La Trentina, l’anno della fusione presenta un liquidato migliore

Nel bilancio 2023/24 si evidenzia una remunerazione del conferito superiore alle attese. Il presidente Brochetti: «Soddisfazione per risultati e percorso intrapreso»

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«I risultati raggiunti nel corso della campagna commerciale appaiono certamente soddisfacenti e si inseriscono nel solco di un percorso importante segnato quest’anno dalla fusione con SFT e sviluppato nella direzione del rafforzamento del sistema e dell’impegno costante per la valorizzazione del prodotto”.
Lo ha dichiarato il presidente di Cooperativa La Trentina, Rodolfo Brochetti, commentando i dati del bilancio presentati al CdA.
 
Nel dettaglio, il fatturato lordo ammonta a 29 milioni, in diminuzione rispetto al dato dello scorso anno (32,8) a causa di un calo della produzione a seguito degli avversi eventi climatici.
A spiccare però è soprattutto il liquidato sul conferimento di mele, pere, kiwi e susine che si attesta attorno ai 15,6 milioni in deciso rialzo rispetto alla previsione iniziale (14,2 milioni).
Il dato, in aumento sul 2022/23, rappresenta il terzo risultato più alto degli ultimi 8 anni nonché il secondo in termini unitari.
 
I numeri della campagna, insomma, evidenziano una significativa valorizzazione, ha ricordato il direttore generale Luca Zaglio, e, come tali, costituiscono un viatico incoraggiante per la nuova realtà produttiva.
Oltre a garantire un futuro sicuro alle famiglie di produttori coinvolte, l’unione con Società Frutticoltori Trento – che segue un piano di riorganizzazione e miglioramento dei principali indicatori economici e patrimoniali di quest’ultima - consente di aggregare una produzione totale annua di circa 60mila tonnellate di mele e un fatturato complessivo di oltre 50 milioni di euro.
 
«Il bilancio positivo di La Trentina rappresenta un segnale chiaro della forza e della coesione del sistema ortofrutticolo del territorio, – ha dichiarato il presidente di APOT, Ernesto Seppi. – In questo scenario, la fusione della Cooperativa con SFT, condivisa dalle rispettive basi sociali, costituisce un valido esempio di quella strategia di aggregazione capace di consolidare il ruolo del nostro comparto sul mercato nazionale e internazionale favorendone la capacità di innovazione e il dialogo con le istituzioni.»