L'impegno nel nord del Kosovo della «Papa Coy» italiana

KFOR: la Compagnia operativa italiana impegnata per oltre un mese in Kosovo

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La Compagnia operativa italiana a guida 132° Reggimento Carri di Cordenons (PN), in forza al Multinational Battle Group West di KFOR (Kosovo Force), ha da poco concluso il suo impiego nelle municipalità del nord, a maggioranza serba, dove si concentra lo sforzo principale della missione.
L’unità, formata da militari italiani e da una piccola componente moldava, è stata dislocata per un intero mese presso la base avanzata «Nothing Hill», l’avamposto più a nord della KFOR in Kosovo, contribuendo efficacemente al mantenimento del clima generale di sicurezza e di libertà di movimento.
I carristi hanno condotto attività in supporto alle forze di polizia locali, pattugliando le aree più sensibili e monitorando le vie di comunicazione.
La Compagnia ha fatto rientro a Camp Villaggio Italia e continuerà ora a svolgere i compiti assegnati all’unità multinazionale a guida italiana, che vede anche la partecipazione di assetti sloveni, austriaci e moldavi.
Il Multinational Battle Group West, responsabile dell’intero settore ovest del Kosovo, ha come compito principale la salvaguardia e la protezione del Monastero di Visoki Decani, luogo di culto serbo-ortodosso che dal 2004 é parte del patrimonio culturale tutelato dall’Unesco.