Aperta l’ottava edizione del Festival dell’Economia
Dedicata al tema delle «sovranità in conflitto», un po’ la storia recente della nostra Autonomia e con lo Stato Italiano
Si è aperta questo pomeriggio alle 15.30, nel Palazzo della Provincia autonoma di Trento, l'ottava edizione del Festival dell'Economia, dedicata al tema delle «sovranità in conflitto».
Sul palco il presidente della Provincia autonoma Alberto Pacher, il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il responsabile scientifico del Festival Tito Boeri, il presidente dell'Università di Trento Innocenzo Cipolletta, il Ceo di Intesa San Paolo Enrico Cucchiani, l'editore Giuseppe Laterza, il direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano.
Saranno quattro giorni di lavori, con almeno un'ottantina di appuntamenti, che vedranno sui vari palchi anche due premi Nobel e politici di rilevanza nazionale come il primo ministro Letta e la presidente della Camera Boldrini.
Si discuterà di Europa e di euro, di sovranità statale e entità sovranazionali, di mercati globali e loro regolamentazione.
«Un evento straordinario e per il Trentino una grandissima opportunità.» – Il sindaco di Trento ha definito così il Fesrival, lasciando poi la parola a Tito Boeri, che ha illustrato come questa kermesse si rinnovi, adottando quest'anno ad esempio anche i linguaggi del cinema e del teatro.
Venendo al tema della sovranità, Boeri ha detto che il Festival ospiterà anche le opinioni di chi ritiene salutare fuoriuscire dall’euro, fare un passo indietro cioè rispetto alla situazione di sovranità condivisa in seno all'Unione europea.
«Ma è una rinuncia vera sentirsi dire che dobbiamo migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione o lottare contro la corruzione? – Si è chiesto, con riferimento alla situazione italiana. – O non sono invece raccomandazioni quanto mai importanti e legittime?»
Per Cipolletta «l’evoluzione del Festival va nella direzione di quella contaminazione di stili necessaria a diffondere la conoscenza, che è uno dei compiti fondamentali anche dell’Università. Ed è importante, perché siamo in un’epoca di contaminazione, i problemi oggi sono trasversali, e non possono che essere affrontati così.»
Cucchiani ha spezzato una lancia in favore della globalizzazione, sottolineando come il termine e il concetto di sovranità siano anacronistici.
«Si applica bene – ha detto – alle organizzazioni gerarchiche e chiuse. La società moderna è più orizzontale e aperta. Il concetto di connettività è più importante di quello di sovranità. E la sovranità oggi non è un'esclusiva degli stati.»
Giuseppe Laterza a sua volta ha sottolineato la dimensione pluralista del Festival dell'Economia di Trento, che dà vita ogni anno ad una sorta di comunità.
«Non per l’adesione ad idee comuni, ma per una condivisione di un metodo di confronto. Al fondo vi è la convinzione che le idee contano.»
Napoletano ha detto come la discussione politica che stiamo affrontando ora è simile a quella che dovettero affrontare nel Secondo dopoguerra uomini come Degasperi o Adenauer, quando si posero le basi di quel processo che avrebbe portato all’Europa di oggi.
«La Germania – ha detto ancora – è stata salvata dall’Europa e oggi può salvare l’Europa.»
Infine il presidente della provincia ospitante, Alberto Pacher, che ha tracciato il tema in parallelo con la Provincia autonoma di Trento.
«Parlare di sovranità vuol dire oggi anche parlare della necessità di fare sistema, un tema, questo, al centro del dibattito in Europa e Italia non meno che in territori come il Trentino. Viviamo la difficoltà a vivere l’interdipendenza e la perdita di sovranità anche su una scala piccola o piccolissima, fino alla dimensione individuale. E quando questa difficoltà prevale, si genera il conflitto.»