Giornata mondiale della fisioterapia – Di Nadia Clementi
Prospettive di una professione sanitaria in rampa di lancio nell’era del covid-19
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Ci siamo lasciati alla fine del mese di maggio con l’intervista al dottor Mattia Salomon, fisioterapista e coordinatore territoriale dell’Associazione Italiana di Fisioterapia (vedi).
In quell’occasione abbiamo approfondito i radicali cambiamenti che negli ultimi 30 anni ha subito l’associazione di massima rappresentatività nazionale per i fisioterapisti, e parallelamente, di come sia mutata, la figura della professione sanitaria del fisioterapista.
Un cambiamento che si evoluto grazie all’aggiornamento scientifico e all’acquisizione di nuove conoscenze.
Nel futuro, sarà fondamentale che A.I.FI. percorra nuove strade per essere al passo con i tempi, attraverso l’approfondimento di diverse patologie, in modo da ottenere approcci di cura più mirati, più specifici e più complessi.
Non solo, sarà altrettanto importante che in Trentino Alto Adige, come in tutta Italia, vi sia una spiccata propensione a diffondere la cultura fisioterapica.
Lo scopo sarà quello di soddisfare i bisogni di salute del paziente attraverso differenti modalità di azione nei campi muscolo-scheletrico, sportivo, neurologico, geriatrico, viscerale ed uro-ginecologico, materno-infantile.
A.I.F.I., avrà inoltre il compito di educare ed informare il cittadino, potenziale paziente, a distinguere la professionalità e la specializzazione del fisioterapista.
Quale occasione migliore, per sensibilizzare il cittadino verso il ruolo che questa figura professionale riveste trasversalmente a tutte le fasi dell’esistenza umana, se non per ricordare che nella seconda settimana di settembre ricorre, ogni anno, il giorno 8, la celebrazione della Giornata Mondiale della Fisioterapia.
Un evento nato nel lontano 1996 che segna l'unità e la solidarietà della comunità globale della Fisioterapia, a ricordare il giorno della fondazione della World Physiotherapy - World Health Organizzation (WP - WHO), organo globale di più 125 associazioni a livello mondiale e che rappresenta oltre 660.000 fisioterapisti.
Mai come per 2021, la giornata dell’8 settembre vuole essere la giornata apice per una professione che tanto fa per i cittadini, ma che pochi ancora realmente conoscono. La punta di un iceberg che rappresenta il lavoro, spesso anche silenzioso, che ogni giorno la comunità dei fisioterapisti mette in campo per l’efficienza del sistema sanitario.
In questo periodo, dominato dall’imprevedibilità della pandemia da Covid-19, tutto il mondo della fisioterapia internazionale ed italiana focalizzeranno la loro attenzione sull’impatto che l’infezione da SARS-CoV2 sta determinando sulla salute della popolazione generale.
A distanza di mesi dalla guarigione clinica di molti pazienti, infatti, si sono rilevate una serie di disfunzioni coinvolgenti diversi apparati per le quali potrebbe essere indicata una valutazione fisioterapica e un eventuale percorso di trattamento all’interno di una presa in carico multidisciplinare.
Per questo motivo, a partire dal 4 fino all’11 settembre l'Associazione Italiana di Fisioterapia ha pensato di realizzare una serie di eventi ed incontri che si svilupperanno seguendo lo slogan «La fisioterapia rimette in movimento la vita».
Si susseguiranno eventi per i professionisti, a partire già dal fine settimana, con un webinar dal titolo «La fisioterapia e la sindrome Long Covid: valutazione e trattamento» (vedi), volto a sottolineare il ruolo dei fisioterapisti e della riabilitazione nel trattamento e nella gestione delle persone colpite dal Coronavirus, e momenti di confronto con le Associazioni dei Cittadini e dei Malati, avranno un ruolo di primo piano nell’instaurare nuove occasioni di dialogo.
Dedicare tutto lo spazio necessario per dar voce al punto di vista ed al contributo dei cittadini, soprattutto in questa delicata fase della vita del nostro Paese, è infatti fondamentale per progettare nuove strategie di intervento in grado di rispondere con modalità sempre più efficaci ed appropriate ai bisogni di salute emergenti che l’impatto del COVID-19 ha avuto ed avrà anche sulle attività lavorative e il futuro della sanità.
L’8 settembre, giorno della ricorrenza, vedrà protagonista anche la Commissione d’albo nazionale dei Fisioterapisti, in un secondo webinar dal titolo «La Fisioterapia rimette in moto la Vita: le sfide dell’oggi, le proposte del domani, per la Salute dei Cittadini» (vedi), per far conoscere ai cittadini, alle istituzioni e al mondo dell’informazione le potenzialità attuali e future della Fisioterapia nei diversi campi di impegno della professione.
A cornice di questi momenti di opportunità per riconoscere il lavoro che i fisioterapisti svolgono per i loro pazienti e la comunità, in Trentino Alto Adige saranno coinvolti alcuni volti noti dello sport regionale, che sulle pagine social Facebook ed Instagram della Sezione Territoriale di A.I.FI. racconteranno la loro esperienza diretta con la fisioterapia.
Una testimonianza diretta da parte di atleti, alcuni dei quali rientrati da poco dall’esperienza olimpica, del mondo dell’atletica leggera, del volley e di altre discipline, a riprova del ruolo di sostegno e di vicinanza che il fisioterapista riveste nella carriera di un’agonista, dalle fatiche degli allenamenti, agi infortuni, fino alla gloria dei trionfi.
A rimarcare in maniera forte l’obiettivo voler essere identificati sempre più come professionisti al fianco del cittadino in tutte quelle attività di prevenzione, cura e riabilitazione, e che si adoperano con metodo scientifico per garantire la salute, attraverso servizi utili e necessari alla comunità, tutti i fisioterapisti indosseranno un nastro di colore azzurro, un segno distintivo che sia l’occasione per raccontare i valori e l’importanza della fisioterapia per la vita di milioni di persone. Per tutti i pazienti ed i cittadini sarà inoltre scaricabile un vero e proprio kit informativo, tradotto in italiano, e disponibile anche in altre lingue europee e del mondo (vedi), a riprova di come fisioterapia possa abbracciare tutte le fasi dell’esistenza umana, dall’età pediatrica a quella geriatrica, interessando persone che presentano patologie cardio-respiratorie, reumatologiche, muscolo-scheletriche, neurologiche, persone che soffrono a causa di dolore cronico o che hanno subito un infortunio sportivo.
Nadia Clementi – [email protected]