Storie di donne, letteratura di genere/ 364 – Di Luciana Grillo

Lisa Ginzburg «Cara Pace» – Con questo nuovo romanzo, l’autrice raggiunge una maturità compiuta e sofferta

Titolo: Cara pace
Autrice: Lisa Ginzburg
 
Editore: Ponte alle Grazie 2020
Genere: Narrativa contemporanea
 
Pagine: 256, Brossura
Prezzo di copertina: € 16
 
Questo magnifico romanzo, proposto da Nadia Terranova per la selezione del Premio Strega 2021, avvince fin dalla prima pagina: racconta, con una scrittura rigorosa, raffinata e mai stucchevole, la storia di due sorelle, Maddi e Nina, che si amano molto, ma che sono tanto diverse: Maddi, la maggiore, che racconta in prima persona la loro storia, è «timida, sobria, riservata. Me che sempre appoggio Nina, la giustifico, le faccio da scudo; me sua spettatrice privilegiata… la sua natura è impulsiva, e intricata, una collezione di umori che cambiano sempre… Prima che volo, lei è tempesta di vento. Si getta sulle cose, le travolge, se ne fa travolgere… E a complicare le cose c’è la sua bellezza», bella come la madre Gloria, che dopo la nascita delle due figlie desiderava «più agio, e libertà, e felicità…Non amava Seba, ora aveva l’impressione di non averlo mai amato. E nel pensare così ancora di più si sentiva mancare l’aria».
 
Dal disagio della mamma alla sua scomparsa improvvisa, dalla presenza saltuaria del papà Sebastiano alla governante Myléne che finalmente mette ordine nella vita delle piccole, dalla casa delle bambine alla scuola, allo sport… crescono velocemente Maddi e Nina, con le loro insicurezze, «l’una per l’altra sponda, argini al caos che ci trovavamo ad attraversare… il nostro patto era uno scudo, un carapace… il mio carapace (dice Maddi) - carapace - carapace, cara pace».
Il papà, a cui il lavoro va benissimo, si trasferisce a Milano e torna a trovare le sue figlie spesso accompagnato da improbabili fidanzate; con Gloria c’è Marcos, che «per la mamma è stato un porto… La sua radice in forma di nuove ali… Come aveva potuto? Come può una madre permettere che la vita delle sue figlie si svolga lontano, in sua assenza?»
 .
Maddi paziente, si pone queste domande e lascia correre, Nina invece si lamenta, si innervosisce… Crescono, diventano giovani donne, si innamorano e si sposano, Maddi vive a Parigi, sembra serena, «Io ho costruito: con Pierre una famiglia, con me stessa un carapace, uno scudo di protezione, immunità prudente, un sistema autodifensivo provvisto di un campanello d’allarme per evitarmi i guai»; Nina, dopo alcuni incontri che non vanno a buon fine, incontra Brian, vive con lui a New York e telefona spesso a Maddi, soprattutto quando si sente giù, e parla parla parla, senza pensare che per Maddi potrebbe non essere il momento giusto.
Alla ricerca del passato e delle radici, Maddi coraggiosamente esce dal suo carapace per tornare a Roma, un breve viaggio da sola e lì, nei luoghi che hanno visto la sua infanzia difficile, finalmente si lascia andare e accoglie le sorprese che la vita le riserva.
Forse finalmente Maddi diventa, da adulta, veramente se stessa.
 
Con questo nuovo romanzo, Lisa Ginzburg – già recensita in questa rubrica – raggiunge una maturità compiuta e sofferta; anche nel romanzo «Per amore» c’era il ricordo lancinante (e ingombrante) di un’infanzia difficile, ma in questo suo ultimo lavoro le due sorelle, il ricordo della madre, la loro infanzia esplosa si risolvono in un’elaborazione saggia e meditata del passato e nell’accettazione matura della vita che deve andare avanti, nonostante tutto.
La scrittura è esemplare.
Mi auguro che i giurati del Premio Strega leggano attentamente questo romanzo!
 
Luciana Grillo - [email protected]
(Recensioni precedenti)