L’Assessore Tonina in visita al Ser.D di Trento
Il principio: «Lavorare sulla prevenzione per contrastare le dipendenze»
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Sostegno al prezioso lavoro degli operatori sul campo e impegno forte sul fronte della prevenzione.
È questo, in estrema sintesi, quanto emerso dalla visita dell’assessore provinciale alla salute Mario Tonina al Ser.D di Trento, il Servizio dipendenze dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Obiettivo dell’incontro era ascoltare dalla voce dei professionisti quelle che sono le necessità più urgenti degli utenti e degli operatori stessi per capire dove e come poter intervenire per migliorare il servizio offerto alla comunità.
L’assessore, accompagnato dal dg di Apss Antonio Ferro, dalla direttrice per l’integrazione socio sanitaria Elena Bravi e dai funzionari della Pat Monica Susat e Roberto Pallanch, ha incontrato i professionisti del Ser.D e la direttrice dell’Unità operativa dipendenze Ermelinda Levari, che ha illustrato il funzionamento del servizio e fornito alcuni dati in merito alle attività dell’ultimo anno.
Durante l’incontro sono stati sviscerati diversi aspetti, dalle prestazioni erogate dal Servizio per le dipendenze alle criticità sul fronte della sicurezza degli operatori, per le quali si sta lavorando a diverse soluzioni.
Per favorire l’accesso ai servizi offerti dal Ser.D, che vanno oltre la dipendenza da sostanze, sono state organizzate fasce orarie differenziate per le diverse tipologie di utenti. Nel corso della riunione c’è stato spazio anche per immaginare prospettive future con la presa in carico precoce dei casi più giovani e per alcune strategie di prevenzione da attuare sul modello di esperienze positive realizzate fuori provincia e con la collaborazione delle associazioni del privato sociale.
«Il vostro lavoro in prima linea – ha evidenziato l’assessore Tonina – è davvero prezioso per aiutare le famiglie e tutte le persone coinvolte da un qualche tipo di dipendenza, fenomeno che sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti, alla luce anche delle nuove dipendenze, figlie del nostro tempo.
«Da parte di tutta la Giunta c’è il massimo sostegno al vostro lavoro e l’impegno, con il mio assessorato e l’Azienda sanitaria, a verificare come possiamo potenziare il servizio e garantire la sicurezza di tutti gli operatori che lavorano qui, esposti ogni giorno a situazioni critiche.
«Siamo qui per capire le problematiche del vostro lavoro quotidiano, per capire come intervenire per migliorare il servizio che offrite alla comunità.
«Siamo aperti ai vostri suggerimenti anche per potenziare il lavoro sul fronte della prevenzione, che intendiamo portare avanti, in collaborazione con l’assessorato all’istruzione, nelle scuole.»
A confermare quanto sia strategica la prevenzione è stata la direttrice dell’U.o. dipendenze Ermelinda Levari, che ha sottolineato l’importante lavoro realizzato con il Dipartimento di prevenzione di Apss nelle scuole e le attività di prevenzione primaria con la popolazione portate avanti con le associazioni.
Levari ha colto poi l’occasione per raccontare le attività messe in campo e fornire alcuni numeri sugli accessi:
«l’U.o. dipendenze è costituita da tre Ser.D e 10 centri di alcologia, antifumo, e altre fragilità diffusi su tutta la provincia. Nel corso del 2023 sono state prese in carico dai tre Ser.D circa 1600 persone, mentre dai centri di alcologia, antifumo, altre fragilità quasi 1.000.
«Nel solo Ser.D di Trento gli accessi sono circa 200 al giorno, sia per la terapia quotidiana, sia per le attività ambulatoriali. Il 20-25% dei casi presi in carico si risolvono nell’arco di un anno, ma in molti casi il disturbo da sostanze è considerato recidivante e molto dipende dalla rete sociale e familiare.
«La dipendenza è un disturbo molto complesso, per il quale non si può mai “decretare” la guarigione.»
L’U.o. dipendenze ha come missione la promozione della salute, la prevenzione all’uso di sostanze psicoattive legali (alcol, tabacco, farmaci), illegali e comportamenti additivi (gioco d’azzardo), oltre che la cura e la riabilitazione di persone che presentano problemi connessi a queste dipendenze.
Il cuore dell’attività di cura è rappresentato dall’équipe multidisciplinare (psicologo, assistente sociale, medico, infermiere e tecnico della riabilitazione psichiatrica).
La persona che si rivolge al Servizio viene accolta senza tempi di attesa. Dopo una valutazione multidisciplinare viene proposto un programma terapeutico individualizzato nel quale le relazioni terapeutiche e sociali sono la base di un percorso che in molti casi può durare anni.
L’attività del Servizio è interconnessa con varie realtà socio sanitarie: servizi della salute mentale, ospedali, comunità terapeutiche, associazioni di volontariato, gruppi di auto mutuo aiuto, carcere oltre a forze dell’ordine e tribunali.