Lettere al Giornale – Paolo Farinati
La Democrazia e la Libertà vivono e rimangono forti solo con il Coraggio e con la Dignità della Verità
La Democrazia e la Libertà vivono e rimangono forti solo se fondate sul Coraggio e sulla Dignità della Verità. In altre parole, senza la Verità e il Coraggio di affermarla sempre la Democrazia e la Libertà nascono assai deboli e durano molto poco nel tempo.
Pongo queste parole come premessa in quanto in questi giorni la mia amata Rovereto è al centro di un dibattito nato dal NO dato dalla Amministrazione comunale alla proiezione del film farsa «Il Testimone», finanziato direttamente e indirettamente dal Presidente russo Vladimir Putin e dalla sua cerchia oligarchica.
Io sono assolutamente e convintamente dalla parte di chi ha proibito la proiezione. C’è chi lo avrebbe proiettato in nome della democrazia(!).
Ma, come da me già scritto, la Democrazia, la cui conquista in Italia e in Europa, ricordo a tutte e a tutti, è costata la vita di milioni di persone, giovani e meno giovani, si fonda sulla Verità. Ebbene, il suddetto film, di verità ne narra e ne dice molto poca, anzi.
È come se nel 1946 e 1947 fosse stato distribuito in Italia il libro e proiettato il film «Mein Kampf» di Adolf Hitler.
E allora, di cosa stiamo parlando? Va precisato, che la sera di mercoledì 20 marzo 2024 alla Sala Filarmonica di Corso Rosmini non è stato proiettato il suddetto film, ma si è svolto comunque il previsto rispettoso dibattito sulle prossime elezioni comunali di Rovereto, con protagonisti alcuni membri di Democrazia Sovrana Popolare, partito di matrice comunista, con in testa il candidato Sindaco Milo Marsilli.
Del resto, siamo una comunità democratica e questo mi sembra un fatto giusto e doveroso.
Tornando al pseudo-film in questione, in esso non vi sono «opinioni e informazioni oggettive e vere», ma solo un miscuglio ignobile di falsità e di menzogne che offendono il popolo ucraino, la nostra libera Europa e persino il nobile popolo russo(!).
So bene che la guerra non costruisce alcunché di buono, anzi, ma ricordiamo che senza l'estremo sacrificio di milioni di giovani soldati e resistenti italiani, americani, inglesi, francesi, nord-africani, neozelandesi, indiani, russi e di altre Nazioni l'Italia e l'Europa intera non avrebbero sconfitto il nazi-fascismo e costruito una grande comunità fondata sulla Democrazia e sulla Libertà.
Non dimentichiamolo mai. Studiamo la storia, quella vera, non quella fatta di ricostruzioni propagandistiche.
Putin è un criminale di guerra, un politico bugiardo, inaffidabile e molto pericoloso: chiediamo a chi abita oggi in Moldavia, in Lettonia, in Lituania, in Estonia, in Polonia cosa pensano di lui.
La pace non si costruisce standosene comodamente seduti in poltrona a giudicare a destra e a manca.
Vorrei vedere se un giorno fossero bombardati la nostra casa e i nostri cari inavvertitamente e in maniera unilaterale.
Ribadisco che il nobile e generoso popolo russo non è Putin: Putin è un criminale che vuole distruggere le nostre libertà. Proviamo ad andare a vivere in Russia o in Bielorussia, ma non a Mosca, a San Pietroburgo o a Minsk, bensì nelle periferie e nelle campagne e vedremo come il comunismo non ha mai costruito libertà, rispetto ed equo benessere (Russia, Cina, Corea del Nord, Cuba ecc.).
Ricordiamocelo sempre.
Il prof. Norberto Bobbio ci ha detto e scritto più volte che «Un diritto conquistato, non lo è per sempre».
Ciò a dire che tale diritto va coltivato e difeso ogni giorno presente e futuro. Altrimenti il rischio è quello di perderlo.
Di questo fatto sanno molto, ahi loro, le donne e gli uomini ucraini, che hanno vista infranta la libera volontà di indipendenza del loro Paese sancita ben oltre 30 anni fa, ovvero dal 24 agosto 1991.
Se poi aggiungiamo che già nel 1954, per volontà dell’allora Capo del Governo sovietico Nikita Chruscev e su decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, la sovranità sull'oblast′ di Crimea fu trasferita alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina (RSSU, non possiamo che definire un crimine contro l’Umanità le vigliacche e violente decisioni di Vladimir Putin, quantomeno dal 2014 ad oggi, verso il popolo ucraino.
Paolo Farinati - Rovereto