Oriente Occidente: il Festival al via nei parchi e nei teatri

Inizia domani la 41esima edizione del Dance Festival che riempirà di danza la città di Rovereto fino al prossimo 12 settembre

>
Inizia domani la 41esima edizione di Oriente Occidente Dance Festival, che riempirà di danza la città di Rovereto fino al prossimo 12 settembre.
A inaugurare le serate al Teatro Zandonai il famoso coreografo Hofesh Shechter con la sua Shechter II.
Nel tardo pomeriggio la danza aerea al parco del Brione. Al via anche Linguaggi con Laura Canali. Il fine settimana sarà invece caratterizzato dall’alba alla Campana dei Caduti con «il coro» di Alessio Maria Romano.
Il Festival prende il via con quattro serate già sold out.
Accreditati 25 giornalisti da testate nazionali e di settore e oltre 30 operatori da 9 diverse nazioni.
 
Si apre ufficialmente domani l’edizione numero 41 di Oriente Occidente Dance Festival, che torna in città con una programmazione che evoca viaggi e senso di appartenenza e che, lasciandosi suggestionare dalla natura stessa del lavoro dell’artista, nomade per eccellenza, ricerca un nuovo orizzonte per costruire il futuro.
Dopo mesi di isolamento e solitudine è tornata la possibilità di muoversi, di ritrovarsi, di incontrarsi, in un rapporto con l’altro che diventa sempre più necessario.
L’edizione numero 41 di Oriente Occidente Dance Festival vuole celebrare proprio questo e sembra riuscirci con un avvio di Festival segnato da quattro serate già sold out, oltre 30 operatori da 9 diverse nazioni e 25 giornalisti accreditati da testate nazionali e di settore.
 
L’opening del 3 settembre - con replica il 4 - è affidato a Hofesh Shechter, coreografo musicista e compositore israeliano, dal 2008 di base nel Regno Unito con la sua compagnia, la Hofesh Shechter Company, nella quale da 15 anni convoglia la sua duplice passione per la musica e il movimento in composizioni coreografiche destinate a far sprigionare dai corpi un’energia viscerale che coinvolge tutti i sensi.
Arriva a Rovereto, al Teatro Zandonai, con una ripresa di quello che fu il suo lavoro della rivelazione, il primo a serata intera.


 
«Political Mother» nel 2010 rivelò al mondo l’esistenza di un nuovo autore, catapultandolo nel gotha della coreografia. Non ha mai smesso di creare e sviluppare progetti, tra i più significativi l’ideazione della Shechter II, una compagnia giovanile concepita come vivaio professionale biennale per giovani artisti selezionati nel mondo di età compresa tra i 18 e 25 anni.
Proprio con loro Political Mother arriva a Rovereto in una versione unplugged, un concentrato di movimenti tortuosi su percussioni ad alto volume che racconta di totalitarismo e violenza ideologica. Entrambe le serate sono già sold out.
 
La giornata del Festival inizia però già nel tardo pomeriggio. Alle 18 al Parco Amico del quartiere Brione, infatti in scena la compagnia «À Fleur d'airs» in scena con Desattraction1.62, nato proprio per liberarsi dall’isolamento della pandemia e che la coreografa e interprete Séverine Benneavault Caton ha definito una «boccata d’ossigeno e di leggerezza per condividere sensazioni positive e respirare a pieni polmoni».
La Diagonale des Anges è il secondo titolo proposto: un duetto in cui cielo e terra, corda e muro cercano un punto di incontro e di equilibrio.
 
Alle 17.30 di venerdì 3 settembre in programma anche il primo appuntamento della sezione Linguaggi, curata da Marzia Bona, Anna Benazzoli e Caterina Ghobert, in collaborazione con la rivista Limes: alla Biblioteca Civica arriva proprio la cartografa di Limes, Laura Canali (foto seguente) che, dopo aver guidato il pubblico attraverso le mappe che compongono la mostra allestita alla Biblioteca Civica, guiderà tutti in una riflessione dal titolo «Il confine non è una linea sottile», in cui invita a ricordare come la cartografia sia costruzione e non mera rappresentazione di significati: invertire lo sguardo significa in questo modo cambiare l’immaginario.
A moderare l’incontro sarà Elisa Dossi, giornalista di Rai News 24.
 
Il fine settimana proseguirà con il suggestivo appuntamento dell’alba alla Campana dei Caduti, dove Alessio Mario Romano, già leone d’Argento alla Biennale Teatro 2020, porterà il suo Chòros. Il luogo dove si danza, un rituale laico nell’attesa del sole che sorge, una celebrazione del senso di comunità.
Spiega l’autore: «Davanti al monumento che celebra la pace in memoria dei caduti di tutte le guerre prenderà forma una cerimonia istintiva e antica dove le singolarità si mischiano nella collettività e al tempo stesso si ribellano ad essa e alle sue regole».
Il 4 e il 5 settembre, alle ore 6 alla Campana dei Caduti. Da Rovereto è previsto un servizio di bus navetta gratuito, in partenza alle 5.40 del mattino dal palazzo delle Poste di Corso Rosmini.
 

 
 Biglietteria  
I biglietti sono disponibili online al sito orienteoccidente.it e l’acquisto online è supportato da una Infoline a cui si potranno richiedere informazioni e consulenza per l’acquisto da sito (0464016576 e [email protected])
La biglietteria de Festival è allestita in Corso Rosmini 58 (piano terra) a Rovereto ed è aperta ogni giorno, da lunedì a domenica, dalle 10 alle 15 e dalle 16 alle 20.
Per garantire la massima sicurezza di tutte e tutti, per evitare la creazione di assembramenti, non è possibile acquistare i biglietti nei luoghi di spettacolo. L’acquisto però sarà sempre possibile online fino a cinque minuti prima di ogni performance.
Il costo dei biglietti è vario in relazione al luogo di spettacolo e alla fascia di posto. Un’attenzione importante è riservata al pubblico under 30: tutti gli spettacoli sono disponibili per loro a un prezzo di 10 euro ed è disponibile anche il Carnet YOUNG, un carnet di quattro biglietti al costo di 30 euro.