal sommergibile Sciré che contenevano i maiali da portare in zona operativa.