Terrorismo, l’Europa ha perso battaglie, ma vincerà la guerra
Gli effetti di questi attentati porteranno al consolidamento dell’Unione Europea
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In questi momenti verrebbe spontaneo adattare un noto motto pronunciato dall’annunciatore radiofonico Mario Appelius durante la Seconda guerra mondiale, gridando «Allah stramaledica i terroristi islamici».
Ma sappiamo perfettamente che la religione conta poco o niente in questi attentati che stanno insanguinando l’Europa, così come sappiamo Dio non si è mai schierato da una parte o dall’altra nei conflitti che hanno accompagnato la storia dell’umanità.
Nessuna divinità può prendere posizione in qualcosa che è contro l’esistenza stessa dell’umanità.
In tutti i casi però è giunto il momento di prendere atto di come stanno andando le cose e ragionare per portarsi qualche passo più avanti dei terroristi.
Finora l’Europa ha solo perso battaglie contro i terroristi. È come se si ripetesse ogni volta un attacco a Pearl Harbour, cioè subire una disfatta perché il nemico ha voluto fare danni senza mettere sull’avviso la controparte.
Qualche arresto risulta insignificante, dato che si tratta di persone disposte a uccidersi pur di massacrare gli altri. Beh, non tutte, dato che qualcuna all’ultimo ha preferito non immolarsi e si è tirato indietro, come ha fatto Salah Abdeslam.
Fatto sta che se i terroristi agiscono subdolamente e nell’ombra per compiere i loro attentati, i paesi civili si trovano in netta inferiorità a combatterli con armi convenzionali, giustamente limitate dalle leggi ispirate alla civiltà.
Ma si può sconfiggere anche chi agisce in questa maniera, come ha dimostrato proprio l’Italia quando ha vinto le Brigate Rosse ponendo fine agli anni di sangue, gli Anni 70.
Il Paese aveva saputo reagire e ricostruire i servizi segreti che una autorevole parte demagogica del 1968 aveva voluto distruggere come se lavorassero contro la libertà dei cittadini.
Ovviamente anche i paesi che finora sono stati vittime di attentati, come Spagna, Inghilterra, Francia e Belgio, hanno servizi segreti funzionanti. Ma il problema non sta nell’efficienza dei Servizi, quanto nella loro struttura.
Ogni servizio di sicurezza può agire solo nel proprio Paese, trovandosi costretto ad agire per interposta persona quando le indagini si portano oltre il confine nazionale. Per questo le istituzioni saranno sempre grandi passi indietro rispetto ai terroristi.
E, dato questi attentati portano invece ad una sempre più marcata separazione delle frontiere, va assolutamente cambiato modus operandi per non fare il gioco dei terroristi.
Il risultato strategicamente più importante ottenuto dai terroristi islamici contro l’Europa sta proprio nella cancellazione dei principi fondanti della stessa Europa, quelli che risiedono sostanzialmente nei valori stabiliti dall’accordo di Schengen. Senza Schengen l’Europa esiste solo sulla carta.
Come fare allora per invertire la sequenza?
Secondo noi non c’è che una strada: la costruzione di servizi di sicurezza sovrannazionali e di una nuova magistratura istizionalmente europea.
La Procura Antimafia è nata in Italia proprio per dare ai magistrati il potere di indagare a 360 gradi, senza dover chiedere nulla ad altri organi dello Stato.
Allo stesso modo, una struttura unica di sicurezza europea e una Magistratura sovrannazionale possono ottenere risultati giganteschi.
Basta che i titolari siano autorizzati a operare su tutto il territorio europeo, come se l’Europa fosse un’unica grande nazione.
In Europa è sempre mancata la volontà di costituire forze federali di sorta, a partire dall’Esercito Europeo, che non fu realizzato perché fortemente avversato da Charles De Gaulle.
Adesso però non ci sono alternative. O costruiamo una struttura federale super partes o l’Europa perderà la guerra.
Solo così, per contro, questi assurdi attentati potranno essere sconfitti dalla Stessa Europa che hanno contribuito a consolidare.
G. de Mozzi