La nostra amata Rovereto/ 12 – Di Paolo Farinati

La storica Macelleria Marsilli di Rovereto nell’intervista ai titolari Dario e Edda

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Dalla sempre affascinante Piazza Cesare Battisti, fino a non molti anni fa più nota come Piazza delle Oche, attorno alla quale molti eleganti palazzotti ci narrano di una Rovereto laboriosa e benestante, scendo verso il «borc», ovvero quel Borgo costituito in successione da via Mazzini e da via Garibaldi, luogo tanto amato dai roveretani per le loro passeggiate in centro.
 
Lungo la via dedicata all’Eroe dei due mondi al numero civico 27 si trova la storica Macelleria Marsilli, certamente un’eccellenza cittadina da ben quattro generazioni in questo settore commerciale. Del resto a Rovereto, e non solo, per la carne e per i salumi in genere il nome Marsilli è una riconosciuta garanzia di qualità da molto tempo.
Mi accolgono con il loro consueto contagioso sorriso Dario e la sua signora Edda.
 

 
Signor Marsilli, buon giorno. Cominciamo con i più sinceri complimenti per la Sua storica Bottega, con la quale Lei ha saputo mantenere a Rovereto un'antica tradizione di famiglia e che oggi è una meta fissa per molte persone della nostra città, posizionata lungo l'affascinante via Garibaldi.
Ci racconta la storia di questa Sua attività. Dove e quando nasce? Quali sono oggi i nuovi protagonisti dell'azienda?
«Caro Paolo, innanzitutto ti ringrazio per i tuoi complimenti. La nostra storia nasce proprio qui, in Via Garibaldi 27, dove è tutt’ora dopo 92 anni di attività. Mio padre Enrico, nel 1929, decise di aprire la Macelleria che quattro generazioni più tardi diventerà l’orgoglio della mia famiglia.
«Già in tenera età, come si era soliti, lavoravo qui al fianco di Enrico, finché negli anni sessanta-settanta, assieme a mia moglie Edda, ho acquisito gradualmente il controllo dell’attività.
«Parlando di protagonisti, certamente l’arrivo, nel 1978 di Fabio ha segnato un’innovazione a livello produttivo, con il tempo ha introdotto le prime hamburger, ora ne abbiamo quattro tipi e la richiesta è molto più alta che in passato.
«Ma forse la persona che più ha caratterizzato la nostra macelleria è mia moglie Edda, che con il suo temperamento, velocità e bravura in cucina, ha messo in piedi una vera e propria gastronomia, partendo con nulla, se non con carne di ottima qualità.
«Edda ci ha permesso di affrontare serenamente anche gli ultimi venti anni, dove una alla volta hanno chiuso quasi tutte le macellerie di Rovereto, a causa del consumo sempre inferiore di carne e dell’apertura di numerosi supermercati; grazie alla sua gastronomia casalinga la nostra offerta si è spostata sempre più sui cibi cotti, non possiamo esimerci dal nominare le sue buonissime polpette.
«Nel 2017 ha ufficialmente iniziato a lavorare con noi anche Kevin, mio nipote, ha appreso tutti i segreti delle ricette della nonna Edda, che ora porta avanti e perfeziona costantemente. La sua figura ci ha inoltre dato la possibilità di innovare, operando sui canali social, poi con le fatture elettroniche e un marketing più moderno in generale.»
 

 
Oggi è in campo la quarta generazione della sua famiglia, una garanzia di qualità e di fiducia per tutta la clientela, vero?
«La clientela di questa nostra quarta generazione non ha mai posto resistenza, avendolo visto crescere sin da bambino qui in macelleria, forse anche perché Kevin a preso un po’ da me, soprattutto nello scherzare con i clienti.»
 
Da sempre in macelleria premiano la qualità e la varietà. Come nasce questa grande passione all'interno della sua famiglia?
«La passione per la qualità è nata tanti anni fa, quando abbiamo dovuto differenziarci molto dalla grande distribuzione; noi sosteniamo sempre di essere i nostri clienti più difficili, se qualcosa non ci piace, non si vende. Ogni giorno cerchiamo carne e prodotti nuovi sempre migliori, come il vitello e il maiale allevati unicamente in Trentino o la chianina IGP della Toscana.»
 
Quali sono le emozioni che prova ogni giorno nell'entrare nel suo accogliente negozio?
«Emozioni? Tante, sempre. Ogni giorno, come dico sempre, per me è una gioia anche solo alzarmi dal letto, soprattutto in questo periodo difficile. In macelleria spesso il clima è bello, siamo una famiglia scherzosa, c’è sempre una barzelletta o una battuta pronta.
«Ogni tanto la voglia di lavorare passa, soprattutto quando burocrazia, tasse e regole varie cercano di metterti i bastoni tra le ruote, però noi sentiamo il dovere di far felice la gente con la nostra carne, con i nostri prodotti, quindi quel nervoso momentaneo, se ne va subito.»
 

 
Lei è imprenditore del commercio conosciuto e stimato in città. Cosa chiede alla nuova Amministrazione comunale per migliorare la nostra Rovereto? E in particolare il suo piccolo ma unico e affascinante centro storico?
«All’Amministrazione comunale chiediamo semplicemente di poter lavorare serenamente e un po’ di comprensione ed empatia. Non è la prima volta che scaricando la carne davanti al negozio, massimo per due o tre minuti, ci viene intimato di sgomberare la via, senza alcuna emergenza in corso.
«Per il centro storico noi auspichiamo soprattutto un ripopolamento a livello commerciale, il difficile periodo che stiamo vivendo ha decimato le attività. Forse una politica improntata sul centro anziché sulla zona di Via del Garda potrebbe aiutarci un po’. Noi il lavoro ce lo siamo sempre creato, però non esistiamo solo noi, ci farebbe piacere condividere queste splendide vie ricche di storie con ancor più negozianti.»

I giovani mostrano sempre nuove ambizioni: come coinvolgerli in attività commerciali preziose e stimolanti come la sua?
«I giovani purtroppo faticano per ora ad apprezzare il prodotto di qualità, perché spesso non l’hanno mai provato o pensano che la carne sia tutta uguale.
«Pian piano stiamo vedendo facce nuove, neo sposini che entrano per la prima volta e poi tornano, per noi è un piacere, perché spesso si instaura un rapporto che dura una vita, alcuni clienti si servono da noi da più generazioni. Per il nostro lavoro, come per tutti del resto, ci vuole tanta passione e altrettanta determinazione e pazienza nel tempo.»
 
La parola innovazione è credo per lei e per la sua famiglia il pane quotidiano. Come far percepire ai clienti questa importante filosofia aziendale e personale?
«L’innovazione per noi è molto semplice proporla ai clienti, perché hanno da sempre piena fiducia in noi. Quando abbiamo introdotto le hamburger di carne Chianina IGP era una cosa sconosciuta, ma la gente è sempre stata molto disponibile a provarli, ora vanno letteralmente a ruba!»
 

 
La convivenza con il Covid19 non è semplice. Lei come si è organizzato?
«Il Covid19 ci ha profondamente segnati, io ho vissuto la guerra e devo dire che le strade non erano mai state così deserte come durante il lockdown di questa primavera.
«Noi per aiutare durante l’emergenza abbiamo offerto la consegna gratuita a tutti, da Trento a Riva del Garda, anche per pochi euro. In macelleria vigono l’obbligo di mascherina, la disinfezione continua delle mani e il mantenimento della distanza di sicurezza.»
 
Caro Dario, le chiedo infine un messaggio di fiducia da far arrivare a tutti i nostri concittadini.
«Cari roveretani, il nostro rapporto con voi dura ormai da ben 92 anni, speriamo che la nostra città torni ai fasti di un tempo, noi ci teniamo molto, cerchiamo ogni giorno nel nostro piccolo di renderla migliore, più bella e più attrattiva.
«Se ognuno di noi riscoprisse l’amore per Rovereto, per la sua storia e per i suoi negozi, potremmo in pochi anni diventare un gioiellino del Trentino Alto Adige, dato che la storia e le capacità di sicuro non ci mancano! Sinceri auguri a tutti.»

Paolo Farinati – [email protected]
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