«Città del futuro e mobilità sostenibile» al Festival dell'Economia
Immaginare le città del futuro come fondamentale driver del cambiamento
La città è sempre più al centro di un dibattito importante anche dopo la fine dell’emergenza legata alla pandemia.
Il Covid 19 ha sicuramente cambiato la nostra percezione degli spazi cittadini (case, uffici, negozi) ma non c’è stata quella fuga dai centri urbani verso i borghi e i paesi che molti avevano ipotizzato.
La città resta dunque nevralgica per pensare al futuro del nostro Paese anche tenendo conto delle diverse criticità fra cui quella legata al drastico calo delle nascite in Italia.
Questo il punto di partenza dell’incontro Città del futuro e mobilità sostenibile proposto oggi all’Aula Kessler della Facoltà di Sociologia per il Festival dell’Economia.
Paola Dezza, giornalista de Il Sole 24 Ore, ha introdotto i diversi ospiti nei due step pomeridiani a partire da Matteo Robiglio del Politecnico di Torino che ha spiegato come a suo avviso: «Le città del futuro assomiglieranno a quelle del passato e a quelle di oggi ed è inutile pensare ci possano essere grandi cambiamenti».
Carlos Moreno, Scientific Director, Chair Eti «Entrepreneurship Territory Innovation» (IAE Paris – Sorbonne University) ha portato la sua testimonianza in collegamento video da Città del Messico sottolineando l’attualità della sua idea sulla «città dei 15 minuti» cioè una nuova idea di prossimità all’interno delle città, orientata allo sviluppo sostenibile.
Secondo la sua teoria, in città dovremmo essere in grado di raggiungere a piedi o in bicicletta tutti i servizi essenziali a non più di 15 minuti da casa: il lavoro, la scuola, i negozi, l’assistenza sanitaria, la cultura, lo shopping e il divertimento. Un concetto ripreso nelle parole di Elena Granata del Politecnico di Milano.
«Quella di Moreno – ha detto la Granata – con la sua definizione di città del quarto d’ora è una metafora che ha avuto un grande successo.
«Se guardiamo al nostro presente possiamo dire come non sia la città ad essere cambiata ma lo siano i cittadini che sono diventati più esigenti e hanno bisogni assai diversi di quelli del passato.»
Emanuela Molinaro, partner studio legale Orrick ha invece tracciato un quadro del mercato immobiliare di oggi in continuo cambiamento che porta a valutare come i rischi ambientali e sociali possano diventare nelle città anche rischi per gli investimenti.
Secondo Alessandro Maggioni, Presidente cooperativa C.C.L. e Confcooperative Habitat che ha portato l’esempio della sua esperienza edilizia a Milano:.
«La pubblica amministrazione deve dialogare in maniera concreta con i privati per creare una città più vivibile e a dimensione di cittadino.»
Fra i punti salienti della prima parte dell’incontro anche quello legato al calo delle nascite sollevato da Matteo Robiglio: «Il problema della natalità avrà delle ripercussioni importanti anche nel tessuto urbano del nostro Paese».
Gli interventi sono stati anche quelli di Marco Cantamessa, del Politecnico di Torino, che ha sottolineato come le città siano destinate ad essere in tutto il mondo sempre più centri di innovazione fra tecnologia e digitale, Diego Cattoni, Presidente Aiscat, Amministratore Delegato di Autostrada del Brennero e Luca Daniele, Direttore Generale e Cfo Telepass. Il Sindaco di Trento, città che ospita il Festival dell’Economia, Franco Ianeselli ha evidenziato come l’obiettivo di Trento sia quello di diventare fra i territori più sostenibili d’Europa sia dal punto di vista sociale che ambientale.
Fra le sfide più importanti che dovrà affrontare la città da lui amministrata anche quella del tunnel del Brennero che sarà terminato intorno al 2032.