Addio a Simone Veil, «figlia della tragedia della Shoah»

Il presidente Dorigatti ricorda la sua scomparsa come «un’altra dolente tappa del cammino del Secolo breve» – Rossi: «Ci lascia una grande statista europea»

La scomparsa di Simone Veil, figlia della tragedia della Shoah, prestigiosa componente di alcuni Governi francesi e già prima Presidente del Parlamento europeo, segna un’altra dolente tappa nel cammino di conclusione del «secolo breve», perché con lei se ne va una parte rilevante della storia del vecchio continente e delle idee che lo hanno trasformato da luogo di scontro a terra degli incontri, del dialogo e delle accettazioni.
Donna di carattere straordinario, di grande cultura e di profondo senso della politica come responsabilità, appartiene alla sfera dei veri «Costruttori d’Europa» e, come tale, ha segnato, con la sua presenza, anche il Trentino del più recente passato, degnamente meritando il «Premio Alcide De Gasperi» e lasciandoci una indimenticabile lezione di dignità, di impegno, di onestà e di passione.
Tace così e per sempre un’altra voce importante dell’europeismo, dopo quella altrettanto prestigiosa di Helmuth Kohl, lasciandoci la speranza però che la riscoperta dell’insegnamento di quelle generazioni possa servire ad aprire nuove stagioni di sviluppo, di serenità e di futuro.
 
Bruno Dorigatti
Presidente del Consiglio provinciale

A pochi giorni di distanza dalla scomparsa di Helmut Kohl, ci lascia anche Simone Veil, un altro grande simbolo del cammino di unità e di fratellanza che ha garantito all’Europa, dopo la tragedia della Seconda Guerra mondiale, oltre 70 anni in pace.
Una grande statista europea, che dopo aver vissuto la tragedia della Shoah ha dedicato la propria vita all’impegno politico per l’affermazione dei diritti delle donne e per costruire un’Europa unita, democratica e antifascista.
Non è un caso che sia lei che Kohl, siano stati protagonisti di quell'iniziativa voluta dal Trentino per onorare la memoria di uno dei suoi più grandi figli, Alcide De Gasperi.
Simone Veil venne, infatti, a Trento nel 2008, per ritirare il premio «De Gasperi-Costruttori d’Europa».
A noi spetta ora il compito e la responsabilità, di ricordare e di tramandare ai giovani, la storia e le idee di questa straordinaria protagonista del '900.
 
Ugo Rossi
Presidente della Provincia autonoma di Trento