Storie di donne, letteratura di genere/ 549 – Di Luciana Grillo

Liliana Bellone, «Il mistero di Puccini» – Un altro romanzo dell’autrice articolato su storie di donne realmente vissute

Titolo: Il mistero di Puccini
Autrice: Liliana Bellone
 
Traduttrice: Maria Gabriella Dionisi
Editore: Marlin (Cava de' Tirreni), 2024
 
Pagine: 176, Brossura
Prezzo di copertina: € 17
 
Ho già conosciuto Liliana Bellone, avendo letto e recensito in questa rubrica alcuni suoi romanzi, sempre centrati su storie di donne realmente vissute.
Ora è la volta di due fratelli, Michele e Giacomo Puccini, che hanno vissuto tra Italia e Argentina, in un tempo in cui l’emigrazione verso il Sud America era molto frequente.
Michele, nato tre mesi dopo la morte del padre, fu un giovane inquieto che, dopo aver abbandonato gli studi al Conservatorio, dalla Toscana si trasferì a Milano per raggiungere il fratello Giacomo, la cui carriera nel mondo della musica era in ascesa.
 
Ma l’idea di emigrare in Argentina per Michele fu più forte di ogni cosa, convinto com’era che oltreoceano, dove gli immigrati erano accolti con calore, avrebbe trovato la sua strada.
In realtà, riuscì soltanto ad insegnare piano, canto e lingua italiana in un paese al confine tra Argentina, Cile e Bolivia.
Lì fu invitato a comporre della musica per l’inaugurazione del prolungamento della linea ferroviaria in Bolivia, ma fu anche sfidato a duello dal marito di una donna con cui aveva intrecciato una relazione sentimentale.
Per sfuggire alla prigione, si rifugiò a Rio de Janeiro, dove morì nel 1891.
Aveva poco più di ventisei anni.
 
Suo fratello Giacomo era già famoso, le sue opere in cartellone.
Secondo Michele, «Giacomo, il maggiore, il preferito…» aveva avuto il privilegio di conoscere il padre che il più giovane Michele cerca «in queste lande desolate… E ti cerco padre, per cielo e per terra».
Michele cerca di ambientarsi nella sua nuova residenza, incontra due donne speciali, America, «magra, di statura regolare, i suoi occhi non erano brillanti, ma delicatamente vellutati, color miele molto intenso… labbra carnose e denti perfetti… capelli scuri e ricci e un corpicino da araba» e Fidelia, «mani immacolate e sottili, da pianista…, giovane e bella», moglie del senatore che aveva accolto il giovane Puccini e materna protettrice di America, a cui con dolcezza aveva insegnato a stirare, a lavare panni e pavimenti, a cucire e ricamare, anche a leggere.
 
Piace alle donne questo musicista italiano, elegante e raffinato: quando suona in chiesa, le signorine vanno a Messa per sentire la sua musica, sperando di vederlo, ma lui di notte ama America e di giorno sogna Fidelia.
Le chiacchiere dei pettegoli paesani creano inquietudine nel senatore, Michele progetta la fuga con Fidelia, ma il duello e il dubbio di aver ucciso il senatore lo convincono a fuggire.
America è con lui, in una galoppata disperata, inseguiti da «quegli uomini che sembravano possedere ali di cuoio… a volte i gaucho sparavano, per terrorizzarli ancora di più».
Dall’Argentina Michele arriva in Brasile: «fin dall’infanzia una colpa cieca e senza nome lo perseguitava, sebbene in alcuni momenti se ne dimenticava…», accolto dal vecchio amico Ulderigo Tarabacci, ma il suo destino era segnato.
Morì giovanissimo invocando Fidelia.
 
Mentre a Jujuy su Michele calava il silenzio, chi lo aveva conosciuto e apprezzato ne ricordava anche le capacità artistiche.
Pietro Crespi, ad esempio, portò con sé sia un valzer incompiuto che la «Marcha del Ferrocarril»; Giovanni Campassi ne parlò con il fratello Giacomo, che malinconicamente pensava: «Se non fosse venuto in America, sarebbe ancora vivo, povero fratello mio» e cercò di recuperare notizie di Michele… il suo primo figlio, Juan Carlos, nacque il 19 aprile, esattamente come Michele a Lucca tanti anni prima.
Giovanni, dunque, ricordando sia Michele che Giacomo e conoscendo la loro musica, finì col convincersi che «Michele è sempre presente nella musica di Giacomo Puccini. E’ come se volesse sottolineare la speranza di ritrovare il fratello minore, il fratello perduto, scomparso in questo continente».
 
Luciana Grillo - [email protected]
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