Borgo Valsugana, si indaga su donna suicida col kit

Al momento il fascicolo aperto dalla Procura di Trento è a carico di ignoti per istigazione al suicidio

Forse i lettori non lo sanno, ma c’è un accordo tra le testate giornalistiche per cui non si pubblicano mai notizie di suicidi. Questo perché è dimostrato che si tratta di comportamenti che vengono imitati.
Ma non tutti hanno questo senso di responsabilità. Si provi a pensare che a S. Francisco sono in vendita le T-shirt col numero del prossimo suicida che si butterà dal Golden Gate.

E invece, nella realtà, si trovano imprenditori - si fa per dire – che lucrano sul disagio delle persone che pensano di togliersi la vita.
Lo scorso 4 aprile una donna di 63 anni avrebbe usato un kit disponibile sul mercato per uccidersi senza troppi disturbi.
È risultato che la signora avrebbe ordinato il kit per posta presso un’azienda canadese (Ontario). E, una volta ricevuto, lo avrebbe usato.
A casa della signora sono stati infatti trovati i documenti che comprovano questa compravendita.
 
I Carabinieri di Borgo Valsugana, dove risiedeva la povera donna, hanno inviato il materiale alla Procura della Repubblica di Trento, la quale ha aperto un fascicolo contro ignoti nell’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.