Al Festival della Famiglia: «La famiglia genera felicità»

La seconda parte dell'inaugurazione del Festival della famiglia si è chiusa con gli interventi degli esperti

La famiglia genera felicità, ha saputo dimostrare resilienza di fronte all'incertezza, nelle famiglie ci si è tenuti per mano e ci si è incoraggiati a vicenda.
È questa la sintesi della seconda parte dell'inaugurazione del Festival della famiglia che ha visto online un ricco panel di esperti e relatori sul tema al centro della nona edizione.
Collegati in diretta vi erano Vera e Stefano Zamagni professori dell'Università degli Studi di Bologna, Luciano Malfer dirigente dell'Agenzia provinciale per la famiglia, Ilaria Antonini capo Dipartimento per le politiche per la famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regina Maroncelli presidente European Large Family Confederation, Giovanni Deiana dirigente del Servizio politiche per la famiglia e l’inclusione sociale della Regione Sardegna, Alessia Rosolen assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione e famiglia del Friuli - Venezia Giulia e Mimmo Lucà presidente Consorzio intercomunale di servizi di Orbassano (TO); a moderare Marco Pontoni dell'Ufficio stampa provinciale.
 
In apertura si sono alternati Vera e Stefano Zamagni, dell'Università di Bologna, e mentre la prima ha parlato della famiglia come luogo di resilienza e resistenza di fronte all'incertezza, dove trovare «sostegno reciproco nelle diverse fragilità», il secondo partendo dall'assioma di famiglia come «primo fattore per la felicità», ha spiegato come sia necessario passare dalle politiche «per la famiglia» a quelle «della famiglia», nelle quali le famiglie siano appunto attori insieme alle istituzioni.
Quindi il dirigente dell'Agenzia per la famiglia Malfer, ha presentato il Trentino come laboratorio dove sperimentare le buone pratiche e mettere a disposizione di altre realtà le tante azioni virtuose e sinergiche messe in campo per il benessere familiare, presentando poi la proficua collaborazione con il Dipartimento per le politiche per la famiglia della Presidenza del Consiglio.
Il capo Dipartimento Antonini ha citato appunto l'Agenzia come punto di riferimento nazionale sotto questo profilo, ripercorrendo le misure che sta mettendo in campo il Governo a partire dal family act.
Questo disegno è uno strumento essenziale per le tante famiglie italiane messe a dura prova dall'emergenza in atto.
«L'Italia sta invecchiando ed è uno dei paesi europei con il tasso di natalità fra i più bassi, destinato a calare ulteriormente per la pandemia, – ha commentato Antonini. – Oggi ci sono famiglie più fragili e povere, si sono modificate le nuove povertà, abbiamo più nuclei mono familiari con mamme povere, la stessa digitalizzazione è stata talvolta un elemento di disuguaglianza.»
 
La presidente di Elfac Maroncelli ha quindi ricordato che il tasso delle famiglie con figli è inferiore al 30%, evidenziando come il covid abbiamo mutato ulteriormente gli scenari.
«Save the children ci dice che ci sono molti più bambini poveri e che i nuclei familiari più poveri si vedranno un ulteriore diminuzione di reddito; accanto poi all'aumento della disoccupazione dobbiamo fare i conti anche con l'abbandono scolastico e il disagio psicologico.»
Parole di incoraggiamento sono arrivate da Giovanni Deiana, dirigente della Sardegna, che ha spiegato come sia necessario trovare «il coraggio di innovare le politiche rivolte alle famiglie»; proprio con la Sardegna la Provincia autonoma di Trento ha siglato un paio di anni fa un accordo di collaborazione per lo sviluppo di buone pratiche in materia di marchi famiglia.
 
Sulla stessa linea Alessia Rosolen, assessore del Friuli - Venezia Giulia.
«La pandemia ha reso evidente la necessità di innovare, non basterà copiare le vecchie azioni, dobbiamo avere la voglia e la forza di immaginare nuove politiche, perché la famiglia è una responsabilità collettiva.»
Infine Mimmo Lucà, presidente di un Consorzio di sei comuni i quali comprendono circa centomila abitanti nell'area metropolitana torinese, ha puntato l'attenzione sull'importanza del «welfare sociale di prossimità», spiegando come «la nostra comunità ha potuto reggere l'impatto e l'urto della pandemia anche grazie alla responsabilità condivisa, ecco perché bisogna dare valore alla politica locale e alla sua funzione di promozione sociale».
 
Nel corso della cerimonia di inaugurazione sono state presentati anche una serie di video dedicati alle politiche family friendly attivate in Trentino, dai trasporti ai musei, dallo sci al progetto del coliving messo in atto a Luserna.