Elezioni in Iran: ha stravinto il moderato Rouhani
Scelta di apertura al mondo, bandito l’estremismo – Il presidente eletto: «Gli Iraniani hanno detto no a ritorno al passato»
Per eleggere il proprio presidente, si sono recati a votare 41,2 milioni, oltre il 70%. Una percentuale che dimostra quanto i cittadini ci tenessero a una scelta precisa.
E Rouhani, il presidente uscente, è uscito riconfermato con 23,5 milioni di voti a favore, pari al 53,3%, contro i 15,8 milioni del secondo Raisi, che ne ha presi solo il 38,5%.
Avendo superato il 50% più uno, non è stato necessario il ricorso al ballottaggio. Tenendo conto che i candidati erano sei, il risultato è stato molto favorevole al presidente eletto.
Hassan Rouhani ha 68 anni ed è un politico di centro, il principale esponente dei moderati.
L’Iran è un paese con il sistema politico e istituzionale piuttosto singolare.
Non è una dittatura, perché ha diversi centri elettivi, ma non è nemmeno una democrazia, perché i membri di diverse importanti istituzioni sono nominati e non eletti. Questi ultimi appartengono praticamente in toto allo schieramento politico e religioso più conservatore.
In Iran il presidente è il capo del governo, è titolare del potere esecutivo ed è una carica elettiva.
Non è però la figura politica più potente del paese.
Il sistema iraniano fa capo alla Guida suprema, la più importante carica politica e religiosa nel paese, che nomina i capi militari, dei media e degli organi giudiziari, ed è nominata a sua volta da un organo elettivo che si chiama Assemblea degli esperti.
Khamenei è da tempo il più importante politico nel paese.
Khamenei Ha 77 anni ed è diventato sempre più insofferente verso l’approccio moderato e le politiche di apertura dell’attuale presidente.
Tuttavia la volontà espressa dal popolo iraniano dimostra quanto la popolazione abbia voglia di normalità, di rapportarsi con il resto del mondo, di giungere a un livello di libertà adeguato al proprio livello culturale, che è uno dei più elevati del Medio Oriente.