Giorgia Meloni al Festival dell’Economia 2023
Giorgia Meloni al Festival: «Presidenzialismo e autonomia differenziata insieme rafforzano il Paese»
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L’intervista sul tema «L’Italia che vorrei» è partita dall’emergenza maltempo e dalla risposta dello Stato.
«Per dare un’idea di cosa è successo - ricorda Meloni - in 15 giorni è caduta la metà della pioggia che mediamente cade nella stessa zona in un intero anno. Ci sono stati 15mila evacuati, oltre alle vittime. Di fronte ad una catastrofe di questa portata, abbiamo messo a disposizione 2 miliardi, in 72 ore, uno sforzo umano per il quale ringrazio tutto il Consiglio dei Ministri. Lo dobbiamo ai cittadini e a un territorio fondamentale per l’Italia, mentre continueremo a lavorare sulle misure e le richieste all’Unione europea».
Dopo la sottolineatura sulla valenza del PNRR, anche per l’attività di tutela rispetto al rischio idrogeologico sul territorio, il Presidente del Consiglio si sofferma sul Piano Mattei e sulla ricerca di un rapporto nuovo con l’Africa.
Alla domanda sull’evasione fiscale la premier risponde annunciando la riforma complessiva del fisco in Italia, «una cosa che non viene fatta da diversi decenni».
«Serve uno Stato semplice, chiaro, giusto, che non sia percepito come avversario dai cittadini. La priorità va data alla grande evasione. Dall’Amministrazione mi aspetto lo stesso rigore con le big company che con i piccoli commercianti».
Ci sono poi presidenzialismo e autonomia differenziata: «Non sono in antitesi, al contrario rafforzano il Paese - prosegue il Presidente del Consiglio -. Ce le hanno indicate i cittadini con le elezioni, noi le dobbiamo fare e le faremo entrambe in questa legislatura. L’autonomia differenziata migliorerà la coesione nazionale. Finalmente introdurremo i Lea che sono il vero elemento di unione, finora mancante: rafforzeremo competenze di quelle Regioni che dimostrano di saper spendere meglio i soldi degli italiani».
Sui rapporti internazionali, alla luce del recente incontro con il presidente francese Macron, Meloni parla di un’Italia «oggi rispettata in un sistema multilaterale; la nostra postura è quella di una nazione seria, affidabile, non accondiscendente».
C’è quindi spazio per una risposta personale: «La perfezione non esiste, io ho cercato di trasformare le mie debolezze in punti di forza, rispondendo con i fatti che è quello che fa la differenza. Lo dico in particolare alle donne. Quando ti sottovalutano vuol dire che puoi stupire».
Infine il saluto di Maria Latella per un ritorno al Festival, stavolta in presenza, il prossimo anno.