Da Augsburg a Roveda, la storia delle vetrate di S. Romedio
Dalla Germania la visita di un gruppo sulle tracce di Leo Eichleitner, benefattore che donò al paese mòcheno le preziose vetrate nel 1912
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Si è svolta nei giorni scorsi la visita di una trentina di persone provenienti da Augusta (Augsburg), la città dove un discendente di un emigrato dal paese mòcheno di Roveda aveva fatto fortuna. Leo Eichleitner (1854-1917) fu un maestro vetraio di successo che realizzò numerose opere sia in ambito religioso che civile. Si trattava di vetrate decorative, tipiche dello Jugendstil o Art Nouveau, in Italia più noto come stile Liberty, che traeva ispirazione soprattutto da motivi floreali e naturalistici.
La visita è stata voluta e organizzata dalla sezione sveva dell’AWO, importante organizzazione impegnata nel sociale. Il gruppo è stato accolto per una visita guidata nella sede dell’Istituto culturale mòcheno a Palù e a Roveda dal Sindaco di Frassilongo Luca Puecher.
Il nome del maestro vetraio rivela anche la sua origine: Eichleitner in tedesco significa infatti «di Roveda», essendo il paese chiamato in lingua tedesca «Eichleit».
Eichleitner volle sottolineare il suo legame con il paese di origine della famiglia tramite una donazione significativa, che andasse oltre all’ambito privato, producendo e donando alla chiesa curaziale di S. Romedio i vetri decorati con motivi geometrici e floreali di due lunette e del rosone, che tuttora fanno bella mostra di sé.
Leo Eichleitner non era soltanto un valente artigiano, ma era anche stato per un lungo periodo sindaco della cittadina di Göggingen, oggi inglobata nel comune di Augsburg.
Il borgo, prevalentemente rurale, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo vide una profonda trasformazione, fino a diventare una cittadina industriale bisognosa anche di opere pubbliche, che Eichleitner intraprese con coraggio.
Tra queste sono annoverate un nuovo ponte sul fiume Wertach, la costruzione della Franz-Schubert-Schule e di un nuovo ospedale sulla Römerstrasse. Forse anche per questo, non gli mancò la fiducia da parte dei cittadini che lo riconfermarono a capo dell’amministrazione per un intero trentennio, dal 1887 al 1917.