Operazione Aspides: lo «scudo» europeo nel Mar Rosso
I pericoli che corriamo e la descrizione della nave Caio Duilio che stiamo inviando
Il cacciatorpediniere Caio Duilio.
L’Unione Europea ha varato l’Operazione Aspis («scudo» in greco) che vedrà alcune unità navali pattugliare l’imboccatura meridionale del Mar Rosso tra il Golfo di Aden e lo Stretto di Bab el Mandeb per proteggere i mercantili in transito dalla minaccia di missili e droni lanciato dalle milizie Houthi che dalla fine di novembre dello scorso anno minacciano il traffico marittimo commerciale diretto in Israele o facente riferimento ad armatori e interessi israeliani.
Una minaccia estesa dal 12 gennaio alle navi militari e commerciali britanniche e statunitensi, considerati obiettivi legittimi dalle milizie Houthi in seguito alle quattro ondate di attacchi condotti dalle armi di aerei e navi anglo-americani contro postazioni Houthi sul territorio dello Yemen.
L’Italia ha assunto il comando dell’operazione e ha inviato il cacciatorpediniere «Caio Duilio», la nave della Marina Italiana più attrezzata per questo tipo di impiego.
Il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani ha precisato che si tratta di una missione esclusivamente difensiva e che non è previsto in alcun modo l’attacco su basi nel territorio yemenita.
Ci auguriamo che possa andare tutto bene, perché non stiamo trattando con un nemico dotato di forza militare ma di ribelli che ragionano fuori dagli schemi. Quindi potrebbero interpretare male ogni mossa delle nostre navi.
Già il fatto che ci considerino «nemici» prima ancora di aver fatto qualcosa, spiega l’atteggiamento di prevenzione concettuale.
Quanto alla difesa, sappiamo che esistono quella attiva e quella passiva. La difesa passiva è quella voluta dal nostro Ministro degli esteri: respingere gli attacchi. La difesa attiva è quella che per difendersi attacca le postazioni nemiche che attaccano.
Il pericolo maggiore consiste nei barchini esplosivi radiocomandati. Se troppo numerosi potrebbero creare qualche difficoltà alle nostre difese.
In tutti i casi, come si sa, nelle missioni militari nulla va come previsto.
Ci auguriamo che i nostri ragazzi (240) non corrano rischi.
Il Caio Duilio è un cacciatorpediniere lanciamissili della Marina
La nave prende il nome dal console romano Gaio Duilio che nel 260 a.C. fece costruire un'armata di 120 navi dotate di un ponte mobile con uncini, detto «corvo», per riuscire a contrastare la potente flotta nemica cartaginese.
Questa invenzione consentì ai Romani di trasformare lo scontro navale in un combattimento corpo a corpo dove potevano esprimere la loro superiorità.
In quello stesso anno le flotte romana e cartaginese si scontrarono nella battaglia di Milazzo dove i Cartaginesi furono pesantemente sconfitti: con questa vittoria i Romani divennero i nuovi padroni del Mediterraneo occidentale. Primo romano a vincere in mare, Duilio fu onorato con un trionfo e con l'erezione nel Foro di una colonna costruita con i rostri delle navi nemiche; colonna rostrata che ancora oggi appare nel crest della nave.
Il Caio Duilio è stato varato il 23 ottobre 2007 e trasportato presso i cantieri navali del Muggiano (SP) il 29 ottobre successivo per l'allestimento del sistema di combattimento.
Il 12 febbraio 2008 ha effettuato la prima prova in mare in moto autonomo ed è entrato in servizio nel naviglio militare con la consegna alla Marina il 3 aprile 2009. Il 5 maggio, nelle acque di La Spezia, ha preso parte insieme alla gemella Andrea Doria e alle sorelle francesi Forbin e Chevalier Paul a un'esercitazione congiunta.
Ha ottenuto la caratteristica «prontezza al combattimento» dopo il conseguimento della piena efficienza operativa e il superamento del tirocinio navale presso il Centro addestramento aeronavale della Marina militare durante i primi mesi del 2012, durante i quali ha anche effettuato positivamente i primi test per il sistema missilistico PAAMS effettuati senza il personale tecnico MBDA.
Armamento
Artiglieria.
- 3 cannoni Oto Melara 76/62 mm del tipo Super Rapido Davide/Strales (ILDS)
- 2 mitragliere Oto Melara Oerlikon KBA da 25/80 mm
Siluri
- 2 sistemi lanciasiluri EuroTorp B515/1 per siluri leggeri MU90 con sistema semiautomatico di movimentazione armi della Calzoni
Missili
- PAAMS
- 6 lanciatori verticali (VLS) in moduli da 8 celle ciascuno del tipo DCNS Sylver A-50 per missili superficie/aria a corto raggio Aster 15 ed a medio raggio Aster 30 MBDA per un totale di 48 celle più predisposizione per 2 ulteriori moduli da 16 celle
- 4 lanciatori binati per 8 missili antinave Teseo nella nuova versione Mk2/A con capacità di attacco a bersagli terrestri e guida GPS
Altro
- 2 Sistemi d'arma non letali MASS (Multirole Acoustic Stabilized System) della Sitep Italia
Mezzi aerei
- 1 elicottero del tipo NHIndustries NH90 od AgustaWestland EH101 armato con siluri MU90 o missili antinave Marte Mk2/S.