La nostra amata Rovereto/ 26 – Di Paolo Farinati
Football Club Rovereto, una storia prestigiosa che continua con rinnovate ambizioni
Prima Squadra 2020-21.
Il Football Club Rovereto è una società sportiva giovane, nata però lungo la prestigiosa storia del calcio roveretano, ovvero di quella Unione Sportiva Rovereto che in ben oltre 100 anni di attività ha saputo scrivere pagine memorabili, che hanno entusiasmato migliaia e migliaia di sportivi.
Partendo dal polveroso campo comunale di via San Giovanni Bosco, fino allo splendido Stadio Quercia. Campionati di vari livelli, da quello regionale a quello condito da indimenticabili sfide in importanti Campionati nazionali.
Oggi quelle esperienze vivono ancora grazie ad una società rinnovata, giustamente ringiovanita nella dirigenza, che con le capacità e la passione di tecnici e di collaboratori vari ha riportato verso il calcio e riavvicinato ai gloriosi colori bianconeri delle «zebrette» moltissimi giovani atleti.
Le premesse ci sono tutte, l’organizzazione del sodalizio vive di grande professionalità, l’obiettivo è tornare a competere sempre più in alto, comunque sempre con l’indispensabile programmazione e con la necessaria prudenza.
Ne parliamo molto volentieri con il dottor Carlo Schönsberg, giovane noto commercialista, nonché entusiasta e capace Presidente della Società.
Accanto a lui un team dirigenziale di tutto rispetto: il Vice Presidente Fabio Degasperi, i Consiglieri Elena Albertini, Marco Giovanella e Alberto Turella, il Revisore dei Conti Alessandro Batocchi, il Direttore Sportivo Ennio Floriani, il Manager della Prima Squadra Paolo Eccher, il Responsabile Organizzativo Paolo Ondertoller.
Il nostro incontro è nella splendida Piazza delle Oche o del Nettuno, oggi anche Piazza Cesare Battisti, nel cuore pulsante di Rovereto.
Unione Sportiva Rovereto - 1972-73.
Buon giorno Presidente Schönsberg. Prima di tutto vivissimi complimenti per l’encomiabile impegno che lei, con i suoi validi collaboratori, sta ponendo giornalmente a disposizione per il calcio roveretano. Prima di passare al FC Rovereto, le chiedo gentilmente di raccontare, seppur in breve, la gloriosa storia, i protagonisti e i momenti più significativi di quella che è stata l’US Rovereto.
«È una gloriosa storia sportiva di ben oltre 100 anni. È molto difficile raccontarla senza dimenticare qualcuno o omettere qualche fatto significativo. Chiedo perdono fin d’ora.
«Sicuramente questa meravigliosa storia è stata uno dei motivi che mi ha spinto a mettermi a disposizione per il calcio cittadino, costituendo la nuova società F.C. Rovereto.
«L’U.S. Rovereto ha fatto gioire e soffrire sportivamente migliaia e migliaia di roveretani, nei vari campionati nazionali e regionali. Ricordiamo la prestigiosa partecipazione alla Serie C nazionale nel secondo dopoguerra e negli Anni ’50, per giungere ai fantastici campionati giocati sempre nella terza serie italiana degli Anni ’60 e ’70, con il Presidente Remo Albertini, il tecnico Franco Giavara e grandissimi giocatori, come il rosso saccardo Fufi Miorandi, il capitano Vincenzo Barba, il moriano pilastro della difesa Francesco Taddei, Boschi, il goleador Dal Balcon, il talentuoso portiere Pedrazzi, Rigoni e molti altri.
«Come non appassionarsi di queste memorabili imprese sportive, in una piccola città che allora aveva meno di 30 mila abitanti, ma che poteva contare su un fantastico Stadio Quercia, sempre gremito all’inverosimile, e non solo in occasione degli “infuocati” derbies con il Trento e il Bolzano (!).»
Come spesso succede anche nello sport, quella lunga storia è finita. Cosa l’ha spinta e vi ha motivato a ripartire?
«Accanto ai motivi che ho elencato prima, si è aggiunto il fatto che nel 2016 l’US Rovereto era in difficoltà economica, difficoltà che si protraeva ormai da alcuni anni. Il Mister, nonché anima di quell’US Rovereto, Giuliano Giovanazzi, a cui sono legato da un rapporto di amicizia sin dall’infanzia, nel maggio 2016 mi chiese aiuto a comprendere meglio la situazione economica dell’US Rovereto.
«Mi sono reso da subito disponibile. Sin dal primo momento ho compreso che la posizione debitoria dell’US Rovereto non consentiva in alcun modo una continuità aziendale della società. Per tale motivo ho rilevato che l’unica soluzione possibile fosse quella di fondare una nuova società, che ripartisse da zero.
«Abbiamo così deciso di costituire una nuova società con la forma giuridica della cooperativa per i seguenti motivi:
• avere garantita l’autonomia patrimoniale;
• dare a tutti i roveretani l’opportunità di diventare Soci del FC ROVERETO sul modello dei
club ad azionariato popolare.
«Tanti si sono spesi per aiutare il FC Rovereto a ripartire. Penso ai membri del Consiglio di Amministrazione, agli allenatori, ai dirigenti ed ai tanti sponsors, come FIR, che sin dal primo giorno hanno creduto in questo progetto sportivo e sociale.
«Ritengo inoltre che un ringraziamento speciale lo meriti l’Assessore Mario Bortot. Senza il suo coraggio probabilmente non ci sarebbero mai stati i presupposti per iniziare questa nuova importante avventura.»
La squadra del Rovereto schierata negli Anni '50 sullo storico comunale di Via San Giovanni Bosco.
Si intuisce che la vostra programmazione è a medio-lungo termine. Quali sono i vostri obiettivi più immediati?
«Sin dalla nascita il nostro slogan è sempre stato Far tornare il Rovereto ai fasti del passato. Ma per farlo, viste le ristrettezze economiche attuali, ritengo che la scelta migliore sia quella di investire sul settore giovanile per formare calciatori che possano giocare nella nostra prima squadra.
«Per tale motivo il nostro principale obiettivo è quello di far crescere gli atleti del settore giovanile cercando di insegnare calcio ai nostri ragazzi. Nel medio periodo mi piacerebbe vedere circa il 70% dei giocatori della prima squadra provenienti dal nostro settore giovanile.
«Chiaramente la prima squadra è un importante volano e per questo, non le nascondo, che l’obiettivo societario è quello di vedere presto il FC Rovereto militare nel Campionato di Eccellenza regionale.»
Nel calcio, come in tutte le discipline sportive, sono fondamentali le capacità degli istruttori o allenatori che dir si voglia. Come vengono selezionati e com’è il rapporto con loro e tra di loro?
«Cerchiamo di selezionare i migliori istruttori e preparatori atletici valutando non solo le competenze tecniche ma soprattutto i valori umani.
«Agli istruttori affidiamo il patrimonio più grande del FC Rovereto, i nostri ragazzi. La società per questo si è attrezzata con un direttore sportivo che valuta e coordina i vari istruttori.
«Si cerca inoltre di tenere riunioni tecniche e aggiornamenti periodici con allenatori delle squadre con l’obiettivo di avere una linea unica nella gestione sportiva.»
Bella immagine di un derby infuocato degli Anni '60 giocato allo stadio Briamasco tra aquilotti e zebrette.
Come sono gli attuali rapporti con le altre società della città e della Vallagarina?
«I rapporti in generale sono buoni. Ritengo però che sia fondamentale aggregare di più le società calcistiche di Rovereto. Vista la situazione economica attuale, maggiormente aggravata dalla pandemia in corso, polarizzare l’offerta calcistica alle famiglie e difendere i campanilismi ha sempre meno senso.
«FC Rovereto e Sacco San Giorgio hanno tentato una fusione nel 2018, fusione che alla fine non è andata a buon fine. Mi ha rallegrato avere visto San Rocco e Sacra Famiglia fondersi e creare Virtus Rovere, società con cui stiamo collaborando.
«Credo però che sia necessario fare di più. Sarebbe molto bello poter creare una società partecipata da tutte le società calcistiche di Rovereto per lo sviluppo del settore giovanile. È stato fatto in Veneto con la creazione della Baldo Junior Team.
«Lo si farebbe unicamente sul settore giovanile. Questo garantirebbe di avere un’unica regia, coordinata dalle varie società, senza disperdere risorse e garantendo un miglior servizio a tutti i giovani calciatori roveretani.
«Finita la permanenza nel settore giovanile i vari calciatori potranno militare nelle varie società roveretane. Ritengo possa essere una proposta innovativa che metta d’accordo tutte le società calcistiche della nostra città.
«Credo sia importante accantonare i campanilismi ed i personalismi considerando inoltre che nei primi mesi del 2021 è stata approvata la riforma dello sport in cui si è deciso di eliminare il vincolo sportivo e caricare di maggiori oneri le società sportive dilettantistiche.»
Ci presenti tutte le vostre squadre. Quanti sono i vostri tesserati? Da che età possono iniziare a giocare al calcio?
«La società, dopo la rifondazione nel 2016, è ripartita da zero. Ad oggi i tesserati sono oltre 150, con squadre in tutte le categorie giovanili, che partecipano ai Campionati Provinciali ed Élite, oltre alla prima squadra che attualmente disputa il Campionato di Promozione.
«I bambini e le bambine iniziano a giocare a calcio a partire dai cinque anni, nella categoria Primi Calci.»
L'attuale squadra Pulcini dell'FC Rovereto.
La gestione di una società di calcio comporta anche l’organizzazione di molti spostamenti per gli allenamenti e per le partite. Qui, credo, diventa fondamentale la disponibilità delle famiglie. Come vi regolate in tal senso?
«La disponibilità delle famiglie dei nostri atleti è fondamentale sia per gli spostamenti che per l’aiuto che molti genitori danno alla società in qualità di dirigenti.
«In merito agli spostamenti il nostro obiettivo è quello di poter disporre nel medio periodo di uno o due piccoli pullman per la gestione delle numerose trasferte.
«In tal senso abbiamo assolutamente apprezzato la scelta della Provincia di dare un contributo alle società sportive per l’acquisto di questi preziosi mezzi. Sarà inoltre fondamentale l’aiuto che vorranno darci i nostri sponsor.»
Voi siete un Club noto e apprezzato anche fuori Regione? Avete in essere collaborazioni con sodalizi militanti in categorie superiori?
«In settembre 2020 abbiamo sottoscritto un’affiliazione Top Club con il Chievo Verona. Nonostante l’anno segnato dalla pandemia, l’affiliazione sta dando i suoi frutti.
«Abbiamo scelto il Chievo Verona non solo per la vicinanza, ma soprattutto perché ci è stata garantita la formazione continua dei nostri allenatori e dirigenti e perché condividiamo la filosofia del Chievo sul settore giovanile, che rappresenta il vero patrimonio di una società sportiva, a maggior ragione se dilettantistica.
«Con l’AC Chievo Verona, con cui abbiamo l’esclusiva territoriale, organizzeremo tornei e tante manifestazioni con l’obiettivo di migliorare costantemente il nostro servizio rivolto ai calciatori del FC Rovereto.
«Grazie alla nostra affiliazione, organizzeremo inoltre un Camp estivo presso lo Stadio Quercia per i ragazzi con età comprese tra i 6 e i15 anni nelle settimane 5-9 luglio e 12-16 luglio. Al Camp parteciperanno gli istruttori del Chievo Verona.»
Il Rovereto del Presidente Albertini e di mister Giavara che nel maggio 1969 riconquistò la Serie C.
Rovereto è certamente conosciuta anche come Città dello Sport. Lo stesso Stadio Quercia è una struttura di eccellenza. Come sono i vostri rapporti con l’Amministrazione comunale?
«I rapporti con l’Amministrazione comunale sono ottimi, così come detto in precedenza. Il FC Rovereto è cresciuto molto senza mai fare però il passo più lungo della gamba, seguendo il principio di prudenza fondamentale in ogni azienda e ancora di più in una società calcistica.
«Ritengo che il nostro modus operandi abbia convinto la stessa Amministrazione comunale a dare in gestione dal marzo 2020 lo stadio Quercia anche al FC Rovereto, oltre che all’US Quercia. La gestione congiunta della struttura con l’US Quercia, con cui siamo in ottima sintonia, ci permette finalmente di sentirci a casa nostra.
«Il Quercia è probabilmente lo stadio più bello in Regione e merita palcoscenici importanti, sia per il calcio che per l’atletica. Speriamo di poter tornare a vedere tante persone allo stadio, sia in occasione del Palio della Quercia che in qualche amichevole estiva di calcio di cartello, oltre che a sostenere la nostra Prima Squadra, che sono sicuro darà grandi soddisfazioni ai tifosi roveretani.»
Squadra Promozione.
Immagino che il Covid19 abbia reso la vita difficile anche a voi. Come vi siete organizzati in questa situazione?
«Dal marzo 2020 la vita di tutti noi è cambiata. Penso in particolare ai nostri ragazzi che hanno dovuto interrompere l’attività sportiva in più momenti o si sono visti costretti a poter fare solamente allenamenti individuali.
«Quest’anno è stato sicuramente difficile e frustrante per il FC Rovereto. L’impegno dei nostri dirigenti è stato ancora più elevato vista la difficoltà nel gestire i protocolli per l’entrata in sicurezza dei ragazzi allo stadio per lo svolgimento degli allenamenti. Ma siamo molto fiduciosi.»
Le chiedo, infine, un messaggio di fiducia e di incoraggiamento da far giungere ai vostri atleti, a tutti i vostri collaboratori, alle famiglie e, perché no, anche a tutti i cittadini della nostra amata Rovereto.
«Dopo un anno come quello passato, spero che i nostri ragazzi continuino a giocare a calcio e non perdano le motivazioni. Dipende molto da noi e dalle famiglie fare in modo che i ragazzi continuino l’attività sportiva.
«La speranza per il futuro è che si possa tornare alla normalità pre-Covid19. Da quel momento mi piacerebbe vedere tanti roveretani allo stadio a tifare la nostra squadra.»
Paolo Farinati – [email protected]