Celebrazioni a Bolzano in ricorrenza del 4 novembre 2018

Sono giunti i messaggi del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Ministro della Difesa Elisabetta Trenta

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4 novembre, Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, in tutt’Italia celebrazioni a ricordo dello sforzo dei militari nell’assolvimento del dovere.
A Bolzano le celebrazioni si sono svolte al mattino in piazza Walter con l’alzabandiera alla presenza del Commissario del Governo Vito Cusimano, del Sindaco Renzo Caramaschi e del Comandante delle Truppe Alpine Generale Claudio Berto. In piazza una compagnia delle diverse Forze Armate e i cittadini per questo momento di celebrazione nazionale.
Le celebrazioni sono proseguite con la deposizione di corone d’alloro presso i cimiteri militari di San Giacomo. A cent’anni dal termine della Grande Guerra, anche la Russia è stata presente a Bolzano nel ricordare i suoi soldati morti qui cent’anni or sono.
 


In piazza Walter è stata data lettura dei messaggi del Ministro della Difesa Trenta e del Presidente della Repubblica Mattarella che si sono soffermati sul valore del sacrificio e del ricordo.
«Quando tutto sembrava perduto, il Paese trovò sulle trincee e sul fronte interno le energie per riprendersi e capovolgere le sorti del conflitto, – ricorda il messaggio del Capo della Stato. – Oggi, all’Altare della Patria, poi al Sacrario di Redipuglia, quindi a Trieste, renderò omaggio, a nome di tutti gli italiani, ai caduti nelle guerre che hanno visto impegnato il nostro Paese e a quanti, in tutti questi anni, hanno perso la vita per la sicurezza e la pace tra i popoli. (…)
«Nei sacrari e nei borghi rimane il monito delle sofferenze patite da coloro che hanno lottato per l’unità e la libertà della nostra Patria: un messaggio che dice pace, rivolto in particolare alle nuove generazioni affinché le aberrazioni perpetrate dalla guerra contro l’umanità non debbano più ripetersi.»
 

 
«La Grande Guerra portò gli italiani, per la prima volta nella storia, a sentirsi parte di una collettività nazionale e a combattere, uniti, per quella che sentivano essere la loro Patria, – ha evidenziato il Ministro della Difesa Trenta. – In cento anni di storia, attraverso alterne vicende, l'Italia ha proseguito il suo cammino di sviluppo e progresso, ed è cresciuto, nelle coscienze e nelle leggi, lo spirito della democrazia, della libertà e si è rafforzata la vocazione alla pace, parola consacrata solennemente nella nostra Carta Costituzionale.»
Il Comandante delle Truppe Alpine Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, massima autorità militare, nel ricordare i numeri terribili di quel conflitto ha posto l’accento sul sacrificio partito su tutti i fronti, sacrificio da cui nacque un’Europa democratica e tollerante.