Conferenza sul clima di Parigi: scontri e 200 fermati
A dispetto delle vittime dei tragici attentati del 13 novembre, i soliti violenti non hanno esitato a cercare la guerriglia
I soliti balordi che ormai girano l’Europa per seminare disordine e violenza in occasione dei grandi avvenimenti internazionali non hanno esitato a portarsi a Parigi, dove ancora si respira l’atmosfera dei 130 morti uccisi dai terroristi della jihad islamica.
Alcune centinaia di manifestanti si sono portati alla Place de la Republique decisi a violare i divieti messi in atto dopo gli attacchi terroristici e a difesa della conferenza.
Non solo non hanno esitato ad attaccare le forze dell’ordine, ma hanno anche distrutto quanto depositato dalla pietà della gente alle vittime degli attentati del 13 novembre.
Le forze dell'ordine hanno reagito: sono stati arrestati 208 dimostranti e sono state identificate migliaia di persone.
In mattinata alcune centinaia di persone erano andate a depositare altrettante paia di scarpe smesse, a indicare ciò che rimane della gente della strada. Una sceneggiata che avrebbe potuto sembrare allegoricamente significativa se non ci fossero stati gli attentati.
Tutti conoscono l’importanza di un accordo globale sulla difesa del Pianeta. Più che legittimo dunque che la gente voglia esprimere il proprio sostegno ai potentati di buona volontà e il proprio dissenso a quelli che danno la precedenza al profitto.
Un’occasione, la conferenza di Parigi, non solo per allontanare il punto del non ritorno alle modifiche climatiche, ma anche per favorire il dialogo tra i leader mondiali in un momento di difficilissima crisi internazionale.
La lotta all’ISIS sta generando complicazioni tra le nazioni civili che solo con il dialogo possono essere superate. Ma evidentemente ai cialtroni che hanno provato a violare le misure di sicurezza di Parigi importa solo cercare la rissa.
Ogni occasione è buona e la riunione di tanti capi di stato è stata un invito a nozze per i balordi.
La polizia francese, animata anche da voglia di giustizia, ha reagito e ha fermato tutti, uno per uno.
Verranno rilasciati, sia ben chiaro, ma porteranno con sé la patente di sconfitti, sia dal punto di visita tattico che strategico.