La Tessera d’Onore della F.I Golf a Cesare Prandelli

Gliel'ha consegnata il presidente della Federgolf Franco Chimenti

Il Presidente Franco Chimenti ha consegnato la Tessera d'Onore della Federazione Italiana Golf al Commissario Tecnico della Nazionale di calcio Cesare Prandelli nel corso di un incontro con la stampa in una delle sale al Palazzo delle Federazioni di Roma.

«A golf giocano molti personaggi di rilievo - ha spiegato il presidente Chimenti - ai quali fa Federazione è ben lieta di poter dare la tessera d'onore. Prandelli, però, è diverso dagli altri e per questo ho voluto incontrarlo per consegnargli la tessera di persona, perché è uno degli esponenti più seri e preparati che lo sport abbia.
«Quando era ancora calciatore mi colpiva per come si comportava sul campo, per la sua etica e per la sua sportività. Il golf ha nell'etica uno dei suoi valori fondamentali, che Prandelli ha interpretato e interpreta nel modo migliore sia nel suo lavoro che come golfista: per tale motivo ritengo che la sua presenza tra di noi renda questo giorno molto importante per la nostra disciplina.»

Prandelli, dopo aver ringraziato, ha spiegato il suo rapporto con il golf.
«Praticarlo è il modo migliore per staccare completamente dalla vita di tutti i giorni e dal proprio lavoro, vivendo a contatto pieno con la natura. Lo trovo particolarmente adatto per un calciatore perché consente di uscire da un mondo non sempre facile, di estraniarsi completamente, ma nel contempo aiuta a mantenere sempre viva la concentrazione come deve avvenire anche su un campo di calcio.
«Un gioco? No, è sicuramente uno sport perché per completare 18 buche, magari trascinando anche la propria sacca, occorre una certa preparazione fisica. Ho parlato con dei professionisti i quali mi hanno confermato come agli elementi tecnici vadano aggiunti anche quelli atletici.»

IL CT è arrivato al golf in maniera singolare.
«Ho iniziato a giocare dopo essere stato esonerato dal presidente Zamparini quando ero alla guida del Venezia. Naturalmente ci rimasi male e trascorsi un paio di giorni non proprio belli, poi un amico mi invitò a provare. E' stato un amore a prima vista. Ho 18 di handicap, ma in realtà dovrebbe essere un po' più basso. Non cambia perché disputo pochissime gare in quanto ho poco tempo a disposizione. Però è bello effettuare un giro con gli amici e magari batterli.
«Abitualmente gioco a Poggio dei Medici. Ho avuto occasione di conoscere alcuni professionisti, in particolare Costantino Rocca, personaggio straordinario sia come atleta che a livello umano. Quando capita a Firenze giochiamo insieme. Ho incontrato anche Matteo Manassero e ho fatto qualche buca con lui: sono rimasto impressionato non tanto dalle qualità tecniche, quanto dalla sua capacità di sostenere ogni tipo di pressione.»

Il colpo migliore del CT?
«Sicuramente il drive, ma sul resto ho ancora tanto da lavorare».