L'Unione Europea ha assunto decisioni molto discutibili

La BCE ha deciso di alzare i tassi di sconto nel momento meno opportuno. Il Parlamento Europeo ha deciso la fine dei motori a scoppio senza sentire i produttori

Noi siamo assolutamente europeisti, senza se e senza ma.
Tuttavia vogliamo criticare tre iniziative assunte a livello europeo, destinate a modificare a breve e a lungo termine la vita dei cittadini europei.
Due sono state assunte dalla BCE, che ha deciso da una parte di alzare il tasso ufficiale di sconto e dall’altra di sospendere l’acquisto dei titoli di stato.
 
Sapevamo che la presidente della Banca Centrale Europea, Cristina Lagarde, aveva posizioni diverse da Mario Draghi che l’aveva preceduta, perché appena insediata alla BCE aveva annunciato l’intenzione di non acquistare più i titoli di stato. Poi, travolta dalle critiche degli stati europei alle prese con la crisi generata dalla Pandemia, aveva congelato il provvedimento.
Oggi, come se la crisi fosse passata, ha annunciato di non acquisire più questi bond.
Eppure, non si tratta di regalare quattrini agli stati indebitati, ma di prestarli.
In questa maniera mette in crisi i paesi più indebitati, come l’Italia, il cui spread è salito immediatamente in quanto deve rivolgersi al mercato per fare provvista di quattrini. Con il debito publbico che abbiamo, l'aumento dello 0,25% corrisponde a 7,5 miliardi di interessi da pagare.
 
Per quanto riguarda il tasso ufficiale di sconto, l’iniziativa di alzarlo è stata assunta per via della inflazione che sta raggiungendo livelli critici.
Ma questo si fa solo quando l’inflazione è generata da una eccessiva corsa al consumo, ovvero quanto il denaro corre troppo. La velocità di scambio della moneta è un elemento che genera inflazione. E una stretta al credito la rallenta.
Ma si dà in caso che in questo momento la causa dell’inflazione sia tutto fuorché generata dall’eccessivo benessere dei cittadini. L’inflazione è importata, generata dall’aumento sconsiderato dei prodotti petroliferi e delle materie prime. La guerra Russo Ucraina e le sanzioni assunte dall’Europa hanno separato i paesi che hanno le materie prime da quelli che le lavorano.
Alzare il tasso ufficiale di sconto in questo momento è come mettere il sale sulle ferite. Se con gli aumenti la gente faceva fatica sbarcare il lunario, ora è proprio in difficoltà.
È vero che in questa maniera la Lagarde sostiene il valore dell’Euro, ma chi se ne importa, dato che i mercati le danno torto marcio? La Borsa di Milano ha perso in un giorno il 5,17%. Chapeau! Non avevamo abbastanza problemi?
 
La terza decisione che ci lascia perplessi è quella di imporre la sospensione della produzione delle auto con motore a scoppio a partire dal 1° gennaio 2035.
Siamo perfettamente d’accordo che il Pianeta va salvato e che questo è uno dei modi per rallentare lo sfacelo del clima.
Ma va precisato che finché la produzione di energia elettrica è di origine fossile, il problema si aggrava invece che rallentare.
Inoltre, l’80 percento delle batterie viene prodotto in Cina. Abbiamo il tempo di riconvertire la produzione di batterie? Speriamolo…
In tutti i casi, dicono gli stessi europei che hanno votato tale divieto, si perderanno 70.000 posti di lavoro.
Insomma, con la demagogia non si va da nessuna parte. Sarebbe meglio concordare con le industrie i piani di riconversione e con gli stati lo studio di realizzazione di centrali atomiche per la produzione di energia pulita.

GdM