Guerra Russo-Ucraina, la strage premeditata di Capodanno
Uccise centinaia di reclute russe con 25 missili USA lanciati su un'area dove si concentravano i segnali elettronici di migliaia di telefonini
Va premesso che il crimine contro l'umanità lo compie chi avvia una guerra e non chi si difende. Ma quanto accaduto a Capodanno ci lascia decisamente senza poarole.
Ci riferiamo alla strage compiuta nella base dell’Armata Russa presente nel Donbass (Ucraina) che ospitava centinaia di riservisti. Di reclute.
Kiev ha lanciato 25 razzi di produzione USA concentrandoli aull'area che l'intelligence aveva individuato grazie alla presenza di migliaia di segnali elettronici emessi da telefonini.
Sono morti 63 soldati russi secondo la fonte di Mosca, 400 secondo la fonte di Kiev.
Quella di Zelenski è stata un’azione di difesa attiva, come si dice in termini militari. Dopo le centinaia di missili lanciati dai Russi sull’Ucraina anche nei giorni di Natale e di Capodanno, Kiev ha deciso di lanciare i razzi sulla base dalla quale partivano i missili russi.
Un’operazione legittima dal punto di vista militare, una strage inaccettabile dal punto di vista umano.
E qui non c’è da distinguere le vittime civili da quelle militari: i morti sono morti e basta.
Ci pare che sia giunto il momento di imporre la pace a tutti i costi. E alla svelta.
Basta che lo vogliano i sostenitori di una e dell’altra parte.