Ne parliamo col dott. Claudio Missaglia – Di Nadia Clementi

La visita proctologica rappresenta un importante mezzo di prevenzione delle malattie del tratto colon rettale

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In pochi conoscono la visita proctologica con il suo nome tecnico. Si tratta un controllo rettale effettuato dal medico che, munito di anoscopio e dito guantato, effettua un’indagine con lo scopo di valutare la presenza o meno di possibili patologie proctologiche, ossia legate alla zona rettale ed anale del paziente tra le quali: prolasso rettale, rettocele, cistocele, prolasso della cupola vaginale, isteroptosi, emorroidi, ragadi anali, fistole perianali e tumori benigni e maligni dell’ano e del retto.
A differenza di quanto si possa pensare, la visita proctologica è molto più semplice e meno dolorosa di quanto si immagini, non presenta controindicazioni e il paziente non deve prepararsi in alcun modo particolare.

Dopo aver ottenuto la diagnosi, il paziente è tenuto ad iniziare una terapia farmacologica o a pianificare un intervento chirurgico. Se necessario, deve approfondire ulteriormente con altri esami.
Ѐ importantissimo non lasciarsi sopraffare dall’imbarazzo o dalla paura di affrontare questa visita, che non solo è un controllo di breve durata, circa 20 minuti e non invasivo, ma è fondamentale per la prevenzione delle malattie del tratto colonrettale. Per questo motivo, chi ha familiarità con questo tipo di problematica, dovrebbe recarsi dal proctologo a 30 anni, anche se non presenta sintomi evidenti. Nel caso in cui invece non vi sia familiarità, è consigliato effettuare il controllo dopo i 40 anni.
 
Ѐ raccomandabile rivolgersi al proctologo quando si avverte qualche fastidio o dolore alla zona dell’ano e del retto.
I sintomi da valutare, oltre al dolore nella zona rettale, sono il prurito, le secrezioni anormali, il sanguinamento e le tumefazioni presenti nella stessa area.
L’obiettivo della visita proctologica è quindi quello di individuare la presenza di eventuali patologie proctologiche, come incontinenza, perdite di sangue, emorroidi, fistole, ascessi, ragadi, prolassi e/o neoformazioni.
In Italia sono 4 milioni le persone che soffrono di stitichezza - 3 su 4 sono donne - e le emorroidi colpiscono 3,7 milioni di persone, soprattutto uomini.

Per saperne di più ci siamo recati presso il Centro Sanitario di Trento dal Dr. Claudio Missaglia per chiarire i dubbi e sfatare miti e paure nei confronti di questo tipo di visita.

 Chi è il dottor Claudio Missaglia 
Il Dr. Claudio Missaglia vanta un prestigioso curriculum di cui ne elenchiamo le principali specializzazioni: laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di Padova (luglio 1992); responsabile del Servizio di Colonproctologia e Pavimento Pelvico presso il Policlinico di Abano Terme (Padova) e presso la Casa di Cura Eretenia di Vicenza; Consulente presso Humanitas Ospedale Gavazzeni di Bergamo, consulente presso la Casa di Cura Torina a Palermo, responsabile del Servizio di Colon-proctologia presso la Casa di Cura Villa Bianca di Trento, dirigente Sanitario di 1° Livello presso la divisione di Chirurgia Generale dell'Ospedale di Marostica (VI) e dell'Ospedale di Bassano del Grappa (VI).
È inoltre Specializzato con Lode in Chirurgia d'Urgenza e Pronto Soccorso presso l'Università degli Studi di Verona; in Colon-proctologia presso l'Università di Medicina di Marsiglia (Francia) e ospedaliera in Chirurgia Generale presso la Scuola Nazionale di Chirurgia Ospedaliera (Firenze).
 
Esperto nel trattamento patologie ano rettali e del pavimento pelvico con tecniche mininvasive laparoscopiche e di chirurgia Robotica in: ascessi e fistole anorettali con tecnica VAAFT, cancro anale, e colorettale; cisti e fistole pilonidali con tecnica EPSIT, condilomi acuminati, dolore anale e perianale, emorroidi, incontinenza fecale con impianti di neurostimolatori sacrali, malattia di Verneulle, malattia diverticolare, poliposi, prolasso rettale, prurito anale e perianale, ragade anale, rettocele, sindrome del colon irritabile, stipsi, ulcera solitaria del retto.
Infine è specializzato in chirurgia proctologica con le più recenti e mininvasive metodiche (EPSIT, VAAFT, Laser, Staper, THD etc.); correzione funzionale laparoscopica e robotica delle patologie del pavimento pelvico; trattamento incontinenza fecale mediante impianto di neurostimolatori sacrali.

Dr. Claudio Missaglia cos’è la proctologia?
«Come anticipato in premessa, la Proctologia è una branca della medicina e della chirurgia in particolare che si occupa dello studio e della cura delle patologie a carico del colon, retto, ano e del pavimento pelvico. Studia e tratta patologie quali: emorroidi, stitichezza, ostruita defecazione, incontinenza, prolasso rettale e genitale, rettocele, fistola anale e sacrococcigea, ragade anale, colon irritabile, cancro del retto, stenosi anali, diverticolosi, prolassi pelvici (utero-retto-vescica), incontinenza urinaria.»
 
Quali sono alcuni sintomi che devono indurre il paziente a richiedere una visita colon proctologica?
«Ѐ raccomandabile rivolgersi al proctologo quando si avverte qualche fastidio o dolore alla zona dell’ano e del retto. I sintomi da valutare, oltre al dolore nella zona rettale, sono il prurito, le secrezioni anormali, il sanguinamento e le tumefazioni presenti nella stessa area.
«L’obiettivo della visita proctologica è quella di individuare la presenza di eventuali patologie proctologiche, come incontinenza, perdite di sangue, emorroidi, fistole, ascessi, ragadi, prolassi e/o neoformazioni.»
 

 
Quando sottoporsi a questa visita?
«La prevenzione è sempre una buona abitudine: gli specialisti consigliano una visita annuale a partire dai 40 anni, anche prima se in famiglia si sono registrati casi gravi associati a patologie del tratto colon rettale, quando la visita dovrebbe essere effettuata già a 30 anni, anche in assenza di sintomi.»
 
Come ci si prepara alla visita proctologica?
«Ѐ importantissimo non lasciarsi sopraffare dall’imbarazzo o dalla paura di affrontare questa visita, che non solo è un controllo di breve durata e non invasivo, ma è fondamentale per la prevenzione delle malattie del tratto colonrettale.
«Per questo motivo, chi ha familiarità con questo tipo di problematica, dovrebbe recarsi dal proctologo anche se non presenta sintomi evidenti.»
 
In che cosa consiste e come si svolge la visita proctologica? È invasiva? È dolorosa? Ha controindicazioni?
«La prima fase della visita proctologica consiste in un colloquio tra medico e paziente che ha come oggetto i sintomi provati da quest’ultimo e i motivi che l’hanno spinto a rivolgersi a uno specialista.
«La seconda fase è invece quella relativa all’ispezione, da parte del colonproctologo, della parte esterna e interna dell’ano.
«Per l’esecuzione dell’esplorazione rettale e dell’anoscopia il paziente viene invitato a sdraiarsi sul fianco sinistro, con le ginocchia avvicinate al petto, in posizione cosiddetta fetale.
«Sia l’intrusione del dito del medico, protetto da un guanto e lubrificato, sia quella dell’anoscopio (il cui diametro è simile a quello del dito indice) non provocano alcun dolore, al massimo un fastidio che, se comunicato dal paziente al medico, può comportare la sospensione dell’esame.
«Ove lo ritenga necessario, il medico proctologo può disporre anche una rettoscopia, un esame che si spinge più all’interno, fino ai 15/18 centimetri necessari per l’esplorazione del retto.
«La visita proctologica ha una durata di circa 20/30 minuti e non comporta alcun dolore e non ha controindicazioni.»
 

 
In quali casi è necessario l’intervento chirurgico?
«Nel caso in cui la terapia medica e l’igiene alimentare non siano sufficienti. Oggi l’approccio chirurgico è decisamente cambiato rispetto al passato, grazie alle tecniche mini invasive, quali il colpo cisto defecografia, defeco RMN, ecotrans rettale proctologica tridimensionale, manometria anorettale e studio neurofisiologico del pavimento pelvico»
 
Come è cambiata la visita rispetto al passato?
«Non molto se non per la messa a disposizione di nuovi esami strumentali dedicati»
 
Come si possono prevenire le malattie del tratto colo rettale? Qualche consiglio?
«Tra i fattori di rischio legati allo stile di vita, la dieta rappresenta uno dei più studiati.
«Una dieta ad alto contenuto di grassi animali e proteine sembra favorire la trasformazione maligna di eventuali polipi del colon preesistenti. Questo non sembra avvenire con i grassi vegetali, insaturi.
«Le fibre alimentari, in particolare quelle che non vengono digerite come la crusca, sembrano avere un effetto protettivo. Ma una corretta alimentazione non basta è necessario ricorrere periodicamente allo screening del sangue occulto nelle feci e colonscopia.»
 

 
Quanto è importante la dieta, lo stile di vita?
«Molto sia per la prevenzione che per ridurre l’insorgenza delle patologie correlate alla stipsi quali: prolasso rettale, rettocele, cistocele, emorroidi etc.»
 
Quali attività diagnostiche svolge presso l’ambulatorio Centro Sanitario Trento?
«La visita comprende gli esami diagnostici dei singoli casi.»
 
Nadia Clementi – e-mail: [email protected]
Per informazioni e prenotazioni: Centro Sanitario Trento (CST) in via Via Trener 2- www.csttrento.it


Video: Trattamento della fistola sacro coccigea.