Brentonico, Tempesta Vaia: partiti i lavori al Doss de Robiom
L'assessore Moreno Togni: «L’idea è quella di progettare, attraverso un percorso partecipato, un nuovo bosco»
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Sono partiti in questi giorni i primi lavori per il ripristino del bosco di Doss de Robiom, sopra Brentonico, devastato dalla tempesta Vaia del 2018.
«Gli interventi prevedono in prima battuta la realizzazione di una pista forestale per permettere l’esbosco di tutto il legname schiantatosi a fine ottobre 2018 e saranno interamente realizzati dal Servizio Foreste della Provincia e finanziati con gli appositi fondi Vaia.» – Spiega l’assessore comunale alle foreste Moreno Togni.
Per vari motivi, legati alla grande mole di interventi simili in tutto il Trentino colpito da Vaia e poi dalla pandemia, i lavori hanno subito un inevitabile slittamento in avanti.
«Siamo quindi alle prime fasi della rinascita di un posto caro ai brentegani e che si vorrebbe trasformare in un luogo più fruibile e connesso con l’abitato.
«L’idea è quella di progettare, attraverso un percorso partecipato, un nuovo bosco.»
Il processo partecipato è partito già a marzo 2019 con una riunione pubblica dove i cittadini si sono espressi in merito a quello che vorrebbero che il Doss de Robiom diventasse in futuro.
«Una serata molto positiva e ricca di spunti per progettare un bosco più permeabile con spazi aperti e una viabilità a portata di famiglia, con una semplice segnaletica ma nel contempo con un minimo elemento di antropizzazione, in equilibrio quindi con l’ambiente.
«Ne è nata anche l’idea di creare un luogo didattico dove fare le prossime feste degli alberi e dove la scuola possa continuare il suo progetto del bosco degli gnomi, arricchito magari da qualche scultura in legno realizzata sui tronchi che verranno lasciati nel terreno dove sono cresciuti.»
Il prossimo passo sarà appunto quello di prelevare tutto il legname schiantato e tutti gli alberi pericolanti e vecchi che verranno poi sostituiti con nuove essenze, più adatte al luogo e autoctone, con prevalenza di latifoglie a sostituzione delle conifere che prima della tempesta erano in maggioranza come il pino nero, l’abete e il larice.
«Alberi che verranno in parte piantumati ma che in gran parte cresceranno in maniera spontanea grazie a un sottobosco molto ricco ed eterogeneo che non si è mai potuto sviluppare proprio perché soffocato dai grandi alberi di conifera.
«Al Doss de Robiom, che una volta era detto Doss di Ruvione, come riportano le mappe del catasto austriaco, pini, larici e abeti erano stati in gran parte piantati nel dopoguerra per rinverdire un posto al tempo molto brullo e per lo più sassoso anche se classificato pascolo.
«Un progetto indubbiamente ben riuscito che ha permesso al sottobosco di formarsi grazie alle specie pioniere messe a dimora dai nostri padri e dai nostri nonni durante le loro feste degli alberi.
«Ora il terreno è pronto per accogliere nuove piante che in autunno assumeranno colori variopinti.»