Il salvagente a chi vuole introdurre tasse sulle auto tradizionali

Il governo del cambiamento che vuole ridurre le tasse ne starebbe per introdurre una particolarmente odiosa e già ampiamente usata nel più bieco passato

Ovviamente il fatto che l’emendamento sia stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera non vuol dire che debba anche passare nella Legge di Stabilità. Ma nelle intenzioni ci sarebbero da una parte gli incentivi per chi acquista le auto elettriche o ibride (motore elettrico e a scoppio) e dall’altra verrebbero introdotte nuove tasse da pagare al momento dell’immatricolazione dell'auto che a seconda della cilindrata andrebbero dai 150 ai 3.000 euro.
La scusante che il legislatore mendicherebbe per giustificare questa scelta sarebbe una ecotassa sulle emissioni CO2. Un alto senso ambientalista.
In realtà, fanno notare produttori e concessionari, le auto ibride vendute in un anno sono solo 150.000, contro il milione e 350.000 auto tradizionali. Il conteggio dare-avere è dunque ampiamente a vantaggio dell’Erario.
 
L’ipotesi in questione ricorda i momenti peggiori del nostro Paese, quando il governo introdusse la supertassa per i diesel. Allora la logica non era quella di combattere l’inquinamento, ma di fare cassa: incamerare il margine offerto dal prezzo del gasolio che era la metà della benzina.
Insomma, gira e rigira, più il governo annuncia cambiamenti e più le decisioni restano uguali.
È probabile che la gente si affretti ad anticipare gli acquisti di automobili entro il 31/12, ma non è escluso che il governo voglia applicare queste imposte anche alle auto già immatricolate. Pecunia non olet.
 
Come abbiamo detto, si tratta solo di un emendamento approvato in Commissione, per cui il tutto potrebbe ridursi a una bolla di sapone.
Ma intanto gettiamo il salvagente a chi l'ha pensata e comunque, nel dubbio, è sempre meglio gettare il salvagente per non annegare in questo mare di cavolate.